martedì 19 settembre 2017

18 settembre: se manca il macchinista, Trenord cosa fa? E Sorte Alessandro lo sa?

Gli annunci di Sorte Alessandro (e Maroni Roberto) sull'acquisto di nuovi treni per lo scalcagnato trasporto ferroviario lombardo, come le periodiche dichiarazioni con cui la dirigenza in quota leghista dell'azienda a controllo pubblico Trenord cerca di dare l'impressione di avere sotto controllo ogni cosa (vedi le idiozie sul flusso di passeggeri in agosto e sulla riduzione del numero di corse nelle fasce orarie critiche), possono essere riassunti in una parola: chiacchiere.
E queste chiacchiere fanno presa solo sugli elettori leghisti, ideologicamente orientati a credere a qualunque cosa venga loro raccontata, basta che venga da un imbecille che ogni tre per due ripeta "Padania libera", o altri slogan altrettanto effettistici, mentre con le mani intasca denaro pubblico o lo elargisce ad amici e amici di amici.
Poi ci sono gli altri cittadini, quelli che invece devono quotidianamente fare i conti con i nudi fatti della avvilente realtà del trasporto ferroviario di Trenord, gravemente divergente dalla fantasia dipinta dalla propaganda di Trenord.


Per esempio: lunedì 18 settembre 2017, alla stazione di Milano Centrale, il treno 2077 per Verona Porta Nuova delle 17:25 non parte all'orario previsto.
Il convoglio è un cosiddetto "treno nuovissimo" (Sorte dixit) del modello Vivalto: non può avere problemi tecnici (salvo quando li ha, dai guasti delle porte a quelli dell'aria condizionata; ma non oggi).
La stazione, si badi bene, è quella di Milano Centrale. Non stiamo parlando della sperduta "stazione" di Trecella, che consiste in una tettoia, una panchina, una staccionata, un corsello, un lampione e una scala che porta a un sottopasso, oltre a un gatto zoppo e un paio di graffiti scoloriti.
No, stiamo parlando di "Milano Centrale", un crocevia per tutta la regione, un edificio mastodontico che la politica di "Grandi Stazioni" ha riempito di negozi per compiacere i benestanti che viaggiano in treno senza una meta, e prima di salirvi amano fare acquisti in negozi con prezzi maggiorati, e nel tempo libero elargiscono insulti a chi non può consentirsi il loro stile di vita ma ha il coraggio di protestare per la disparità di trattamento ricevuto in un ambiente pubblico.
In questo posto, succede che il treno 2077 non parte, e nessuna informazione viene diffusa a bordo dal personale viaggiante. Ma i passeggeri sono abituati a questo silenzio: apparentemente, Trenord ha istruito il personale perchè usi il sistema di altoparlanti solo per diffondere messaggi registrati con informazioni inutili (tipo "stiamo arrivando") oppure con pubblicità a scopo di profitto (tipo "sabato 10 treni speciali per andare a vedere il trofeo di formula uno con la lattina di birra e il papa seduto di fianco", mentre in settimana i treni normali te li puoi scordare).
Passano 5 minuti. Passano 10 minuti. Ne passano 20, e i passeggeri cominciano ad andarsene alla spicciolata. Si arriva a 30 minuti di ritardo, nel totale silenzio del personale di bordo, ed ecco che altri passeggeri e ne vanno. E qualcuno interroga il capotreno, che per tutto il tempo è rimasto prudentemente fermo in testa al treno, nel locomotore. Eh, già: chi glielo fa fare, al capotreno, di rendere noto ai passeggeri perchè il servizio non viene erogato? Ci pare logico: mica è sua competenza. Meglio chiedere agli inservienti della stazione che si occupano di ripulire i marciapiedi dalle cacche dei piccioni.
E finalmente, ecco svelato perchè il treno non parte.
Non  c'è il macchinista.
O meglio, il macchinista ha avuto certi contrattempi, e "non è ancora arrivato".
Dopo mezz'ora, questa scoperta, queste affermazioni e questo silenzio da parte di Trenord hanno un sapore surreale.

Ma dov'è l'assessore Sorte Alessandro, quando i risultati del suo lavoro e della sua protetta e intoccabile cricca leghista di Trenord si palesano in questa ricorrente e sconcertante summa di incapacità, cialtronaggine, inettitudine, incompetenza e infingardaggine?
Com'è possibile che un capotreno non sia capace di prendersi la briga di rendere noto cosa sta accadendo ai passeggeri del suo stesso treno?
Cosa devono fare, i passeggeri, per essere informati? E come devono  fare, per non buttare ore intere della loro giornata lavorativa nel cesso, attendendo la partenza di un treno che non partirà? Devono telefonare a Sorte? Devono navigare su internet alla ricerca dell'hashtag di #LombardiaConcreta per compiacersi degli annunci reboanti sui grandi successi della Lombardia a guida leghista, dato che a parte gli annunci, Maroni e la sua cricca non hanno altro da offrire?

