lunedì 11 gennaio 2016

Le carrozze che non servono a n essuno

Lunedì 11 Gennaio 2016, l'offerta commerciale (ex servizio) di Trenitalia/Trenord/Ferrovie dello Stato offre il solito livello: il treno 10456 arriva a Treviglio alle 7:23 con una carrozza chiusa: l'ultima. E si ferma in modo tale da costringere tutti i passeggeri "in coda" ad ammassarsi sulla penultima, pur di salire.

Nel pomeriggio, il treno 2101 da Milano Centrale per Verona delle ore 15:25 è un abituale vecchiume con carrozze a un piano, solitamente insufficienti per il numero di passeggeri abituale.
Come se non bastasse, le porte di due carrozze di testa sono chiuse, ma solo quelle esterne: significa che, salendo sulla terza carrozza, è possibile poi accedere alla seconda e quindi alla prima.
Il confabulare trafelato del capotreno e di un tecnico, però, fa sorgere qualche sospetto (specialmente la frase "speriamo bene" pronunciata dal capotreno). E infatti, subito dopo arriva l'annuncio di un ritardo di "10-15 minuti a causa di un guasto alle porte", balbettato con una certa fatica. E' già un miracolo che sia stato dato un annuncio, a voler ben guardare.
Nel frattempo, il capotreno invita i passeggeri delle prime due carrozze a spostarsi nelle altre, per poi chiudere l'accesso.
Dopo trenta minuti di attesa (30), il treno parte. A sentire il capotreno, nell'ufficio movimento (o quello che è), si sono dimenticati di dare il via libera molto tempo prima.
Nessuna scusa per il ritardo, ovviamente, ma uno si chiede: com'è possibile che ogni volta che prendo un treno nel pomeriggio, il treno ha una carrozza guasta?
L'assessore ai trasporti regionali Sorte, non la vuole fare, un'indagine sull'effetivo utilizzo del denaro copiosamente versato a Ferrovie dello Stato e Trenitalia? A parte le riviste gratuite e gli utilissimi cancelli per chiudere i barboni fuori dalla Stazione Centrale di Milano, come vengono spesi, se treni vecchi e nuovi si guastano ogni settimana?

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