mercoledì 21 ottobre 2015

Da lunedì 19 a mercoledì 21 Ottobre 2015 - c'è posto? No. E Maroni? Dà i soldi alle autostrade vuote e agli assassini

Martedì 20 e mercoledì 21 Ottobre 2015, il treno che parte da Treviglio alle 7.33 per Milano Centrale è già grottescamente occupato all'eccesso al suo arrivo.
Con la nuova infornata di studenti universitari di Treviglio, diventa invivibile. Non si tratta di faticare per trovare posto a sedere, si tratta di faticare per salire e restare in piedi senza soffocare nella calca.
Succede da anni, ma Trenitalia/Trenord/Ferrovie dello Stato non prendono atto che le attività scolastiche comportano un aumento dei passeggeri pendolari.
E' per questo motivo che "conviene" prendere il treno delle 7.23 per Milano Certosa, cambiare a Milano Lambrate e raggiungere Milano Centrale. Certo, si tratta di perdere un quarto d'ora in più ogni mattina, per arrivare allo stesso orario che partendo col 7.33, ma almeno si riesce a sedersi. Se non fosse che mercoledì il 7.22 ha un ritardo di 20 minuti, a causa del guasto di un passaggio a livello.
Venti minuti? Davvero? E il personale di FS che dovrebbe occuparsene, dov'è?
Non si sa.

Lunedì e martedì, il 17.25 che parte da Milano Centrale per Verona Porta Nuova è già completamente occupato a Milano Centrale.
A Milano Lambrate, i passeggeri devono lottare, per riuscire a salire e stare in piedi in quelle carrozze asfittiche a un solo piano.
A Pioltello, incredibile a dirsi, c'ancora una ressa che tenta di salire. Il treno "Passante" non sembra un'alternativa valida per nessuno. Forse perchè anche quello è pieno, e la massa di studenti che va e viene dall'Expo è solo un aggravamento di una situazione che è già catastrofica da anni.
Trenitalia/Trenord promettono un ritorno alla normalità, a conclusione di Expo. Ma la "normalità" è già un continuo disagio e disservizio: non lo sanno? Expo non può essere la scusa dietro cui nascondersi, in quanto è in realtà solo un ulteriore sintomo dello sfacelo dei trasporti pubblici ferroviari.
Il tema Expo solleva comunque la domanda fatale: Trenitalia/Trenord si erano "vantate" di aver potenziato i trasporti per Expo, a discapito dei pendolari. Dov'è questo potenziamento, se l'unico effetto che vediamo è l'ingolfamento dei treni regolari dei pendolari?
Una nota a margine la dedichiamo ai docenti che scelgono gli orari di punta dei pendolari per far rientrare gli studenti dalla gita a Expo. Veramente?

Tra infrastrutture che si guastano o allagano ogni due giorni, treni con carrozze chiuse perchè guaste, "materiale rotabile non pervenuto" e impianti di riscaldamento perennemente guasti (d'inverno: d'estate funzionano), viene da chiedersi dove finiscano tutti gli investimenti che periodicamente sono stati annunciati dalle giunte regionali di Formigoni, prima, e Maroni, poi.
Le parole, le abbiamo sentite e/o lette. I fatti invece non li abbiamo visti, dato che la situazione resta invariata.
Ogni tanto, si piange miseria, ma raramente: infatti adesso Maroni promette di pagare l'avvocato al tizio di Vaprio d'Adda che ha ammazzato il ladro entratogli in casa. Con che soldi lo vuole pagare? I suoi, spero, o i rimborsi parlamentari del suo partito che Bossi non ha prosciugato; non quelli pubblici.
In compenso, è certo che la giunta Maroni ha già sfornato due sostanziosi finanziamenti per la fallimentare autostrada BreBeMi. Ma non era l'autostrata tutta a fondi privati? No, non lo era, perchè ha preso i fondi Europei. Ma almeno la regione Lombardia fingeva di non finanziarla. Ora, invece, la rimpinza di soldi per coprire i mancati introiti: com'è possibile?
Maroni, c'è qualcuno dietro gli occhiali, che possa spiegarci perchè la regione Lombardia finanzia un servizio "pubblico" autostradale non utilizzato dai cittadini, e lascia andare allo sfacelo il servizio pubblico ferroviario, che invece è richiestissimo e affollatissimo?
I nostri saluti al "vice" Mantovani, alloggiato nelle patrie galere: magari i soldini per l'avvocato metteteli da parte per lui, altro simbolo della discontinuità continuativa incentrata su trasparenza, onestà e legalità che separa la gestione Formigoni e la gestione Maroni.

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