mercoledì 19 aprile 2017

Ii treni del trasporto regionale lombardo continuano a guastarsi e a essere in ritardo. E mentre i dirigenti di FNM se la spassavano col denaro pubblico, il Collegio Sindacale di Fnm guardava e taceva. Grazie, Maroni Roberto.

 Martedì 18 aprile, per effetto delle precenti festività, il numero di passeggeri è minore del solito: mancano soprattutto gli studenti. Invece i disservizi di Trenord e FNM sono sempre gli stessi: il treno 10803 da Milano per Bergamo arriva a Milano Lambrate con 5 minuti di ritardo, che in seguito statisticamente raddoppiano.
Il treno 2090 da Brescia per Milano ha 10 minuti di ritardo, non spiegati; ma, per arrivare a spiegarli, basta considerare che di recente questa tratta è stata conquistata dall'arroganza classista dei FrecciaRossa, il servizio destinato a essere quotato in borsa, che Trenitalia ha imposto come unica alternativa ai treni regionali, affollati e sempre più guasti e lenti; e la giunta della regione Lombardia di Maroni Roberto si è precipitata a finanziare gli abbonamenti ai FrecciaRossa per tutti i suoi passeggeri (esatto, compresi quelli benestanti che nuotano nel denaro, e che mai e poi mai si abbasserebbero a usare un treno regionale, in quanto non hanno bisogno di risparmiare per tirare la fine del mese, lavorando a Milano e patendo i disagi del viaggio perchè non trovano un posto di lavoro altrove). A fronte di tutti questi interessi, è difficile capire perchè i treni regionali sull linea Brescia-Milano subisconocontinui ritardi, come se dovessero lascire il posto a qualcos'altro che deve passare con priorità stabilite dall'azienda a controllo pubblico Trenitalia, col benestare dei governi succedutisi finora? (Altro indizio: alcuni treni pendolari delle fasce di punta sono stati spostati a orari che li rendono inutili)..

Al ritorno, il treno 2077 Milano-Verona delle 17:25 arriva a Treviglio con 10 minuti di ritardo, senza spiegazioni. Come nella maggior parte dei casi, il treno è partito ben dopo le 17:25 da Milano Centrale, ha fatto una sosta immotivata all'esterno della stessa stazione, e ha inspiegatamente rallentato fino a fermarsi nel tratto tra Cassano d'Adda e Treviglio. E Trenord ha taciuto: si vede che questa volta le cause erano imputabili a Trenord; altrimenti, ce lo avrebbe subito reso noto con ferocia.

Mercoledì 19 aprile, il treno 10906 da Brescia per Milano Greco Pirelli non c'è. La corsa non è stata effettuata, cioè il treno è stato cancellato. Perchè? Non lo so, non ho sentito annunci.
Il treno 10456 da Cremona per Milano Certosa è freddo, nonostante la giornata gelida a causa del calo di temperature che era stato abbondantemente previsto dai meteorologi. Una passeggera commette l'errore di chiedere spiegazioni alla capotreno (capotrena? Che ne dice la presidente della camera dei parlamentari Boldrini, che mentre i diritti dei cittadini vengono tagliati uno a uno, si consola combattendo importantissime battaglie come quella vegana o del sessismo linguistico, le quali incidono moltissimo sullo strapotere internazionale del capitalismo, che sta spazzando via il diritto al lavoro, alla salute, all'acqua, trasformandoli in servizi a pagamento?). La capotreno risponde irosamente che il riscaldamento funziona su quasi tutto il treno: la prima carrozza è riscaldata, la seconda no perchè il riscaldamento è guasto, la terza no perchè il riscaldamento è acceso ma non riscalda, la quarta no perchè "me l'hanno fatto spegnere" (ma chi?).
La seconda carrozza, quella col riscaldamento che proprio non va, ha anche un finestrino con chiusura guasta; ogni volta che è colpito dallo spostamento d'aria causata dal passaggio di un treno con direzione opposta, il finestrino si spalanca, aggiungendo il gelo del vento al freddo della carrozza.
C'è anche un gabinetto, su questa carrozza. E come lo si identifica? Semplice: è una porta verde anonima, senza alcun simbolo di riconoscimento.
A proposito, il 10456 in questione è un treno di modello Vivalto: stando a gente come l'assessore ai trasporti lombardo Sorte Alessandro, questo è un esempio dei treni "nuovi" (il Vivalto è un modello di più di dieci anni fa) con cui Trenord e FNM e la giunta della regione Lombardia stanno ponendo rimedio allo sfascio dei vecchissimi treni regionali lombardi. Non solo ormai si è ben oltre il ritardo massimo, e i passeggeri cominciano a morire nel silenzio di istituzioni e media, ma la dimostrazione della "novità" del treno "nuovo" in questione è poco incoraggiante. #LombardiaConcreta

Alla stazione di Milano Lambrate, luogo che è un altro esempio del "nuovo" e della malagestione delle società del Gruppo Ferrovie Dello Stato, il treno 2648 da Mantova per Milano ha 14 minuti di ritardo. Ma anche un treno non regionale come il 2180 delle 7:28 da Sestri Levante ha un ritardo di 30 minuti, a causa di qualcosa accaduto sul treno (non chiedetemi cosa: sul sito di Trenitalia, la pagina dell'infomobilità gestita da RFI non menziona l'accaduto).

