venerdì 28 aprile 2017

Il paese di ponti che crollano, strade che si sfasciano, locomotori per la manutenzione che si incendiano

Mercoledì 26 aprile 2017, alla stazione di Treviglio, il treno 2054 da Verona Porta Nuova delle 7:02 arriva con 11 minuti di ritardo.
Il treno è dotato di carrozze a un solo piano, insufficienti per la quantità di pendolari, ed è già saturo prima che i passeggeri di Treviglio vi salgano a bordo.
Perchè il treno è in ritardo? Nella stazione di Treviglio non ho sentito annunci, ma alle 7:40 (cioè dopo 20 minuti di viaggio), un annuncio automatico rende noto che la causa è stata l'intervento delle forze dell'ordine a bordo del convoglio: il tempismo di Trenord è paragonabile a quello di FNM nella gestione degli annunci sulla mobilità ferroviaria (e dire che in questo caso l'annuncio serve per declinare ogni responsabilità nel ritardo, cosa che di solito Trenord comunica subito).
Anche dopo la fermata alla stazione di Milano Lambrate, il treno resta affollato.
Ma prendere questo treno in ritardo è sempre meglio che prendere il successivo treno 10456 delle 7:22 da Cremona per Milano Certosa, dato che questo treno arriva a Milano Lambrate con 5 minuti di ritardo, facendo saltare le "coincidenze" per Milano Centrale.

Nella serata, il treno 2077 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona Porta Nuova arriva a Treviglio con un ritardo di 5 minuti, questa volta senza nessuno a spiegare perchè, appena uscito dalla stazione di Milano Centrale, il treno abbia compiuto una lunga sosta. Doveva forse lasciar transitare un FrecciaRossa?
Ovviamente, il passeggero ordinario non può opporsi a simili abusi, nè denunciarli, non avendo altri strumenti oltre allo sciopero dell'abbonamento (per il quale viene anche multato dalla stessa azienda che gli impone di subire i disservizi in silenzio). Per tutelare il passeggero, dovrebbero intervenire le istituzioni. Ma le istituzioni tacciono.
Ma per chi lavorano, esattamente, il ministro Delrio Graziano, Ferrovie Dello Stato, RFI, Trenitalia e Trenord? Lavorano per i cittadini, o per gli interessi economici di qualcun altro?

Nell’impatto i due locomotori si sono incendiati.
Rfi, la società di Fs che cura la rete, ha fatto sapere che i mezzi erano in servizio per una ditta esterna, Rossi G.C.F
Delrio Graziano, Maroni Roberto, Zaia Qualcosa e Sorte Alessandro sono gli stessi potrebbero spiegare ai cittadini certe cose sulle loro bizzarre politiche che consistono nel riversare denaro pubblico nelle casse di imprese private per costruire opere inutili, mentre quelle esistenti (e necessarie) si sfasciano.


I ponti italiani crollano, vedi Agrigento, Lecco, Ancona e, in ultimo, quello di Fossano (Cn), o sono in pessime condizioni, ma il Documento economico finanziario (Def) per le infrastrutture, approvato dal governo qualche giorno fa, non prevede che le briciole per la conservazione, valorizzazione e adeguamento agli standard funzionali di sicurezza del patrimonio stradale.

Però, consistenti risorse vengono stanziate per nuove grandi opere stradali e autostradali.

Le ex province, ormai agonizzanti, non solo non dispongono delle risorse per la manutenzione straordinaria e per il monitoraggio della rete di competenza, ma non hanno neppure fondi per la manutenzione ordinaria (buche, segnaletica, sfalciatura erba ecc.).

la provincia di Brescia non ha le risorse per tenere monitorati e in sicurezza 450 ponti e 70 gallerie, ma può vantare sul suo territorio la più vuota autostrada italiana: la Brebemi, costata oltre 2,3 miliardi di euro.

nelle tasche dell’Anas ci sono 258 milioni di euro ricevuti grazie allo “Sblocca-Italia” che prevede la possibilità di prorogare automaticamente e senza gara le concessioni, in cambio di nuovi investimenti.

l’autostrada Serenissima Brescia-Padova, la cui concessione è stata prorogata in cambio di 258 milioni per il primo moncone, in galleria, della Valtrompia autostrada progettata 30 anni fa.
Anas, regioni e province fanno sapere che opere come questa andranno avanti: poco importa se la rete crolla letteralmente a pezzi.
Governo e Anas sono occupati per la “fusione del secolo” con le Ferrovie dello Stato.

