venerdì 6 novembre 2015

La rivista di Ferrovie dello Stato Italiane gratis per te!

Giovedì 6 Novembre 2015, il 10456 arriva a Treviglio in anticipo, riparte subito, e si ferma in mezzo ai campi. Tre volte. Lascia persino transitare il Passante.
Ma perchè? Perchè un treno in orario si ferma per farne passare altri? Possibile che non venga data una sola spiegazione? Dov'è il personale viaggiante? E il servizio di altoparlanti?
Il treno arriva a Milano Lambrate con un ritardo non dichiarato. Si scende al Binario 7, si accede al sottopassaggio, e si nota che lo schermo di fianco alla scalinata è spento. Come può un passeggero sapere che a quel binario trova il treno per Milano Certosa?
Questo è solo l'ennesimo esempio dei malfunzionamenti di Milano Lambrate che continuano ad accumularsi. Dov'è il personale della stazione? Nessuno vede nulla?

Pur in ritardo, il treno 10456 è comunque l'unica scelta valida, nonostante il ritardo, per partire da Treviglio. I treni successivi, 10906 (ore 7:28) e 2086 (7:33) sono stipati di studenti fin sulle porte.
Persa la "coincidenza", bisogna aspettare il 7:54 (2122) per arrivare a Milano Centrale. scendere da quel treno è comunque un'impresa, con le porte che prima non vogliono aprirsi, e poi si richiudono sui passeggeri che sbarcano.

Al ritorno, il 2105 che parte da Milano Centrale alle 17:25 è in orario fino a Treviglio, e immancabilmente affollato, costringendo in piedi chiunque salga alla fermata di Milano Lambrate.

Venerdì 7 inizia l'annunciato sciopero dalle ore 9:00 alle ore 17:00.
A giudicare dai disservizi subiti sinora, lo sciopero è iniziato Lunedì e non si è mai concluso.

Al mattino, il 10456 accumula un ritardo maggiore di 5 minuti, tanto da mancare la "coincidenza" delle 7:47 (2160) a Milano Lambrate, la quale a sua volta aveva un ritardo di più di 5 minuti.
Il 7:54 (2122) ha un ritardo di 10 minuti, per cui bisogna ripiegare sul 2086 (che arriva da Treviglio), il quale a sua volta ha un ritardo di 5 minuti (che non viene comunicato).

Al ritorno, il 2105 da Milano Centrale parte in ritardo e accumula 10 minuti di ritardo, ma è comprensibile, essendosi lo sciopero appena concluso.
Meno comprensibile è la folla di passeggeri (con valige al seguito) che ne riempie ogni spazio sin dalla partenza da Milano Centrale. Accade ogni Venerdì, Expo o non Expo, ma Trenitalia/Trenord/FS non se ne sono ancora accorte. Neppure loro leggono questo blog.

Ma il meglio è la sorpresa che ci accoglie la mattina di Venerdì 7, e che ho lasciato deliberatamente per ultima.
A Milano Centrale, una stewardess avvenente (ma chi la paga?) accoglie i pendolari che sbarcano dal cadente e lercio treno in ritardo con le porte che faticano ad aprsirsi, e distribuisce loro una rivista gratuita, intitolata #NOTE FS in regione.

Da dove iniziare, per descrivere la beffa, l'insulto, la presa per i fondelli, e soprattutto il danno che questo fatto rappresenta?
C'è davvero l'esigenza di spiegarlo?

Iniziamo con i contenuti.


"Nuova flotta regionale. Più comfort e servizi."
"Spaziosi, comodi e all'avanguardia i nuovi treni regionali."

Dove sono questi treni di cui si parla in copertina e nell'utilissimo inserto di fantascienza? Chi li ha visti? E i comfort e i servizi che sono stati "aumentati"?

Avete presente 1984 (di nuovo), con la notizia sui giornali della razione giornaliera di cioccolato che passava a 8 grammi cadauno, quando invece il giorno prima la dose era di 10 grammi?

Poniamoci poi le immortali e inevitabili domande che questa rivista comporta.

Chi ha pagato per produrre e stampare questa rivista? Chi paga gli stipendi della redazione?
La redazione fa parte del personale di Trenitalia/FS/Trenord/RFI?
Le stazioni tipo Lambrate e Treviglio sono ormai luoghi deserti, dove assistenza e manutenzione sembrano opzionali. Dov'è finito il personale? Se le stazioni sono state automatizzate (e abbandonate, visto il degrado degli strumenti che ho segnalato), e quindi il personale è stato "tagliato" per abbattere i costi, perchè un ente ferroviario dovrebbe invece conservare il personale della redazione di una rivista? Che nesso c'è?
In un ente ferroviario, cosa c'è di più improduttivo e inutile e costoso di un ramo morto come quello di una rivista che parla di libri, cantanti rap, fatue mode giovanili?

A che serve questa rivista? A CHI serve?
Il trasporto pubblico locale non rischia il default perchè le Regioni non pagano?
I treni non sono allo sbando perchè mancano i soldi per la manutenzione?
E allora da dove arrivano i soldi per l'apoteosi dello spreco senza alcun ritorno che è la rivista delle FS Regionali?
 Ma c'è qualcuno in Regione Lombardia che ha visto questa rivista e si è posto qualche domanda su dove finiscano i soldi pubblici?

E veramente qualcuno crede che le due miserabili paginette di "informazioni" giustifichino i costi di una redazione e di decine di pagine di articoli su cantanti rap, mode giovanili, cucina e pubblicità?

E queste stesse persone, se esistono, non si rendono conto che c'è qualcosa che non va, quando Trenitalia/Trenord/FS giustificano i disservizi e l'inadempienza al contratto piangendo miseria perchè le stesse Regioni non pagano, se poi esistono i fondi per produrre una rivista?

Ovviamente gli interessati potranno accampare mille scuse e giustificazioni per difendere questa rivista, ma nessuna di esse, nessuna, potrà mai giustificare la stafottenza e il disprezzo verso i pendolari che questa rivista rappresenta, simile alla nobiltà che festeggia continuamente con banchetti e orge mentre il popolo francese vive di stenti, paga tasse spropositate e fa la fame.

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