martedì 27 ottobre 2015

Le frecce bicolore e la precedenza

Martedì 27 Ottobre 2015, il treno 2086 che parte da Treviglio alle 7:33 compie il viaggio arrivando in orario (anche se affollato) fin quasi alla stazione di Milano Centrale.
Dove però si ferma, per almeno 5 minuti, senza che venga comunicata alcuna spiegazione. Si nota però che il treno riparte solo dopo che due treni Freccia Rossa sono comodamente usciti a passo lento dalla stazione Centrale stessa.
E' un caso? Erano in ritardo i due treni, e si è rimediato penalizzando un trasporto pendolare in (raro) orario? Perchè non viene mai data alcuna spiegazione in merito?

Il treno 2105, in partenza alle 17:25 da Milano Centrale, parte abbastanza in ritardo da doversi fermare subito dopo aver abbandonato la stazione di Milano Centrale.
Perchè? Tutti i passeggeri lo sanno, e lo vedono, ma Trenord/Trenitalia si guardano bene dal comunicarlo.
Il treno si limita a restare fermo, a lungo, mentre un treno Freccia Rossa e un treno Freccia Bianca gli passano davanti. Come ogni volta.
Il 2105 ha anche una carrozza chiusa, il che significa che i posti delle altre sono già tutti occupati alla partenza.
Alla stazione di Milano Lambrate, le carrozze si affollano di passeggeri in piedi.
Alla stazione di Pioltello, anche gli ultimi centimetri quadrati vengono occupati. E sul marciapiedi, sciamano intere scolaresche, alla ricerca di un angolo di spazio che non esiste sul treno.
Alle 17.55, il treno è ancora fermo a Pioltello, ad aumentare il disagio di passeggeri già pressati e soffocati. Il ritardo dichiarato, quando arriva a Treviglio, è di 15 minuti, ma sono chiaramente di più. A bordo del treno, non viene dato alcun annuncio in merito.

A Treviglio, la piazza della stazione ferroviaria è intasata di automobili ferme ovunque, con a bordo i familiari dei pendolari, in attesa prolungata dell'arrivo dei loro cari.
Questa situazione di ingolfamento, che impedisce agli autobus di transitare, è esasperata dai ritardi ferroviari, ovviamente. Ma si verifica comunque con grande frequenza: viene da chiedersi se l'Assessore ai Lavori Pubblici di Treviglio sia consapevole, dato che non si vedono tracce della Polizia Locale, per esempio.
Viene anche da chiedersi se detto Assessore viva in un'altra città, a giudicare dalla leggerezza con cui suggerisce di usare parcheggi lontani chilometri dalla stazione.

E visto che si impegna tanto in lavori pubblici di ogni genere, oltre a essere così generoso di consigli, perchè non trova i fondi per far potare la siepe del parcheggio davanti all'ufficio postale dell'incrocio tra viale Montegrappa e via Marconi, che impedisce a chi deve uscire dal parcheggio di vedere quali mezzi stanno arrivando dall'incrocio del semaforo? Almeno qui, oltre ai pendolari, sono coinvolti anche i trevigliesi che lo hanno votato, e persino la logica più cinica, opportunistica e calcolatrice dovrebbe spingerlo a intervenire (alla faccia del politico che si candida a una carica per fornire un servizio a tutta la comunità).

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