Scrive Dario Balotta di Europa Verde:
Trenord, la principale controllata di Ferrovie Nord Milano (FNM), si
sta sciogliendo sotto il caldo estivo provocando pesanti disagi ai
pendolari lombardi, ma la capogruppo sembra avere altro a cui pensare,
ovvero un nuovo cambio di proprietà dell’autostrada Serravalle.
Gallina
dalle uova d’oro prima dell’ acquisizione del 79 per cento della super indebitata
Pedemontana (che deve 350 milioni di euro ai suoi creditori), la
Serravalle è dunque pronta a un ennesimo cambio di mano, dalla Regione a
una sua controllata, FNM quindi ancora a se stessa.
Definita perfino su
Wikipedia “azienda che tradizionalmente garantisce, con grande
puntualità e generosità, consulenze e poltrone agli amici del presidente
di turno”, Ferrovie Nord ora parla di un obiettivo “roboante” quanto
indefinito, la costituzione del primo polo integrato della mobilità
ferroviaria e stradale in Lombardia.
In realtà, dietro questa
acquisizione non si nasconde altro che la lunga crisi di Pedemontana,
con i lavori fermi da 5 anni, con 200 milioni di debiti con le banche,
50 milioni con la Serravalle, 100 milioni con il comune di Milano
(l’equivalente del valore delle azioni restituite), e soprattutto la
mancanza in cassa degli oltre 500 milioni previsti dalla Convenzione
firmata con lo Stato.
Un mancanza che dovrà essere coperta dal nuovo
socio di maggioranza (FNM) entro 9 mesi, sperando così di ottenere in
cambio i 2 miliardi di prestito necessari ad avviare il completamento
dell'opera. Se l’appuntamento verrà mancato, salterà la
defiscalizzazione e l'opera sarà defunta.
L’acquisizione della
maggioranza di Serravalle sarebbe una scelta di campo che snaturerebbe
Ferrovie Nord, il cui core business non sarebbe più il trasporto
ferroviario ma quello stradale, senza contare le conseguenze che avrebbe
sul titolo di FNM in Borsa il tentativo di recuperare 850 milioni per
un'avventura autostradale impossibile.
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