Nella mattinata del 12 marzo 2018, il treno 10456 Cremona-Milano Certosa si presenta di nuovo sotto forma di convoglio antiquato e malridotto, con due carrozze senza riscaldamento di cui una priva anche dell'illuminazione: dov'è finito il nuovo modello Vivalto di questa corsa, tanto vantato dalla giunta regionale della Lega Nord di Maroni Roberto, per voce di Sorte Alessandro? Si è guastato di nuovo, come fanno abitualmente i modelli Vivalto a causa di difetti di progettazione che causano guasti cronici, noti a tutti, tranne a chi continua a comprarne per mettere toppe al patetico parco ferroviario della Lombardia? #LombardiaConcreta
Essendo stato cancellato il treno 10610 delle 7:25 per Novara, per via della sequela sconcertante di guasti sulle linee del passante suburbano che partono da Treviglio, parte dei suoi passeggeri si riversa sul detto 10456, che però offre meno capienza del solito per via delle due carrozze gelide.
Verrebbe da fare i complimenti a Trenord, Rfi, Trenitalia e FNM per l'agghiacciante coincidenza, ma la verità è che guasti e soppressioni sono all'ordine del giorno ormai da settimane. E non è che negli anni precedenti sia andata meglio: è solo che le istituzioni in mano alla Lega Nord hanno sempre passato tutto sotto silenzio, con la complicità di quotidiani e telegiornali nazionali, che preferiscono scatenare un putiferio per le buche nell'asfalto di Roma, fingendo pretestuosamente di ignorare che è una realtà fin troppo nota alla modernissima Lombardia.
Vediamo nel dettaglio i mancati servizi e i disservizi della linea suburbana,
I treni 23001 (Milano Certosa-Treviglio) e 23008 (Treviglio-Varese) sono entrambi cancellati per guasto al treno. Il treno guasto è uno solo, ma Trenord e FNM non sono in grado di metterne in pista uno funzionante per tempo.
Il treno 23015 Varese-Treviglio viaggia con alcune carrozze chiuse, senza che ne venga spiegato il motivo. Per compensare, il treno 2145 effettua quattro fermate straordinarie. E accumula pure 39 minuti di ritardo. Complimenti a Trenord per la doppia scelta vincente del disservizio a immersione totale.
Il treno 10607 Novara-Treviglio viaggia con 14 minuti di ritardo, ma la colpa è di un guasto agli impianti di circolazione (e uno), che non si sa se in questo caso sono manutenuti da Rfi o da una delle società controllate da FNM (gli appalti relativi, in Lombardia, sono assegnati ad almeno due aziende).
Il treno 10607 Novara-Treviglio viaggia con 14 minuti di ritardo, per lo stesso (si spera) guasto agli impianti di circolazione.

Invece, il 10910 Brescia-Sesto S. Giovanni? E' cancellato.
Come mai? Trenord non lo spiega.
Quello che invece fa Trenord per rimediare all'ennesimo mancato servizio è invitare i passeggeri (che chiama spudoratamente clienti, pur essendo Trenord azienda pubblica che deve fornire un servizio strapagato dallo Stato) a prendere il treno successivo, buttando così via 60 minuti interi a cincischiare in stazione. E' già tanto se non arrivano il DG Gibelli Davide di FNM e l'AD Farisè Cinzia di Trenord a proporre ai passeggeri in attesa qualche favoloso acquisto, tipo assicurazioni o corsi d'inglese online, da quei veri imbonitori da bazar che sono diventati. #LombardiaConcreta
Il treno 10768 Bergamo-Milano Porta Garibaldi è cancellato.
Il treno 25018 Milano Porta Garibaldi-Chiasso è cancellato a Como S. Giovanni.
Il treno 25203 Chiasso-Milano Centrale è cancellato fino a Como S. Giovanni. Trenord ha però fatto partire questo treno con 18 minuti di ritardo, per interventi tecnici straordinari al treno. Cioè è guasto ma viene comunque messo in pista.

