lunedì 11 dicembre 2017

11 dicembre 2017, nel Nord Italia cade la neve. I treni non l'avevano mai vista e si fermano. Gli impianti si guastano.

Solo pochi giorni fa, la sonda Voyager I, giunta a 20 miliardi di chilometri dalla Terra (oltre l'orbita di Plutone), dopo trenta e passa anni di stasi nel vuoto stellare (dove la temperatura è quella dello zero assoluto), si è riaccesa e ha contattato la Terra, come da programmazione originale. 

Oggi, su Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria ed Emilia Romagna cade la neve.
Nessuno l'aveva mai vista, a memoria d'uomo. La tecnologia delle infrastrutture ferroviarie di RFI e dei treni di Trenord e di Trenitalia, impreparata a temperature che raggiungono -2 gradi o a ghiaccio che si forma sui cavi delle linee, si paralizza.
E' vero che le previsioni meteorologiche, i telegiornali, i quotidiani e i pensionati al bar ripetevano da giorni e giorni che questo evento si sarebbe verificato proprio tra domenica 10 e lunedì 11 dicembre 2017, ma la dirigenza di Trenord e Trenitalia, tipo Farisè Cinzia e Gibelli Andrea e Mazzoncini Renato, come anche l'amministrazione regionale e nazionale, tipo Maroni Roberto e Sorte Alessandro e Delrio Graziano, non frequenta la plebe maleodorante e gli squallidi luoghi di ritrovo dove devi pagare per avere una consumazione, per cui non c'era modo di attrezzarsi e organizzarsi per affrontare l'evento. 
Le infrastrutture e i treni del Nord Italia sono stati pensati per il paese del sole, mica per la Siberia, la Germania, l'Austria o la Svizzera, dove chiaramente hanno utilizzato la tecnologia delle missioni spaziali su tutto il loro territorio, oppure restano paralizzati per chissà quanto mesi, coi loro lunghi inverni, e chissà che ricadute per la produzione dei loro paesi, con i lavoratori sempre bloccatio a casa. Ma no: qui nel bel paese, il freddo e il ghiaccio e la pioggia non si sono mai visti, per cui non ha senso investire in prevenzione e strutture adeguate.

Non quando dagli anni 1990 ci stiamo indebitando con i credit swaps, che stanno generando e continueranno a generare un mostruoso buco nel bilancio nazionale, per finanziare la costosissima Alta Velocità (ogni chilometro costa decine di volte quante ne costa nel resto d'Europa, come denunciato anche da un servizio del tg di Sky accolto dal silenzio della politica e degli amministratori), la quale è gestita dall'azienda pubblica Trenitalia, che però si comporta come se fosse privata, e non fornisce dati sull'efficienza dell'AV per timore della concorrenza (tipo Italo, che invece diffonde questi dati), e che secondo l'Espresso ha pure ricavi in calo (e l'articolo è chiaramente di parte, adulatorio com'è nei confronti dell'attuale AD dell'azienda pubblica, per cui il dato negativo è credibile).

E poi ovviamente ci sono i guasti regolari ai treni con cancellazione, i guasti ordinari ai passaggi a livello con ritardi a catena, e i treni "convenzionali" in ritardo perchè devono dare la precedenza ai treni dell'Alta Velocità ad altri treni non meglio specificati e non riconoscibili, perchè viaggiano avvolti in un mantello nero e indossano una mascherina.

Treno 10908 (Brescia), cancellato per guasto agli impianti di circolazione dovuto alle avverse condizioni meteo.
Treno 2090 (Brescia), cancellato fino a Rovato, 47 minuti di ritardo per ripercussioni di un guasto agli impianti di circolazione.
Treno 10755 (Bergamo), 13 minuti di ritardo per guasto agli impianti di circolazione dovuto alle avverse condizioni meteo.
Treno 2552 (Tirano), 16 minuti di ritardo per guasto agli impianti di circolazione dovuto alle avverse condizioni meteo.
Ma anche lo stesso treno 2522 (Tirano), ritardo di 16 minuti per ritardo di altri treni.
Treno 25225 (Chiasso), cancellato fino a Milano Porta Garibaldi per un guasto agli impianti di circolazione dovuto alle avverse condizioni meteo.


Treno 10580 (Piacenza), 70 minuti di ritardo per guasto a un passaggio a livelloCancellato a Rogoredo.

Treno 2550 (Tirano), 45 minuti di ritardo per avverse condizioni meteo. Cancellato a Sondrio.
Treno 2563 (Tirano), cancellato fino a Sondrio per avverse condizioni meteo.
Treno 10453 (Cremona), ritardo di 20 minuti per ritardo di altri treni.
Treno 10458 (Cremona), ritardo di 14 minuti per ritardo di altri treni.

Treno 2292 (Parma), parte con un ritardo di 32 minuti. Raggiunge un ritardo di 45 minuti.

Treno 2561 (Tirano), ritardo di 16 minuti.
Treno 2290 (Bologna), ritardo di 46 minuti.
Treno 25508 (Chiasso), ritardo di 40 minuti.

Treno 2160 (Arquata Scrivia), cancellato.

Treno 10462 (Cremona), ritardo di 21 minuti per un inconveniente tecnico (guasto).
Treno 10899 (Carnate), cancellato per un inconveniente tecnico (guasto).
Treno 20309 (Luino), ritardo di 27 minuti per un inconveniente tecnico (guasto).
Treno 20410 (Piacenza), ritardo di 13 minuti per un inconveniente tecnico (guasto).
Treno 23108 (Pavia), cancellato per guasto al treno.
Treno 10576 (Piacenza), ritardo di 23 minuti per un inconveniente tecnico (guasto).
Treno 10569 (Pavia), cancellato per guasto al treno.
Treno 25025 (Como), ritardo di 17 minuti per un guasto.


Nella serata, dopo che il tempo si è stabilizzato e la neve si è sciolta, Trenord torna ai disservizi abituali.
Il 2077 Milano-Verona parte con 13 minuti di ritardo. Il personale di bordo non fornisce nessuna informazione in merito. Il capotreno si presenta per il controllo del biglietto, ma evita le domande eseguendo il compito di gran carriera.
Sul sito di Trenord.it, si spiega che il treno ha dovuto dare precedenza ad altri treni in ritardo. Quali, non lo dice.
Nel mio ufficio, questo stesso pomeriggio, sento alcuni colleghi ridere: uno di loro afferma di avere un parente che lavora alla direzione della stazione di Milano Centrale, e sa che con i nuovi orari appena entrati in vigore, tutti i treni AV hanno accesso alla stazione Centrale, e soprattutto hanno priorità sui treni regionali. Sempre. E loro ridono. E Trenord non ci dà spiegazioni in merito, e questa azienda è controllata al 50% da Trenitalia, cioè dalle Ferrovie dello Stato, cioè da azienda pubblica. Però la loro missione è il profitto, non il servizio al cittadino. E il cattolicissimo e devotissimo ministro Delrio Graziano tace.

E ci sono ancora i gonzi che pensano che la soluzione sia stata votare "sì" a un referendum consultivo per dire a Maroni Roberto di fare ciò che poteva fare sin dall'inizio del mandato, e cioè trattare con lo Stato Centrale per poter controllare una maggior quantità di risorse pubbliche.

Treno 2076 (Verona), 33 minuti di ritardo per precedenza ad altro treno e guasto a uno scambio.
Treno 2091 (Brescia), 20 minuti di ritardo per altro treno in ritardo.
Treno 2078 (Verona), 29 minuti di ritardo per altro treno in ritardo.

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