La mattina di Venerdì 16 ottobre 2015, un guasto da qualche parte sulla linea Bergamo-Milano permette ai treni Brescia-Milano di arrivare finalmente in orario.
E' la stessa ironia verificatasi il giorno prima.
Al ritorno da Milano Centrale, gli altoparlanti segnalano un guasto anche sulla linea Milano-Torino: in due giorni, se ne stanno verificando davvero parecchi. Sarà per le piogge di questi giorni: chi ha progettato e ristrutturato e manutenuto le stazioni e le linee ferrate non sapeva di questo fenomeno atmosferico. Oppure qualcuno ha voluto risparmiare sui costi di queste attività fondamentali, sperando che andasse tutto bene.
Il treno 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona Porta nuova ha un ritardo di 10 minuti e, come se non bastasse, tutti i posti sono esauriti, anche stando in piedi, già alla partenza.
Tra i passeggeri stipati, oltre ai pendolari, c'è chi rientra da una settimana a Milano, o che se ne va dalla città per il fine settimana.
Tutti costoro viaggiano con i bagagli. E, ovviamente, partono negli orari di punta dei lavoratori.
Ma Trenord/Trenitalia/Ferrovie dello Stato ancora oggi, dopo anni di simili ingolfamenti, non se ne accorgono, e forniscono gli stessi mezzi, a prescindere dalla "domanda".
Sembra che il personale di queste entità intercambiabili sia fossilizzato nella logica fasulla e artificiale della sola separazione estate/inverno, del tutto avulsa dalla realtà, e non capisca (o non voglia capire) che ci sono altre situazioni da considerare: i periodi con le attività scolastiche, i mesi di lezione universitari, i venerdì già citati, lo spostamento degli immigrati (che non possono permettersi l'auto), la gente che lavora anche d'estate.
Perchè bisogna continuare a stipendiare persone che scelgono di non vedere (o sono incapaci) la realtà e le esigenze dei cittadini a cui dovrebbero fornire un servizio pagato dalle tasse di questi ultimi?
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