giovedì 17 marzo 2016

Lo sciopero del 17 marzo

Mercoledì 16 Marzo 2016, il 10456 per Milano Certosa arriva a Milano Lambrate in ritardo (ma non si sa di quanto), e la "coincidenza" delle 7:49 è persa.
C'è però il 2180 delle 7:28, in ritardo dichiarato di 20 minuti (ma sono già 21), che per disgrazia dei suoi passeggeri, sopperisce all'assenza di un treno per Milano Centrale. Certo, ci sarebbero il 7:54 e il 7:53, ma significa perdere altri 5 minuti, e chi ha voglia di scoprire se anche questi saranno in ritardo di 5 minuti, portando il nostro ritardo totale a 15 minuti? Trenitalia se la cava nelle statistiche di puntualità dichiarando che i treni arrivano entro i 5 minuti di ritardo, ma si scorda di menzionare che le coincidenze saltano, e il ritardo complessivo effettivo è quindi più alto.
Ma allora, potrebbe chiedersi Cinzia Farisè di Trenord, perchè non prendere da Treviglio un treno che vada direttamente a Milano Centrale? Cinzia Farisè è nuova nel suo ruolo, Maroni l'ha appena messa lì ed è volenterosa ma inesperta, per cui glielo spieghiamo: viaggiare da Treviglio a Milano Centrale, per esempio sul 7:33 che io ho preso lunedì 14, è un incubo: si viaggia in piedi, addodssati l'uno all'altro, in carrozze dall'atmosfera soffocante. E' inevitabile che i passeggeri non più giovani cerchino invece un treno dove stare, se non comodi, almeno dignitosamente in piedi senza essere sepolti da muraglie umane di studenti.
Al ritorno, il 2105 delle 17:25 da Milano Centrale arriva a Treviglio con 8 minuti di ritardo, dopo aver compiuto soste senza motivo lungo la tratta (tra Centrale e Lambrate, ma anche dopo Pioltello). Il ritardo dichiarato è di 5 minuti, come fa comodo all'azienda che raccoglie statistiche su se stessa e decide a piacere i dati grezzi. Anche questo treno è sovraccarico di passeggeri, tanto che già a Milano Centrale molti sono costretti a stare in piedi.

Giovedì 17 Marzo 2016, il 10456 arriva a Milano Lambrate in tempo per intercettare un 2272 delle 7:39 in ritardo di 6 minuti (dichiarati 5 minuti). Al ritorno, iniziano le sorprese.
Infatti, come riporta per esempio l'Eco di Bergamo, alle ore 21 avrà inizio uno sciopero di 24 ore del personale ferroviario.
Per la precisione, "il servizio Trenord potrebbe subire una riduzione dell’offerta dalle 21 di giovedì 17 alle 21 di venerdì 18 marzo". Ricordiamoci che ora Trenitalia/Trenord fa un'offerta, e non servizio. Così non si può parlare di disservizio. Esiste la disofferta?
L'articolo ci offre anche la comicità involontaria di Trenord, la quale consiglia «di prestare attenzione alle informazioni presenti sui monitor, agli annunci sonori diffusi nelle stazioni e a seguire in tempo reale la circolazione attraverso l’App di Trenord, disponibile per iOS e Android (da iTunes e Google Play)».
Io non so niente delle App, ma so come funzionano i monitor e gli annunci sonori. Lo vedremo a breve..

Nella stazione di Milano Lambrate, alle 17:10, c'è una quantità enorme di passeggeri non pendolari, con valigie ovunque: evidentemente hanno anticipato il loro fine settimana, proprio per evitare di essere incastrati nello sciopero che cade infelicemente di venerdì (per caso?).
Anche il personale della stazione di Milano Centrale deve aver anticipato il fine settimana: dei tre ingressi principali ai binari (quelli dove il personale controlla il biglietto per lasciar entrare solo chi ne ha titolo), due sono completamente chiusi. Al terzo ci sono code terribili. Ma come, è l'orario di punta di un giorno lavorativo, e il personale latita?
Se fossi un cinico, penserei che questo ennesimo sciopero che cade di venerdì sia stato cinicamente deciso proprio per dare al personale ferroviario la possibiltà di fare un lungo fine settimana, fingendo di aderire allo sciopero. I sindacati ottengono una partecipazione elevatissima, i ferrovieri si riposano. E il costo ricade tutto sui pendolari.
Dai monitor si scopre che il treno 2105 delle 17:25 partirà con 5 minuti di ritardo, forse perchè il personale ha per errore iniziato a scioperare in anticipo. Dovrebbe infatti essere alle 21:00 che lo sciopero ha inizio. Comunque sia, non c'è un solo annuncio sonoro che diffonda la notizia. E chi è entrato nella stazione Centrale, sa che i monitor piiù grandi sono situati nella galleria all'esterno, per garantire la minima visibiltà dai marciapiedi dei binari. Lo stesso vale per i monitor sui "totem", collocati in basso e di dimensioni ridottissime, in modo che la folla che si assembra intorno a essi ne copra subito la visibilità.
Il 2105 si riempie in fretta di passeggeri con valigie, ma ha miracolosamente carrozze a due piani, e riesce a ospitare tutti i passeggeri in maniera decente.
Arriva a Treviglio con 10 minuti di ritardo. Sono le 18:06, e i monitor della stazione di Treviglio riportano tre treni in ritardo e un trebo cancellato. E dire che allo sciopero mancano ancora tre ore: i ferrovieri ansiosi di partire per il fine settimana devono essere davvero tanti.

Sempre da l'Eco di Bergamo, scopriamo che Trenord lancia l'iniziativa "Stop & Go", per combattere lo strisciante fenomeno dell’evasione, avvicinare il management aziendale al cliente; premiare la fedeltà, rispondendo alle numerose sollecitazioni che gli stessi rivolgono all’azienda, segnalando non solo episodi di malcostume a bordo, ma anche la presenza di evasori; far comprendere a dirigenti e responsabili il valore del lavoro di chi è impegnato quotidianamente in prima linea.
Pare che i dirigenti stessi saliranno sui treni (a controllare i biglietti? Boh?). Ma su che treni saliranno? Pensano davvero di poter prendere un treno degli orari di punta dei pendolari, e di potersi muovere tra le persone stipate, o di poter stabilire un dialogo con gente costretta ad arrivare in ritardo ogni giorno e quindi predisposta alle chiacchiere? E come giustificheranno i loro stessi ritardi?
Magari prenderanno solo treni di orari "facili", sedendosi sui vagoni "moderni", chiacchierando con vecchie signore che viaggiano per ingannare il tempo, e scenderanno convinti di aver incontrato un campione rappresentativo della maggioranza dei loro passeggeri regolari. Trenord ha l'effettiva tendenza a vivere in un mondo di fantasia, come dimostra il sondaggio recentemente diffuso (quello che dice "i pendolari sono la minoranza, quindi il servizio ferroviario ha bisogno di più negozi nelle stazioni").

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