venerdì 12 agosto 2016

E i docenti del Politecnico si accorsero che ad agosto ci sono meno treni ma tanti passeggeri

Lunedì 8 Agosto 2016, il 2084 delle 7:02 arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo non annunciati. A dire il vero, l'informazione compare brevemente sullo schermo all'ingresso della stazione, ma scompare poco dopo. Il ritardo però rimane. Chissà che significa il ripensamento?
Il treno aumenta il suo ritardo dopo la fermata di Milano Lambrate, fermandosi poco prima di entrare nella stazione di Milano Centrale. Perchè? Non si sa.
Per tutto il viaggio, le carrozze sono infestate dal malsano e nauseante odore tipico del metallo che si arroventa a causa dell'attrito, ben noto a chi lavora il ferro sulle mole: l'impressione è che un qualche freno sia rimasto parzialmente bloccato su una ruota, e rimanga tale per tutto il viaggio. Ci va ancora bene: questo tipo di guasto, di solito, genera una nube di soffocante polvere biancastra che invade le carrozze.

Martedì 9 Agosto 2016, il 2084 delle 7:02 per Milano Centrale arriva a Treviglio con 3 minuti di ritardo, che si trascina per tutto il viaggio, imitando la prestazione del giorno precedente: prima di entrare nella stazione di Milano Centrale, si ferma per qualche minuto tra i binari deserti, senza spiegazione.
Il treno è affollato di pendolari e vacanzieri in partenza, con enormi valige collocate ovunque. Impossibile trovare posto a sedere.
Di ciò non importa nulla a nessuno, e men che meno a Trenitalia, che invece pensa a offrire biglietti a 5 Euro per i cani grandi che i viaggiatori si portano appresso. Per i pendolari, non c'è posto, e da parte di Trenitalia non c'è la preoccupazione di fornire loro il servizio necessario. Ma, per i cani, l'azienda si svena con le superofferte.

Alle 17:25, il 2105 che parte dalla stazione di Milano Centrale è già pieno di passeggeri, tra cui numerose famiglie di turisti che vagano con abbondanti e voluminosi bagagli al seguito, incapaci di trovare posto.
Ci si lamenta tanto di come l'Italia non attiri il turismo: si può cominciare fornendo trasporti pubblici estivi abbastanza capienti da trasportare con una certa comodità questi turisti, invece che costringerli a spintonare in mezzo ai pendolari su un carro bestiame, causando loro un umiliante disagio che li porterà a dire ai loro connazionali: "non ci torniamo più, in Italia. Si viaggia ammassati come animali". Davvero un modo efficace per dare l'immagine di efficienza e innovazione del nostro paese di cui Matteo Renzi blatera sempre.
Alla stazione di Treviglio, il 2105 arriva con 5 minuti di ritardo.
E il Passante delle 18:10 per Varese è cancellato. Ricordiamo che, d'estate, Trenord fornisce una sola corsa del Passante ogni mezz'ora: la cancellazione le riduce quindi a una corsa ogni ora. Alla faccia del collegamento con Milano a cadenza di 15 minuti.

Martedì è una giornata di continui disagi per il Passante: nella mattinata, sulla linea del Passante per Treviglio, dalle 9:00 in poi si verificano cancellazioni o ritardi superiori ai 20 minuti, causa guasto a un treno del Passante stesso.
Sul sito di Trenord si legge per esempio:
Il treno S5 23028 (Treviglio 10:40 - Varese 12:47) sta viaggiando con 25 minuti di ritardo per un guasto al treno corrispondente.
Mercoledì, il servizio (sulla mia linea) è regolare. Ma Trenitalia/Trenord/FS/RFI non possono tollerare che ciò si ripeta nella stessa settimana, per cui Giovedì 11 alla stazione di Treviglio, dopo le 7:00, tutti i treni della linea Milano-Cremona subiscono ritardi fino a 30 minuti,  causa guasto agli impianti tra Caravaggio e Casaletto.
Il treno 2084 delle 7:02 per Milano Centrale si presenta con un numero di carrozze inadeguato per trasportare in maniera dignitosa tutti i passeggeri, tra cui i numerosi vacanzieri con grossi e numerosi bagagli di ogni forma e dimensione al seguito. E dire che Trenord aveva commissionato appositi sondaggi per appurare la composizione dei viaggiatori dei suoi treni: da questi sondaggi non ha dedotto che ridurre il numero di treni e di carrozze ad agosto è un'idiozia?
Al ritorno, il treno 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo.
Anche il "corrispondente" treno da Brescia per Milano Centrale è previsto in arrivo a Treviglio con 5 minuti di ritardo.
Il motivo è ignoto.

