martedì 29 dicembre 2015

Il gradino del treno ultramoderno

Il 2103 per Verona che parte da Milano Centrale alle 16:25 è un treno "moderno", di "ultima generazione" e tutti gli attributi che le pubblicazioni ufficiali di Trenitalia/FS elargiscono con tanta generosità (pubblicazioni gratuite, lo ricordiamo, con tanto di nutrita redazione che viene stipendiata per scrivere articoli sul nulla, quando poi Trenitalia/FS lesina su manutenzione e investimenti per il trasporto pubblico, e continua a pretendere soldi dalle Regioni) .
Martedì 29 Dicembre 2015, il 2103 parte con 19 minuti di ritardo, come riporta lo stesso schermo delle informazioni digitali al suo interno. E' un treno affollato, con una fauna di passeggeri che va dai lavoratori agli adolescenti sguaiati, passando per le caotiche famiglie di immigrati e i vacanzieri con ogni genere di valigie al seguito. Non è facile salirvi, ed è ancor meno facile trovare un posto.

Nell'attesa che si protrae spasmodicamente, il treno azzarda due o tre false partenze, e si blocca. Intanto, sui binari ai suoi fianchi, partono un Italo e un FrecciaBianca.
Il 2103 resta fermo. E in silenzio. Perchè?
A un certo punto, il capotreno tenta di comunicarlo con gli altoparlanti, ma gli manca la voce, e dopo un tentativo fallito, trova il coraggio di mormorare precipitosamente che il treno "partirà tra pochi minuti".
Poco dopo, il capotreno (o quello che è) si fa vedere, attraversando tutto il convoglio, ed effettivamente ha un'aria smarrita, e dimostra sì e no vent'anni (i capitreno anziani invece sono più smaliziati, e si guardano bene dal materializzarsi). Fa quasi simpatia, quando i viaggiatori lo interrogano perentori: non riesce a trovare le parole per spiegare che il treno non può partire a causa di problemi tecnici "con un gradino".
Immagino che parli dei gradini di accesso a scomparsa automatica. Il treno "moderno", di "ultima generazione", costato vagonate di Euro alla Regione, si guasta così in fretta? Perchè la cosa non ci stupisce, mentre guardiamo l'inutile rivista gratuita #Note che FS finanzia e regala alla cieca, senza guadagnarci nulla?
Quando finalmente il treno parte, non riesce a recuperare il ritardo. A Milano Lambrate, deve infatti lasciar passare altri treni, e il ritardo aumenta.
Quando il treno arriva a Pioltello, il controllore (anche lui davvero giovane) si stupisce della quantità di passeggeri che attende di salire sul treno. Il controllore ha la scusa dell'inesperienza (e chi lo ha mai visto controllare i biglietti sul 16:25?) e della giovane età, ma è davvero possibile che Trenord/Trenitalia/FS non sappiano quali delle loro corse sono sempre affollate oltre la capienza dei mezzi che mettono a disposizione?
Quando qualche anno fa sono state "razionalizzate" le corse, facendo sparire le corse per Brescia (che alleggerivano il "peso" dei Verona), con che criteri è stato eseguito questo taglio, dato che ora nessuno sa che il numero di passeggeri è rimasto invariato e si riversa su un solo treno, invece che su due?
Ma è possibile che un'azienda tanto colossale sia anche tanto miope e incapace di informarsi su se stessa?

1 commento:

  1. Sei ritardi, quindi potremmo parlare di "sei gradini di separazione" (dall'arrivo).
    Un blog interessante.
    Descrivi il treno come un marchingegno di Cimino e i passeggeri come Paperino e i nipotini (a bordo loro malgrado).

    Trenitalia assume ragazzini per non assumere me.
    Sono perplesso anch'io.
    Eppure sono Sgriz...volevo dire, Paperone.

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