mercoledì 9 marzo 2016

Dal 7 al 9 marzo 2016

Lunedì 7 Marzo 2016, il 10456 parte da Treviglio alle 7:23, o anche prima. Come sempre, ha una gran fretta di lasciare Treviglio in orario. Non si capisce perchè, dato che poco dopo si ferma nella campagna, e lascia passare il Passante (ovviamente, lo dice il nome), poi riparte e arriva nella zona di Lambrate, dove sosta ulteriormente (e sempre senza spiegazione). Entrato in Lambrate, ha un ritardo di 5 minuti, che sarebbe sufficiente per perdere la coincidenza del 2160 delle 7:49, il quale però è a sua volta in ritardo di 5 minuti.
Come il 2160, anche il 2086 (sempre per Milano Centrale) in ritardo di 5 minuti.
C'è il 2122 delle 7:54, che porta a Milano Centrale ed è in orario. Ma l'altoparlante annuncia solo che il 2122 "arriverà al binario 10, invece che al binario 12": l'annuncio omette che il treno è effettivamente in arrivo, e la massa di passeggeri che attendeva invano il 2160 in ritardo, deve precipitarsi al binario 10 all'ultimo secondo utile (e cioè quando vede il 7:54 arrivare, con i propri occhi, alla faccia di tutte le app gratuite che informano i Venezuelani degli orari delle corse di Trenitalia).
Quando il 7:54 parte, del 7:49 in ritardo non c'è ancora traccia: altro che cinque minuti. Però non ci sono annunci in merito: forse la voce dell'altoparlante sta perdendo tempo a guardare la sua app.

Martedì 8 Marzo, il 10456 arriva a Treviglio già pieno di passeggeri: ancora una volta, dispone solo di carrozze mono-piano, insufficienti per gestire il flusso quotidiano dei pendolari.
Il 10456 arriva di nuovo a Milano Lambrate in ritardo, e la coincidenza delle 7:49 per Milano Centrale è persa.
Al ritorno, il 2105 delle 17:25 ha già tutte le carrozze piene alla partenza da Milano Centrale.
A Milano Lambrate si riempie ulteriormente, e arriva a Treviglio con 7 minuti (non spiegati) di ritardo.

Mercoledì 9 Marzo, il 2105 parte da Milano Centrale alle 17:27, ed è più pieno che mai, con i passeggeri già costretti a viaggiare in piedi. Trenitalia/Trenord/FS non sembrano in grado di rilevare questa situazione, e non c'è personale viaggiante in vista a cui farlo presente.
Non che qualcuno possa fare qualcosa, questo è chiaro: per capirlo, basta la recente dichiarazione del ministro dei trasporti Graziano Del Rio, che nel tg regionale di RaiTre ha annunciato ancora una volta la "cura del ferro" per i trasporti, e ha osservato ridendo (!) imbarazzato che il trasporto pendolari in Lombardia "è rimasto un po' indietro".
Sempre più pieno a ogni fermata, il 2105 arriva a Treviglio con 10 minuti di ritardo. A Treviglio, si nota sullo schermo degli orari che un Passante per Novara, già lento di suo, ha un ritardo di 15 minuti.

Solo la settimana scorsa, Trenitalia annunciava tronfia un miglioramento del servizio, e anche a me non sembrava vero che i treni avessero ridotto i disagi, pur essendo ricominciati i corsi universitari. In realtà, si trattava solo di attendere che l'impatto del ritorno alla quantità abituale di passeggeri si facesse sentire. E il "materiale rotabile" e le infrastrutture sono nelle abituali condizioni di sfacelo.

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