sabato 23 aprile 2016

Giovedì 21 Aprile 2016, il 2086 arriva a Milano Lambrate con 5 minuti di ritardo. Purtroppo ho dovuto prendere questo treno, avendo perso per pochi secondi il 10456, che arriva a Treviglio con grande anticipo, e a volte sembra ripartire ancora prima delle 7:23 esatte. E questo "spaccare il secondo" a Treviglio è ironico, dato che, nella maggior parte dei giorni, il resto del viaggio di questo treno è caratterizzato da continue soste e ritardi.
Al ritorno, il 2105 delle 17:25 che parte da Milano Centrale non è in stazione, e ovviamente sugli schermi non è riportata nessuna informazione: nè il numero di binario, nè tanto meno un ritardo. Solo alle 17:15 ci viene detto che il treno avrà un ritardo di 10 minuti. Cosa ancora più preoccupante, anche il Bergamo delle 17:10 è fermo in stazione, con un ritardo 15 minuti. Probabilmente c'è qualcosa sulla linea Milano-Cassano, ma come si può saperlo, se nella stazione di Milano Centrale gli annunci riguardano soprattutto i treni Freccia Rossa, Freccia Bianca e Italo? Per i pendolari, è già tanto se compare qualche scritta sugli schermi. E, per il resto del tempo, si viene assordati dalle martellanti pubblicità trasmesse efficientemente (queste sì) su una pletora di schermi onnipresenti: paradossalmente, in stazione è più facile vedere/sentire una pubblicità che vedere dati aggiornati sui treni in partenza e in arrivo.
Sorvolando sulle agghiaccianti pubblicità della "NUOVA MONETA", realizzate nel perfetto stile dei mondi distopici della fantascienza, dove le città del futuro sono abitate da cittadini-utenti che vengono costantemente programmati a pensare certe cose da megaschermi pubblicitari onnipresenti, è impossibile non essere assillati dal nuovo slogan in inglese della Stazione Centrale: "MEET, SHOP, EAT". Prendere il treno, mai. Secondo i promotori, questo luogo serve per fare tutto tranne che prendere il treno. Hanno ragione: dov'è il 2105?
Me ne vado dalla stazione, diretto verso la fermata sotterranea del Passante, a Milano Repubblica,  con in testa una crasi di MEET, SHOP, EAT: SHIT.
Il Passante per Treviglio delle 17:29 è il solito incubo agghiacciante, con passeggeri incivili che sbraitano e blaterano per tutto il viaggio, gioiosamente indifferenti all'idea di disturbare gli altri passeggeri. Ma la cosa peggiore è la durata del viaggio: 55 minuti, per raggiungere Treviglio partendo dalla stessa località di Milano Centrale.

Venerdì 22 Aprile 2016, il 2105 parte da Milano Centrale già sovraccarico: ci aspetta un fine settimana lungo, a causa del 25 Aprile, e sul treno si ammassano passeggeri occasionali carichi di bagagli di ogni genere, dagli zaini alle valige opportunamente parcheggiate nelle strette corsie tra i sedili, perchè non possono essere sistemate nei portabagagli.
Chi è più intelligente, tra questi passeggeri che scelgono un treno di pendolari nell'ora di punta, e Trenitalia/Trenord che forniscono sempre gli stessi mezzi con la stessa capienza, ignorando la realtà ovvia e oggettiva dell'inevitabile aumento del flusso di passeggeri?
A Treviglio, è praticamente impossibile scendere dal treno: stipati ovunque, i "vacanzieri" si rifiutano di farsi da parte, timorosi di perdere il posticino conquistato con le loro valige. E se si finisce per calpestare i loro piedi per riuscire a scendere dal treno, se offendono anche. Non risulta invece offensiva, ai loro occhi, la strafottente indifferenza che riservano ai passeggeri pendolari di Treviglio, che non vogliono accompagnarli sino a Verona. Nè li offende la loro idiozia nell'aver scelto un treno così inadatto in un orario di punta.
Difficile chiedersi dove siano l'amministratrice delegata di Trenitala, Cinzia Farisè, e i suoi dirigenti, ora che persino su l'Espresso è stato riportato che costoro trascorrono tre ore al giorno a prestare servizio sui treni, per conoscere personalmente la situazione a cui sono sottoposti i passeggeri. Chi li ha mai visti? Magari questi ingenui dirigenti hanno ingenuamente stabilito di fare un giro giornaliero a turno, scegliendo ingenuamente fasce orarie tipo dalle 10:00 alle 13:00. Magari Cinzia Farisè potrebbe informarsi, al riguardo, e farsi un'idea dello "spessore" dei suoi dirigenti.

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