L'inettitudine di Trenord, la stessa azienda che nega ogni protesta dei passeggeri diffondendo dati fasulli senza contraddittorio e col benestare della giunta regionale di Bobo Maroni (vedi agosto 2017), non si feerma qui.
Solamente alle 18:15, e cioè con CINQUANTA MINUTI DI RITARDO, un annuncio sonoro rende noto che il treno 2077 è cancellato
Meglio tardi che mai, dove "tardi" è un aggettivo riferito al personale di Trenord e ai politici della giunta Maroni. (Ma  non  è vero: nel loro caso, sarebbe meglio "mai").
Dopo aver perso un'ora di tempo senza motivo, durante la quale avrebbero potuto cercarsi soluzioni alternative con altri treni, se solo Trenord avesse detto loro che il treno 2077 non sarebbe partito, i passeggeri si spostano sul treno 2079 per Verona delle 18:25. Ma gli annunci sonori li invitano invece a prendere un treno per Mantova, scendere alla stazione di Milano Lambrate e lì tentare di prendere una diversa coincidenza per Verona. E come mai Trenord, dopo un tale ritardo, cerca di prolungare ulteriormente il viaggio dei passeggeri diretti a Verona?
Risposta molto semplice: il 2079 è un convoglio vecchio, malconcio e dotato di sole carrozze a un solo piano, che si satura molto rapidamente. Ed è un treno della fascia di punta per i pendolari, per cui bisogna dirottare i passeggeri in eccesso altrove, anche a costo di far perdere loro ancora più tempo.
Chi ha messo un treno così inadeguato in una fascia oraria così critica?
Dov'è la dirigenza di Trenord, quella che si vanta di conoscere la densità dei flussi e di mettere a disposizione i treni adeguati (vedi dichiarazioni sul servizio ad agosto)?
Dove sono Sorte e Maroni, quelli che si vantavano dell'acquisto di nuovi treni che però non sono mai in pista?

Il detto treno 2079 arriva comunque con 16 minuti di ritardo.
Nella stessa giornata, il treno 2074 da Verona per Milano delle 17:35 arriva con 15 minuti di ritardo. Il treno 2078 da Verona per Milano delle 19:35 arriva  con 13 minuti di ritardo.
Nella mattinata, il 10456 da Cremona per Milano Certosa arriva con 5 minuti di ritardo. La coincidenza col treno 2170 delle 7:49 per Milano Centrale non salta, solamente perchè quest'ultimo è in ritardo di  4 minuti. E il successivo treno per Milano Centrale, il 2090 delle 7:53  da Brescia, è in ritardo di 5 minuti.

Tanto vale commentare anche venerdì 15 settembre: col ripartire dei corsi universitari, Trenord mostra tutta la propria incapacità e inadeguatezza a fornire treni in quantità e con capienza sufficienti per far fronte all'aumentato flusso di passeggeri. Un evento che accade ogni anno, ma che Trenord sembra incapace di prevedere, nostante le sue arroganti affermazioni in cui fa intendere di avere un'idea della quantità di passeggeri che viaggiano sui suoi treni (se davvero conosci i numeri, perchè non fornisci carrozze e treni per contenerli?).

