martedì 5 dicembre 2017

5 dicembre. La grande pianificazione di Trenord colpisce ancora: treno in ritardo per eccessiva affluenza

Ci sono periodi di maggiore afflusso di passeggeri, sui treni regionali della Lombardia. Dicembre è uno di questi. Succede da anni. Forse che Trenord si organizza aumentando la frequenza delle corse o la capienza dei convogli, negli orari di punta? No, naturalmente: Trenord è impegnata a collaborare con il Politecnico di Milano per rifare l'abbigliamento ai capotreno, oppure a vendere cose di altre aziende sul proprio portale internet (o anche tramite gli annunci sonori a bordo dei treni).
Di interessarsi all'adeguatezza del servizio erogato, Trenord non vuole saperne parlare.
E d'altra parte, la sua amministratrice delegata Farisè Cinzia pensa che il "vestito" sia ciò che conta in questa azienda, e per quanto riguarda il servizio, basta invece recitare slogan come "i treni non si riducono, si amplificano", salvo poi scappare di fronte al problema oggettivo.
Cosa ne diranno mai, Maroni Roberto e Sorte Alessandro?
Cosa dica Sorte, lo sappiamo: è come un disco incantato che in alternativa legge i comunicati fornitigli da Trenord con le statistiche sulla puntualità dei treni di Trenord calcolate da Trenord, oppure ribadisce che il costo del biglietto ferroviario non verrà aumentato (e perchè dovrebbe, se il servizio continua a essere inadeguato? Non è ora che Sorte si chieda perchè Trenord continua a pretendere un "costo per chilometro" così elevato, a fronte di un servizio così schifoso, invece che continuare a ribadire che non sarà aumentato il prezzo al cittadino?).

Una nostra lettrice ci segnala la sua peripezia nella mattina del 4 dicembre 2017, alla stazione di Como S. Giovanni, dove il treno 25203 per Milano Centrale risulta in ritardo crescente (fino a 51 minuti). la folla di clienti pendolari attende sul marciapiedi del binario 1, i cui tabelloni però non riportano alcuna informazione su un certo treno in arrivo: sono guasti? Non si sa.
Nessun pendolare che si rispetti è così avventato da scendere in cerca di informazioni nel sottopasso, dove chi ha diretto la la ristrutturazione delle stazioni ha pensato di posizionare gli schermi con gli elenchi dei treni in arrivo. E perchè no? Perchè se scendi nel sottopasso, e nel frattempo il treno arriva e scarica una massa di passeggeri, allora per te risulta impossibile salire le scale (andando contro la fiumana del deflusso) e raggiungere il treno prima che riparta. Ovvio, no? Ovvio per tutti ma non per i geniacci che hanno progettato la ristrutturazione delle stazioni (a Milano Lambrate si incontra lo stesso problema, amplificato dalla lunghezza delle scale).
Però c'è il capostazione. O, almeno, un tizio vestito da ferroviere. La folla gli chiede lumi sul treno in arrivo, e questi risponde che il treno è diretto a Milano Centrale.
La folla sale a bordo, e solo all'altezza di Rho comincia ad accorgersi dal clamoroso errore: il treno ha sì raggiunto Milano, ma è transitato per Greco Pirelli, Porta Garibaldi, Villa Pizzone e Certosa, allontanandosi progressivamente da Milano Centrale. Era infatti il 25227.
Da chi dipende, il ferroviere che ha risposto in maniera ingannevole alla folla di passeggeri nel panico? Da Rfi, visto che gestisce la stazione? E gli si può dare davvero la colpa di non aver fornito informazioni adeguate?
No.
Chiediamoci invece perchè Trenord e Rfi non sono capaci di lavorare insieme, e di diffondere informazioni sonore e visive adeguate in una stazione ferroviaria, specialmente in situazioni in cui i treno sono in ritardo e scatenano il caos tra i lavoratori che stanno buttando via intere ore del loro tempo lavorativo, e tutto ciò solo perchè Trenord continua da anni a utilizzare treni con le porte che si guastano a ripetizione, sotto l'inerte sguardo silenzioso della giunta regionale della Lombardia (che si ridesta solo a ridosso di elezioni e votazioni varie).

Intanto, nello spazio, a 21 miliardi di chilometri dalla Terra, dopo 37 anni di esposizione al gelo del cosmo, e senza nessuna manutenzione, il Voyager 1 si riaccende come programmato.
Trenord e regione Lombardia invece non ce la fanno proprio, a far arrivare i treni a Milano senza guasti e ritardi.

Tornando al 5 dicembre 2017 dei treni della Lombardia (che evidentemente contiene distanze superiori a quelle tra la Terra e Plutone)

Treno 10761, Milano Porta Garibaldi-Bergamo: ritardo di 15 minuti. Causa: ritardo del treno corrispondente.
Treno 10755, Milano Porta Garibaldi-Bergamo: ritardo di 16 minuti.
Treno  10764, Bergamo-Milano Porta Garibaldi: ritardo di 15 minuti.

Treno 10510, Alessandria-Porta Genova: ritardo di 14 minuti. Causa: ritardo di altri treni della direttrice.

Treno 10456, Cremona-Milano Certosa: cancellato fino a Treviglio.

Alla stazione di Milano Lambrate, il passeggero che deve cambiare per Milano Centrale alle 7:47 si ritrova con la solita sfilza di treni tutti in ritardo, senza sapere quale arriverà (e partirà) per primo.
Treno 2604 delle 7:43, Bergamo-Milano Centrale: ritardo di 8 minuti.
Treno 2170 delle 7:49, Arquata Scrivia-Milano Centrale: ritardo di 8 minuti.
Treno 2090 delle 7:53, Brescia-Milano Centrale: ritardo di 12 minuti.

Gli annunci sonori danno in arrivo il treno da Bologna delle 7:53 sul binario 10, salvo poi spostarlo sul binario 12, salvo poi spostarlo sul binario 10. Ma ad arrivare e ripartire per primo è il treno da Arquata, sul binario 12. I passeggeri in attesa sono però ormai svenuti per la mancanza di fiato, dopo aver corso avanti e indietro tra i due binari così a lungo.



Treno 10576, Piacenza-Milano Greco Pirelli: ritardo di 13 minuti. Causa: guasto a un passaggio a livello.
Treno 10802, Bergamo-Milano Porta Garibaldi: ritardo di 14 minuti. Causa: guasto a un altro treno della direttrice.

Treno 10910, Brescia-Sesto S. Giovanni: ritardo di 14 minuti.












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