Venerdì 12, un articolo su Repubblica si interroga su un certo servizio pubblico di una certa metropoli.
Fino a qualche anno fa iniziava a giugno. Ora è lungo due mesi esatti, e in agosto la riduzione è del 25 per cento. Ma in molti si chiedono: "Ha ancora senso?

In una Milano che ha ridisegnato il suo skyline e punta a gareggiare con le metropoli europee, nella città del post Expo che ha ospitato il mondo e ambisce a farlo ancora, ha ancora senso l'orario estivo? Si può ancora pensare e pensarsi portandosi dietro quella dicitura che ha l'odore del deserto, vero, d'agosto, prima della crisi che ha ridotto le vacanze e le ha spostate in altri periodi?

Per Luca Studer, docente del Politecnico che si occupa di politiche dei trasporti, non si può più creare quella frattura: "È vero che l'utenza diminuisce, ma è altrettanto vero che il turismo è cresciuto, la vitalità della città è aumentata e anche il trasporto pubblico deve seguire questa tendenza". Per Marco Mareggi - è docente di Urbanistica al Politecnico ed è stato consulente della giunta Pisapia per il piano degli orari della città - invece, "l'orario estivo ha ancora senso. Perché le città hanno pulsazioni e ritmi diverse". Anche i mezzi pubblici, quindi, devono seguire il battito "ma questo non deve rimanere immutato, bisogna riprogettare gli orari se le condizioni mutano".

C'è uno snobismo agghiacciante in questo articolo, che ignora completamente quanto la metropoli funzioni grazie all'enorme flusso di lavoratori che provengono dalla provincia (anzi, dalle province), e che ragiona come se Milano fosse una favolosa realtà avveniristica internazionale, liquidando tutto il resto della Lombardia come campagna sonnolenta, retrograda e ritardata che non ha certo bisogno di un trasporto pubblico veloce ed efficiente.
Per non parlare dei favolosi pareri forniti dai docenti del politecnico: "d'estate, ci sono meno lavoratori, ma più turisti", e anche "è giusto che sia così, ma se cambia la società, è giusto che cambi il trasporto". Pareri che magari avrei potuto fornire anche io gratis, e che giungono in perfetto orario, con la tempestività di un treno regionale di Trenord/Trenitalia.
Non resta che chiedersi quanto ci vorrà, prima che i giornalisti di Repubblica e i docenti del politecnico e gli assessori alla mobilità si pongano domande analoghe sul trasporto ferroviario pubblico, quello per cui le tasse vengono esatte puntualmente, e lo stesso vale per biglietti e abbonamenti, ma ogni anno riduce mezzi, puntualità, efficienza, manutenzione.
E, dopo questa presa di coscienza, ci si chiede quanto impiegheranno FS/Trenitalia/Trenord a (fingere di) dare concretezza alle esigenze appurate.

E comunque, se in agosto i treni per i pendolari vengono dimezzati, perchè resta invariato il prezzo dell'abbonamento mensile?

Alla stazione di Milano Centrale, la partenza del Freccia Bianca per Torino delle 17:10 subisce un rinvio crescente, che a un certo punto raggiunge i 25 minuti di ritardo.
Il treno per Verona Porta Nuova delle 17:25 parte in orario, ma le carrozze sono di tipo (molto relativamente) più moderno, e sembrano offrire un numero complessivo di posti minore di quello abituale.
O forse a trarmi in inganno sono le enormi e onnipresenti valigie e borsone di vacanzieri, scout, turisti stranieri, famiglie di extracomunitari e chi più ne ha più ne metta: gente che ha bisogno di un trasporto pubblico, e che può solo ingorgare la miserabile "offerta" di Trenitalia/Trenord, in attesa che le istituzioni predano atto che la società italiana è già cambiata. Ma, forse, per Renzi anche qui vale la politica applicata con i tagli alla sanità: parole caritatevoli e umanitarie finchè si vuole, ma poi chi ha bisogno di un servizio concreto se lo deve pagare da solo, altrimenti è un pezzente da deridere con sufficienza e insultare.

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