Il treno 25227 Chiasso-Rho è cancellato fino a Carimate.
Il treno 25025 Como S. Giovanni-Milano Porta Garibaldi viaggia con 13 minuti di ritardo.
Il treno 25024 Milano Porta Garibaldi-Como S. Giovanni viaggia con 16 minuti di ritardo.
Il treno 25509 Chiasso-Milano Centrale viaggia con 29 minuti di ritardo. Alla stazione di Como S. Giovanni viene reso noto dagli annunci sonori che il treno è in ritardo a causa di "traffico ferroviario".
Il treno 2160 Arquata Scrivia-Milano Centrale arriva quasi in orario, ma viaggia con carrozze a due piani, il pavimento del cui piano superiore è fradicio; i sedili sono spesso sfondati, essendo il treno un modello vecchio e malandato, e nelle conche si è accumulata acqua, rendendo impossibile usare i posti a sedere.
Nel pomeriggio, alla stazione di Milano Centrale il treno 2567 da Sondrio risulta in ritardo di 70 minuti. Gli annunci sonori rendono noto che i treni della linea avranno ritardi fino a 60 minuti per un guasto alla linea elettrica (e tre) tra le stazioni di S. Pietro Berbenno e Morbegno.
Da anni, ormai, Rfi non fa in tempo a valutare i danni della propria malagestione della manutenzione degli impianti ferroviari, diffondendo previsioni ottimustiche, che la realtà la smentisce subito. In peggio. Ma la cosa è nota da anni: non a caso, nel recente disastro ferroviario di Pioltello, gli annunci parlavano di "30 minuti di ritardo" per "inconveniente tecnico".

Il treno 5277 (Sondrio-Lecco) è guasto, ma all'ultimo momento viene sostituito, e Trenord si rimangia la cancellazione, ed è la prima a stupirsene.
Il treno 2569 (Tirano-Milano Centrale) parte con 22 minuti di ritardo e arriva con 92 minuti di ritardo.
Il treno 5280 (Lecco-Sondrio) è cancellato, ma Trenord lo sostituisce con gli autobus.

Nella serata, Rfi supera se stessa: sulla medesima linea Tirano-Sondrio-Lecco-Milano si verifica anche un guasto agli impianti di circolazione (e quattro) tra le stazioni di Piona e Colico, con ritardi fino a 40 minuti. Per esempio i treni 2585 e 5296 viaggiano con 17 minuti di ritardo.
Chissà che saporiti sonni sta dormendo ora l'ex ministro ai trasporti Delrio Graziano, beandosi dei risultati della sua competente gestione della materia (lo ricordiamo anche perchè col governo del serio e autorevole Gentiloni Paolo ha rinnovato l'incarico di Mazzoncini Renato come ad di Ferrovie dello Stato, poichè ha gestito l'azienda pubblica solo per fare profitto, infischiandosene dei tagli alla manutenzione, per esempio).

Qualcuno si ricorda Farisè Cinzia, ad di Trenord, che al TG2 dichiarava sdegnata che "fanno più notizia i tre treni che si fermano", e citava un enorme numero di treni che invece arriva in orario?
Ma Farisè intendeva "tre treni che si fermano" a ogni ora della giornata?

Perchè?
Non si sa: il personale di bordo non lo rende noto.
Alla stazione di Milano Lambrate, il treno accumula 15 minuti di ritardo. A bordo, il personale viaggiante non comunica nulla in merito. E, sui treni di modello Vivalto, è impossibile sentire gli annunci diffusi all'esterno, per via dei finestrini sigillati.

Sul sito di trenord.it, si scopre che il ritardo è generalizzato, e dovuto a un guasto agli impianti di circolazione della stazione di Milano Centrale (e cinque). Singolarmente, il guasto non tocca i treni Frecciarossa di Trenitalia.
Per qualche inspiegabile causa ed effetto, il treno 2076 proveniente da Verona è in ritardo ancor prima di arrivare a Treviglio: il guasto a Milano Centrale influenza anche questo treno geograficamente così distante, causandogli 11 minuti di ritardo?

Il treno 2091 da Milano Centrale per Brescia accumula solo 8 minuti di ritardo (nel senso che ne recupera due dopo essere uscito dall'hinterland milanese).
Il treno 10481 Milano Porta Garibaldi-Cremona, pur non dovendo partire da Milano Centrale, raccoglie comunque 23 minuti di ritardo.
Ancora una volta, le aziendel Gruppo Ferrovie dello Stato come Trenord, Rfi, Trenitalia, senza dimenticare il contributo di FNM e della regione Lombardia gestita dalla Lega Nord, riescono a far sì che non passi un giorno senza che una pioggia di disservizi ferroviari si abbatta su questa limitata fetta della Lombardia che ho modo di osservare.
E, ancora una volta, il presunto report interno di Trenord col veri numeri dei suoi disservizi, diffuso di recente da BusinessInsider, trova conferma nei fatti. Fatti che solo gente come Sorte Alessandro, Maroni Roberto, Salvini Matteo, Fontana Attilio, Delrio Graziano può continuare spudoratamente e impunemente a ignorare, forti di privilegi e poteri che hanno ricevuto per tutelare proprio gli interessi di chi ogni giorno è vittima di questi disservizi e soprusi.
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