domenica 3 dicembre 2017

La grande collaborazione Trenord Politecnico per salvare il trasporto pubblico lombardo. Primo obiettivo: le divise dei capotreno. Secondo obiettivo: smentire i disservizi finchè i pendolari non si stancano di protestare

Dopo gli imbarazzanti servizi "amichevoli" che il TG3 Regionale aveva prodotto nel periodo 2016-2017, con tanto di umilianti ringraziamenti ammiccanti da parte di Trenitalia sulla rivista "Note", ecco che un giornalista degno di questo nome rettifica la situazione, parlando finalmente con chiarezza dello stato del trasporto ferroviario pendolare della regione Lombardia, e mostrando lo spaventoso distacco tra la realtà di disservizi in cui sono calati i passeggeri, e il mondo immaginario in cui vive la dirigenza di Trenord, completamente ignorante dei problemi concreti e incapace di affrontarli, tanto che preferisce fuggire in una fantasia di negazione e bei vestiti eleganti per le ferroviere.

Il servizio TG Lombardia Edizione delle 19.30, 1 dicembre 2017 apre con le seguenti verità, scandite lapidariamente:
Il viaggio, ogni giorno, sui treni regionali, di centinaia di migliaia di pendolari
(Pendolari, esattamente. Non "clienti", come dicono gli annunci di Trenord.
E nemmeno percentuali di "leisure" e altre classificazioni idiote come quelle in cui si esibisce l'amministratrice delegata di Trenord, Farisè Cinzia. Per chi non se lo ricordasse: nel servizio che le ha fatto un mese fa il giornalista di Repubblica dice chiaro e tondo che costei non vuole sentire la parola "pendolare".)
fra carrozze sporche e treni soppressi o in ritardo
rendersi conto di quanti comitati pendolari ci sono in Lombardia
Si spostano in treno 736mila persone.
(Altra cosa di cui Farisè non vuole riconosce l'esistenza, e ricorre a statistiche e "ricerche" per smentirla: le associazioni dei pendolari, numerose quanto sono numerose le linee tempestate da disservizi, e numerose perchè i pendolari che protestano sono una quantità enorme, mentre la fetta di passeggeri "occasionali" che Farisè rincorre è una porzione irrilevante, che tace sui disservizi perchè non vale la pena dedicarsi a un evento occasionale, e comunque a sua volta protesterebbe se li dovesse subire ogni giorno)
Protesta dai pendolari di Busto Arsizio: il treno per Milano delle 7:33 è da qualche giorno ridotto a 4 carrozze, non più a 8, con i passeggeri costretti a viaggiare in piedi, ammassati gli uni agli altri.
(Fatto oggettivo e incontestabile, che solo i pendolari possono rilevare; per questo Farisè vuole negare la loro esistenza e svilirne le rimostranze.)

Le proteste sono arrivate all'assessore regionale Sorte Alessandro che, ha riferito, le ha girate a Trenord, chiedendo di potenziare il servizio.
(Avvicinandosi le elezioni, Sorte evita di deridere i comitati dei pendolari, come faceva solo un anno fa con i comitati dei pendolari bergamaschi, accusandoli di faziosità per scopi di propaganda politica. Sorte evita anche di leggere i comunicati stampa di Trenord, dove si dichiara che tutto va bene. Ma, anche così, ancora una volta la sua natura di passacarte si conferma: Sorte serve solo da tramite per le comunicazioni tra i cittadini e l'azienda pubblica Trenord)

Interpellata in merito alla riduzione delle carrozze del treno da Busto Arsizio da un giornalista del TG, l'amministratrice delegata di Trenord, Farisè Cinzia, risponde: "I treni non si riducono, si amplificano. Grazie".
E se ne va, con un gesto infastidito della mano, ignorando la domanda specifica del giornalista, il quale le cita un caso specifico di treno che è stato ridotto, alla faccia dei suoi slogan.

E questa è la prima fase della nuova gestione di Trenord a opera di Farisè, donna che lo stesso Maroni Roberto ha piazzato al comando di un'azienda farcita di dirigenza leghista la cui adeguatezza è dimostrata ogni giorno dai risultati tangibili del disservizio ferroviario lombardo.
Farisè smentisce. E secondo lei, questo basta per far sì che la realtà sia un'altra.
Esattamente come Trenord dice "clienti" invece di "passeggeri", "allungamento dei tempi di percorrenza" invece di "ritardo", "inconveniente tecnico" invece di "guasto", "sostituzione del treno" invece di "treno fuori uso".
(E non dimentichiamoci che Farisè è la piazzista che pensa che Trenord funzioni così bene da potersi dedicare ad altri mercati, come la vendita di corsi d'inglese e servizi di spesa al supermercato tramite il portale di Trenord).

