Mentre
sui media (come il compiacente TG3) il querulo Maroni Roberto
continua garrulamente a gracidare sul suo favoloso referendum
propagandistico-elettorale, che gli serve per avere il permesso di
gestire una quantità di denaro pubblico anche maggiore di quella che
già adesso finisce nelle tasche di imprenditori filo-leghisti, amici
di amici, e mezzi criminali, nella realtà si ripetono le
testimonianze dell'incapacità della classe amministratrice leghista,
che viene selezionata in base a criteri che non sono né competenza
né onestà.
Prendiamo
a esempio lo sfacelo delle ferrovie lombarde gestite da Trenord,
azienda infarcita di dirigenti leghisti come un panettone di uvetta,
che fornisce da anni un crescente (dis)servizio accompagnato da
proteste dei pendolari rimaste ignorate per altrettanto tempo:
nonostante i proclami altisonanti e le promesse di Maroni Roberto e
Sorte Alessandro degli ultimi mesi (palesemente allestite per
infinocchiare gli allocchi che voteranno "sì" al
referendum, senza controllare che almeno uno di essi abbia basi
concrete), il disservizio dell'azienda sulla linea
Verona-Brescia-Milano è rimasto tale. Solo che il telegiornale
regionale della Lombardia di Rai 3 si guarda bene dal fare servizi in
merito, e stranamente nessun quotidiano ne parla.
Il
tutto mentre la Lombardia soffoca nello smog sempre più concentrato,
mentre la giunta regionale Lombarda riversa denaro pubblico in
autostrade a gestione privata, in perenne perdita, e utilizzate da
pochissimi utenti.

L’annuncio
sonoro invita a utilizzare un treno “suburbano” per Novara, che
raggiunge Milano Certosa, ma non passa per Milano Lambrate.
E
chi invece vuole recarsi a Milano Lambrate? Il suburbano non raggiunge questa stazione.
Anzi,
no: il treno 10906 ha un ritardo di 5 minuti. Anzi, no:
Trenord rettifica, ha un ritardo di 10 minuti.
Tutto
qui? Solo 15 minuti buttati via?

A
fronte di questo spettacolo cialtronesco, dov’è la dirigenza di
Trenord? Intendo la stessa dirigenza che (vedi agosto 2017) si vanta
di sapere sempre tutto delle dimensioni dei flussi di passeggeri.

Ovviamente
si può obiettare che, pochi minuti dopo, c’è il treno 2090 delle 7:33 per
Milano Centrale. Ma è in ritardo di 5 minuti. Alle 7:38, il
treno non arriva. Un annuncio rende noto ciò che i pendolari
già sanno: il treno è in ritardo di 10 minuti. A fine
viaggio, il treno ha un ritardo di 13 minuti.

Su
un altro marciapiedi, chi attende il treno 10903 da Sesto S.
Giovanni per Brescia resta deluso: il treno viene annunciato con un
ritardo di 15 minuti. Invece, il treno arriva, si ferma e non
riparte. Il treno è guasto, e viene cancellato.

I
pendolari che attendono il treno 10458 da Cremona per Milano
Porta Garibaldi lo vedono arrivare con 8 minuti di ritardo.
In
seguito, la farsa delle cialtroniadi di Trenord, #LombardiaConcreta,
MaroniRoberto, la Lega Nord e le risorse lombarde e l’autonomia,
prosegue nella stazione di Milano Centrale.
II
treno 10907 delle 8:50 per Brescia parte con 83 minuti di
ritardo.
Ottanta. Tre. Minuti. Di. Ritardo.
Nella serata, il treno 2077 da Milano Centrale per Verona delle 17:25 si satura a Milano Lambrate, con passeggeri in piedi su entrambi i corridoi delle carrozze a due piani.
Cosa aspetta la cricca di Maroni, Sorte e dirigenza Trenord a prendere atto che la "toppa" dei nuovissimi convogli di tipoVivalto (modello risaputamente difettoso e ormai obsoleto) comprati dalla regione Lombardia con il denaro pubblico non serve a nulla, se la capienza degli stessi è insufficiente come lo era la capienza dei precedenti catorci?
Nella serata, il treno 2077 da Milano Centrale per Verona delle 17:25 si satura a Milano Lambrate, con passeggeri in piedi su entrambi i corridoi delle carrozze a due piani.
Cosa aspetta la cricca di Maroni, Sorte e dirigenza Trenord a prendere atto che la "toppa" dei nuovissimi convogli di tipoVivalto (modello risaputamente difettoso e ormai obsoleto) comprati dalla regione Lombardia con il denaro pubblico non serve a nulla, se la capienza degli stessi è insufficiente come lo era la capienza dei precedenti catorci?
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