sabato 2 settembre 2017

Agosto 2017: persino il TG3 dice che Trenord ha tagliato troppe corse



Per  un paio di giorni in cui i disservizi di Trenord sono contenuti, ecco che l'azienda trova comunque il modo di farsi beffa dei pendolari, trattandoli come idioti e raccontando ancora una volta la realtà a modo proprio, usando percentuali e cifre in maniera deliberatamente confusa e mistificatrice. E, ovviamente, senza mai accettare un contraddittorio.
E d'altra parte, come potrebbe un contraddittorio avere luogo, se le istituzioni pubbliche che dovrebbero attuarlo per tutelare i diritti dei cittadini, gli stessi che le eleggono e finanziamo, sono attualmente in mano a personaggi che inspiegabilmente reggono il sacco a Trenord (o a qualunque altra azienda disonesta di turno)?

Ma vediamo i fatti.

Nel servizio del TG Regionale delle 19:30 del 31 agosto 2017, si sentono frasi dei pendolari, relative alla quantità di treni sospesi per ben tre settimane e ai restanti mezzi inadatti a contenere la mole di passeggeri. Frasi come “la settimana dal 21 agosto al 1 settembre è una settimana lavorativa”, o “non ci saranno gli studenti, ma ci sono i lavoratori”, “riducono il servizio ma non l’abbonamento”.
Trenord ha il coraggio di rispondere di aver rilevato “meno della metà degli utenti a fronte di un servizio garantito all’80%”.

Peccato che la giornalista autrice di questo servizio del TG Regionale non riesca a raddrizzare oltre la schiena, con due semplici osservazioni:
1. Se Trenord riesce a rilevare il numero di utenti, allora perché è incapace di fornire treni di capienza adeguata sulle tratte cruciali  dei periodi critici, dove si viaggia stipati come sardine per la maggior parte dell'anno?
2. Qual è la percentuale di servizio garantito da Trenord nelle fasce orarie critiche per i lavoratori? Come visto sul nostro blog, alla stazione di Treviglio l’azienda Trenord ha sospeso 5 treni su 8 nella fascia dalle 7:00 alle 8:00 , cioè quando i pendolari devono usare il treno per recarsi al lavoro. Tre treni disponibili su otto non è un 80% del servizio, ma semmai un 40%. E’ facile per Trenord fare i calcoli sull'intera giornata, considerando le corse delle fasce orarie inutilizzate dai pendolari, le quali inspiegabilmente non sono state sospese, e fornire cifre strabilianti: ma un pendolare che si reca al lavoro non viaggia per tutta la giornata. Parte tra le 7:00 e le 9:00, e torna tra le 17:00  e le 19:00. Quali sono le percentuali dei treni attivi in queste fasce, rispetto al resto dell'anno? Ovviamente Trenord non lo dice.

Ma a fronte delle menzogne di Trenord, chi può opporsi? La giornalista non ci riesce, altrimenti perde il posto. Magari dovrebbe pensarci un’istituzione. Tipo la giunta della regione Lombardia, che però stranamente chiude sempre entrambi gli occhi quando Trenord deride con arroganza i veri proprietari dell’azienda (cioè i cittadini italiani).

Giovedì 31 agosto 2017, il treno 2054 da Verona per Milano arriva con 12 minuti di ritardo.
Il treno 10906 da Brescia per Milano Greco Pirelli arriva alla stazione di Milano Lambrate con 3 minuti di ritardo, e cioè alle 7:53 invece che alle 7:49 (orario ufficiale d'arrivo). La "coincidenza" per Milano Centrale delle 7:54, cioè il treno 2290 da Bologna, andrebbe persa, se non fosse che anche questo treno è in ritardo di 4 minuti.
Venerdì 1° settembre 2017, il treno 2290 da Bologna arriva con un ritardo di 4 minuti.
Il treno 2077 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona parte già saturo, nonostante le 6 carrozze a due piani (di cui una dedicata alla prima classe, a seguito di scelta commerciale di Trenord).
Alla stazione di Pioltello, questo treno raccoglie ulteriori passeggeri provenienti da un treno suburbano (S5 o S6) che normalmente viaggia fino a Treviglio, ma che per il mese di agosto è stato limitato a Pioltello.
E tutto questo a fronte delle dichiarazioni di Trenord sul basso numero di utenti e l'elevato numero di corse disponibili.

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