È in vista un altro baraccone pubblico che per spesa, ruolo, influenza sostituirà l’Istituto per la ricostruzione industriale (Iri): mentre le strade sprofondano, i progetti per le grandi opere autostradali e ferroviarie fioriscono senza nessuna valutazione tecnico-economica.
(Anas riceve centinaia di milioni di Euro di finanziamenti pubblici, ma è essa stessa al di fuori del perimetro pubblico, dopo l'acquisizione da parte di FS: come dicevo l'altra volta, ciò pone preventivamente i suoi dirigenti al riparo dalle accuse con pene più gravi, che pioveranno su di loro quando si scoprirà come hanno usato il denaro pubblico per scopi diversi da quelli previsti, vedi Achille Norberto di FNM in Lombardia. Complimenti a Delrio Graziano e a tutti i ministri di Renzi Matteo che ora fingono di lavorare per il figurante Gentiloni).

Giovedì 27 aprile, alle 14:18, nella stazione di Milano Centrale, il treno 2071 per Verona Porta Nuova delle 14:25 non è presente su nessun binario. Nessun annuncio viene diffuso in merito.
Ci sono stati parecchi precedenti di questo tipo, in cui il treno ha finito per essere cancellato, o subire ritardi di 40 minuti; in tutti questi casi, le informazioni sono state diffuse troppo tardi per consentire ai pendolari di ripiegare sui treni suburbani per Treviglio, che pur viaggiando con grande lentezza e impiegando quasi il doppio del tempo per lo stesso tragitto, sono una soluzione preferibile a restare in deprimemte attesa in una stazione ferroviaria dove nessuno (nemmeno il personale viaggiante) sa dirti se il tuo treno partirà mai.
Succederà anche questa volta?
Casualmente, no: il treno si limita a partire in ritardo, e ad arrivare a Treviglio con 10 minuti di ritardo, e ovviamente senza spiegazione.
Come sempre, l'azienda a capitale pubblico Trenord, tanto solerte e rapida nel discolparsi quando la colpa del ritardo non è sua, diventa muta quando i ritardi sono imputabili alla sua malagestione, oppure ai vetusti treni non manutenuti del parco ferroviario di Trenord, oppure agli interessi inconfessabili dei Frecciarossa di Trenitalia (la quale possiede metà di Trenord).
Riguardo a questo menefreghismo aziendale, come sempre, dalla giunta della regione Lombardia gestita da Maroni Formigoni Roberti giunge un analogo silenzio omertoso. Però, per opera dei loro saggi investimenti, sul treno sono presenti due guardie private. Ovviamente, sul treno non accade nulla per tutto il viaggio. E, guarda che sorpresa, il treno è comunque in ritardo, anche dopo che la regione Lombardia ha speso denaro pubblico per pagare guardie private, che svolgono un lavoro che dovrebbe essere svolto dal personale appositamente assunto da Trenord (la quale non ci pensa nemmeno a spendere soldi per fornire il servizio per cui è pagata, e infatti ha sempre i bilanci in attivo, dato che delle spese si occupa la giunta di Maroni Roberto, con denari pubblici).

Venerdì 27 aprile, alla stazione di Milano Lambrate, il treno 2272 da Parma per Milano Centrale delle 7:39 arriva con 10 minuti di ritardo.
Sugli schermi della stazione, non c'è traccia del ritardo in questione: semplicemente, il treno delle 7:39 risulta in partenza alle 7:48 (con tanto di segnale lampeggiante) come se tutto fosse perfettamente in regola, e poco importa che sugli stessi schermi sia visibile l'ora "esatta", che smentisce questa presunta regolarità.
Per confermare la schizofrenia scassata degli impianti della parodistica stazione di #LombardiaConcreta-Milano Lambrate, il treno 10802 da Bergamo per Milano Porta Garibaldi è annunciato con un ritardo di 15 minuti (ma senza motivazione). La situazione continua a peggiorare, e alla stazione di Pioltello Limito il treno ha ormai un ritardo di 25 minuti (chissà se a bordo ci sono le guardie private finanziate dal denaro pubblico generosamente elargito dalla giunta di Maroni Roberto, e del tutto inutili per fornire un servizio dignitoso ai pendolari?).
Non va meglio per il treno 25203 da Como per Milano Centrale, che è solo a metà strada e ha già 9 minuti di ritardo.
Il treno 25509 da Chiasso per Milano Centrale arriva invece con 19 minuti di ritardo.

Nella serata, il treno 2077 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona Porta Nuova arriva a Treviglio con un ritardo di 5 minuti. Come sempre, senza spiegazioni da parte di Trenord. Anche il treno "corrispondente" da Verona per Milano Centrale delle 18:05 risulta in ritardo di 5 minuti. E ancora, un treno per Cremona è in ritardo di 5 minuti.

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