Il treno 10456 Cremona-Milano Certosa arriva a Milano Lambrate con 4 minuti di ritardo (è poco? E' sufficiente per far perdere la coincidenza per Milano Centrale, e così il "poco" sale come niente a 10 minuti di ritardo, per il lavoratore pendolare).
Lo stesso vale per il treno 10458, in ritardo di 5 minuti.
E il treno, 10906 Brescia-Milano che arriva con 4 minuti di ritardo.
Il treno 10481 Milano-Cremona arriva con 32 minuti di ritardo.
Il treno 2077 Milano-Verona delle 17:25 arriva con 10 minuti di ritardo (non giustificati; qual è la causa? Il personale di bordo non parla). Questo treno si distingue anche perchè la climatizzazione è ferma, e il treno è saturo. L'aria a bordo è calda, stagnante e puzzolente.
Nella calca di passeggeri, si distinguono tre chiassose diciassettenni, visivamente identificabili come "la spilungona imbranata", "la nana chiatta" e "la sgualdrinella pudica" (perchè è praticamente nuda, salvo una striscia di stoffa nera che le copre il seno e una striscia di jeans per natiche e pube, però si copre con una specie di spolverino nero a rete che elargisce un effetto vedo-vedo-comunque). Sono tutte quante infarcite di piercing alla bocca, ma ciò non impedisce loro di strillare, sghignazzare e sbraitare per tutto il viaggio, in una carrozza popolata da lavoratori stanchi ed esausti, che cercano invano di riposare nonostante le condizioni meno che ideali.
Ma come può a tre diciassettenni egocentriche e viziate (con le mamme che devono andarle a prendere in stazione, dopo una stancante giornata di turismo e acquisti a Milano) importare qualcosa degli adulti che lavorano, quando loro tre devono assolutamente scambiarsi pareri sui bellissimi-ma-stronzi Jonathan e Michael, nonchè riferire nel dettaglio ogni conversazioni avuta, a colpi di "allora gli ho fatto", "ma lui mi fa", "e io gli faccio"?
Spilungona Imbranata non riesce però a strillare quanto Sgualdrinella Pudica, e allora approfitta della sua statura spropositata per continuare ad agitarsi, facendo volare la borsa a destra e a sinistra. Alla fine, un passeggero sbotta, dopo essersi preso da lei l'ennesima gomitata in testa.
Cosa fanno, le tre diciassettenni, dopo essere state apostrofate come "egoiste, gente di merda"?
Nulla di che, salvo proseguire la loro conversazione a braccia ferme. Non c'è una sola parola di scusa, non c'è la minima presa di coscienza della loro inciviltà. E perchè mai, tanto sugli smartphone possono scambiarsi tutti gli autoscatti sexy che vogliono, basta non dirlo alla madre che altrimenti le ammazza.
Queste tre sono un esempio delle generazionu future? Forse, ma ad averle cresciute è la generazione attuale dei lombardi: quella che in maggioranza ha continuato a votare Formigoni prima, ha votato Maroni adesso, e ancora non si rende conto dei dannichr questi stanno causando al mondo in cui vivranno le loro figlie deficienti. 

Dal Corriere di Bergamo, un articolo assai beffardo mette in luce quali sono le priorità di Sorte Alessandro, nonchè le sue capacità intellettive. Per tutti quelli come me che si chiedono perchè Trenord va a rotoli senza che l'assessore alla mobilità se ne accorga. Peccato che Maroni non faccia parte del gruppo: lui lo sa già, ma gli fa comodo fingere di non sapere, così come fingeva di non sapere cosa facevano i suoi "bracci destri" con la  sanità lombarda.

L’investimento per l'autostrada Bergamo-Treviglio, l’assessore regionale uno dei principali sponsor. Ma basterebbero molti soldi in meno per portare a un livello di decenza le linee ferroviarie

Esiste un’unica possibilità. L’assessore Alessandro Sorte sogna. E nel pieno della fase onirica parla. Non bisogna disturbarlo. È un momento magico, dicono gli psicologi, nel quale tutti, in teoria anche Sorte, sono sinceri. Per noi che lo ascoltiamo è una pacchia. Possiamo viaggiare nella mente dell’assessore ai Trasporti della Regione più importante d’Italia, una delle più importanti d’Europa e del mondo. Possiamo condividere il suo sogno. Vedere in 3D quello che vede lui.

Sorte vede montagne nere e fumanti. Vulcani? No, catrame. Tanto ben di Dio non può essere lasciato lì, inutilizzato. Si muovono i macchinari e spianano ogni ostacolo, caricano il catrame e come fosse marmellata di mirtilli lo spalmano sulla terra. Attraversata da un nastro nero la campagna sembra listata a lutto. Campi, fossi, boschetti non ci sono più. L’asfalto avanza e più si allunga più l’oggetto del desiderio prende forma.

Alessandro Sorte sogna l’autostrada Bergamo-Treviglio. Come in un congresso di psicologi nessuno lo sveglia e tutti prendono appunti. Nessuno gli sussurra che ci sono opere più urgenti. Che sei milioni, un centesimo della spesa per l’autostrada, basterebbero per portare la percorrenza dei treni Bergamo-Milano sotto la mezz’ora. Che la ferrovia Bergamo Brescia è ridotta allo sfacelo e va rifatta da cima a fondo. Che, che, che… Niente.

Allora, avanti il sogno. La Bergamo-Treviglio porterà linfa vitale, cioè camion e auto, a quel gioiellino della Brebemi, l’autostrada Billionaire, carissima e frequentata da pochi intimi.

È un crescendo e l’assessore sobbalza: «Da Bergamo a Treviglio in otto minuti!», grida. Visto che sono 21 chilometri vorrebbe dire una media di 158 all’ora. Ma nel sogno non esistono limiti di velocità. Il sogno è sogno. E quando Sorte sogna, noi abbiamo un incubo.
































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