Il servizio del telegiornale arriva infine al nucleo della notizia:
Per migliorare l'efficienza, stipulato un accordo fra Trenord e il Politecnico di Milano
La collaborazione con il Politecnico fornirà il supporto scientifico per migliorare il servizio.
Primo frutto: le nuove divise dei capotreno, realizzate dalla scuola di design dell'ateneo.
Il servizio ferroviario potrà anche fare a pezzi, ma l'importante sono i vestiti del personale.
E li ha realizzati il Politecnico.
E questa è la risposta di Farisè Cinzia a treni guasti, treni in ritardo, treni sporchi, treni di capienza inadeguata, treni cancellati, treni saturi, e via elencando tutti i disservizi che questo blog riporta da anni (limitandosi a una frazione della realtà Lombarda).
La soluzione di Farisè sono i vestiti nuovi delle bamboline assunte per dare a Trenord un'immagine giovanilistica e progressista, come va di moda adesso.

Ma non è finita:
Per il futuro, ha annunciato Farisè, la collaborazione riguarderà anche l'innovazione nell'ambito della manutenzione dei treni, in un'ottica preventiva.
Un altro colpo di genio incredibile. Dopo anni e anni di treni sempre guasti, c'è voluto il club dei cervelloni dell'università  per capire che bisogna fare manutenzione preventiva, e non manutenzione cinque minuti prima dell'orario di partenza del treno, solo per scoprire che è rotto. 

Ma Maroni Roberto, Sorte Alessandro e #LombardiaConcreta dove sono, davanti a queste cialtronesche e imbarazzanti esibizioni da attestato di incompetenza cronica e incurabile?
Che altro ci vuole, perchè si rendano conto del deragliamento carrozzone parastatale in cui hanno trasformato Trenord?
Ma davvero, i vestiti delle capotreno? Davvero?

Ed ecco la seconda parte dell'elenco dei disservizi del giorno 1 dicembre 2017, a complemento delle dichiarazioni di Farisè sull'inesistenza degli stessi.

Treno 2077, Milano Centrale-Verona: 20 minuti di ritardo, per ritardo di altri treni (plurale).
Da notare come, a bordo del treno, il personale di bordo (tra cui l'elegante capotreno con la nuova divisa) non diffonde alcuna informazione sul ritardo. I passeggeri vengono lasciati all'oscuro.
In compenso, il sistema di comunicazione interno, in ossequio a Farisè Cinzia la piazzista che pensa che Trenord sia un bazar dove vendere ai passeggeri qualunque schifezza, diffonde per due volte in 35 minuti il messaggio pubblicitario relativo alla mostra "Artigianato in fiera".
Su un treno serale di pendolari, il cui desiderio consiste in: poter dormire durante il viaggio (senza una voce meccanica che ti vomita nelle orecchie informazioni inutili) e arrivare in orario a destinazione (o, nel frequente caso di ritardo, ricevere dalla voce meccanica informazioni sul ritardo, e non frasi pubblicitarie).
Com'è possibile che a Farisè sia consentito usare un'azienda pubblica per torturare i passeggeri (prigionieri a bordo del treno)  con questo martellamento pubblicitario persecutorio a scopo di profitto?
Maroni Roberto e Sorte Alessandro sanno che l'azienda pubblica Trenord si sta trasformando in un megafono per la vendita di prodotti di aziende private, e che questa attività viene fraudolentemente imposta ai passeggeri, senza che essi abbiano dato alcun consenso in merito?

Treno 10658, Pioltello-Novara: ritardo di 22 minuti per inconveniente tecnico (guasto) durante la preparazione del treno.
Treno 23062, Treviglio-Varese: ritardo di 22 minuti per ritardo di altri treni (plurale).

Treno 10811, Milano Porta Garibaldi-Bergamo: 24 minuti di ritardo, perchè il treno inizialmente programmato è così guasto che è necessario sostituirlo.
Treno 10481, Milano Porta Garibaldi-Cremona: 17 minuti di ritardo, per ritardo di altri treni (plurale).

Treno 25064, Milano Porta Garibaldi-Chiasso: 16 minuti di ritardo, per guasto a un altro treno.

Treno 25261, Rho-Chiasso: 14 minuti di ritardo, per precedenza ad altro treno.

Treno 2154, Milano Centrale-Domodossola 10 minuti di ritardo, per necessità di prolungare i tempio (ritardo) della preparazione del treno (era guasto).

Nessun commento:

Posta un commento