Il treno 2096 delle 13:25 da Milano Centrale per Verona arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo. Per scendere dalla mia carozza, gli altri passeggeri e io dobbiamo lottare con le porta, che si rifiutano di aprirsi, e tentano di richiudersi addosso a ognuno di noi. Dopo la morte di un passeggero attribuita proprio a questo guasto, dove sono i personaggi incaricati di tutelare gli interessi dei cittadini, come Sorte Alessandro, Farisè Cinzia, Gibelli Andrea, Maroni Roberto, Mazzoncini Renato, Delrio Graziano, quando i treni dell'avanzatissima Lombardia continuano a guastarsi a ripetizione in questo modo?
Forse a fare la differenza è il fatto che la massa di straccioni che viaggiano sui treni regionali non dispone della ricchezza dell'esigua elite che invece viaggia sui privatizzandi FrecciaRossa, e quindi ai personaggi sopra citati questi cittadini risultano poco interessanti?

Come dice il giornalista Andrea Sparaciari, quando i treni regionali del parco treni della regione Lombardia, in mano all'azienda a capitale pubblico FNM, si sfasciano uno dopo l'altro, e voi vi chiedete in cosa l'azienda FNM spenda il denaro pubblico, leggetevi questo illuminante articolo.
E chiedetevi perchè la giunta della Lega Nord di Maroni Roberto non muova un dito per combattere questa piaga.
La Consob alza il tiro sulle Ferrovie Nord: ‘I sindaci sapevano delle malefatte ma hanno taciuto’

Il sospetto che qualcuno in Ferrovie Nord Milano – la holding controllata da Pirellone, Fs e Gruppo Gavio e che tramite Trenord gestisce il trasporto pubblico lombardo – avesse tenuto la bocca chiusa sulle molte irregolarità commesse dalla vecchia dirigenza, aleggiava da tempo.

Pochi giorni fa, una sentenza della Consob ha trasformato quel sospetto in certezza.

A due anni di distanza dallo scandalo che ha travolto l’ex presidente Norberto Achille – decaduto dalla carica perché accusato di peculato e truffa aggravata – la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ha infatti condannato tutti i membri del Collegio Sindacale di Fnm, l’organo che per legge avrebbe dovuto vigilare sul rispetto della legalità all’interno dell’azienda, perché sapevano delle malefatte, ma hanno taciuto.

l giudizio contenuto nella delibera n.19818, firmata dal presidente di Consob, Giuseppe Vegas, è pesantissimo e colpisce tutti e tre i componenti del Collegio Sindacale rimasti in carica fino al maggio del 2015: “Aver riscontrato nell’esercizio della propria attività talune irregolarità (nella specie carenze del sistema di controllo interno, violazioni delle procedure e violazioni di legge), omettendo di comunicarle senza indugio alla Consob”. Un’omissione aggravata, sempre secondo Consob, dal “rilevante arco temporale in cui le irregolarità si sono protratte, pari all’incirca a 2 anni, dalla numerosità e rilevanza delle situazioni costituenti irregolarità meritevoli di immediata segnalazione; dalle condotte illecite omissive [che] hanno riguardato una rilevante carenza strutturale concernente il sistema di controllo interno alla società”.

Tanto che all’ex presidente del collegio, Carlo Alberto Belloni – indagato dal pm Giovanni Polizzi nell’ambito dell’inchiesta “spese pazze” con l’accusa di aver favorito Achille (accusa poi archiviata) – e agli altri due membri del Collegio, Pietro Depiaggi e Paolo Gerini, Consob ha inflitto una multa di 60 mila euro ciascuno.

I “segreti” che, secondo Consob, i sindaci hanno taciuto – ma che sono poi venuti alla luce grazie al whistleblower Andrea Franzoso, l’ex dipendente di Fnm che denunciò le “spese pazze” – erano tutti contenuti nei report preparati dal servizio di Internal Audit, gli ispettori interni, i quali avevano indagato non solo sulle spese di Achille, ma anche sulle consulenze e le sponsorizzazioni elargite negli anni da Fnm e sulla selezione del personale.

Vale la pena di leggere tutto l'articolo, tanto per approfondire la figura di Carlo Alberto Belloni, oggetto di altre indagini, autore di comportamenti lavorativi agghiaccianti, e protetto da personaggi come Maria Stella Gelmini.

Tornando all'invito a domandarsi certe cose precedente l'articolo, per gli allocchi che si sono bevuti la fola dell'agenzia anti-corruzione istituita in fretta e furia da Maroni, preciso che quella era una messa in scena, ideata proprio per buggerare gli allocchi che valutano la politica con gli stessi criteri della fede calcistica.

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