domenica 2 aprile 2017

Transparency International Italia al processo per peculato e truffa contro Achille Norberto, l’ex Presidente di Ferrovie Nord Milano ritenuto colpevole di aver sperperato i soldi dei cittadini lombardi per fini personali o di famiglia

Nella mattinata di lunedì 27 marzo, il treno 20408 per Milano Certosa è cancellato.

Nella mattinata di martedì 28 marzo, alla stazione di Milano Lambrate, il treno 20408 da Piacenza per Milano Certosa è in ritardo di 5 minuti, che diventano poi 7 minuti di ritardo.
Il treno 2090 da Brescia per Milano Centrale è in ritardo di 6 minuti.
Il treno 2160 da Arquata Scrivia per Milano Centrale è in ritardo di 5 minuti.
Alkle 8:40, alla stazione di Milano Centrale, i ritardi abbondano sia nelle partenze che negli arrivi.
Il treno 2650 da Mantova è in ritardo di 9 minuti, che salgono poi a 11 minuti, ma come visto nei servizi di #UnGiornoDaPendolare del TG3, i pendolari di questa linea dotata di un solo binario e di treni che si guastano come minimo una volta alla settimana, sono talmente esausti da non avere più neppure la forza di contestare le statistiche fasulle di Trenord, che con l'avallo dell'assessore Sorte Alessandro, racconta la verità che preferisce sul proprio servizio, in quanto è sia da controllata che da controllore.
E il TG3 non se la cava certo meglio, quando racconta come un fatto positivo che i treni guasti su una certa linea sono ora a cadenza settimanale, e non giornaliera: come prima cosa, è già gravissimo che un treno per i pendolari si guasti almeno una volta alla settimana; come seconda cosa, un giornalista che si rispetti dovrebbe chiedersi perchè detti treni si guastano, dare informazioni su quanto siano vecchi, spiegare che i treni "nuovi" promessi dall'assessore Sorte vengono messi in pista nelle fasce con flusso ridotto di viaggiatori, e infine indagare sulla faccenda dell'esaurimento dei pezzi di ricambio per la manutenzione denunciata dai ferrovieri durante lo sciopero di gennaio 2017 (lo dico io gratis a questi "giornalisti": senza pezzi di ricambio e manutenzione preventiva, i treni usurati e vecchissimi non fanno altro che guastarsi), magari chiedendosi poi com'è possibile che FNM non rinnovi le scorte di ricambi, quando fino a qualche anno prima aveva soldi a sufficienza perchè il suo presidente Achille Norberto facesse spese pazze per sè e per i figli senza alcun problema di liquidità.

Il treno 2059 per Verona Porta Nuova parte con 10 minuti di ritardo. Il treno per Torino (in gestione a Trenitalia?) parte con 13 minuti di ritardo.

E c'è sempre la linea Chiasso-Milano per chi vuole ritardi più consistenti: il 25511 arriva con 20 minuti di ritardo per un viaggio che dovrebbe durare 48 minuti.
Ma chi gestisce questo treno: Trenord o le ferrovie Svizzere?
Ed è un Chiasso-Milano, oppure un Biasca-Milano? Dipende: il sito my-link non considera l'esistenza di Biasca, ma gli stessi treni in stazione vengono presentati con destinazione Biasca, giusto per aumentare la comprensibilità di un servizio in preda a un caos continuo.
Ciliegina sulla torta, il treno 2094 da Brescia per Milano Centrale arriva con un ritardo di 6 minuti, ma vale la pena osservare la schizofrenia del sito di my-link.it riguardo a questo treno: nella lista dei treni in arrivo, il treno risulta "in orario"; se però si accede al dettaglio delle informazioni, ecco apparire il ritardo.
Sarà così che Trenord comunica le informazioni a Sorte, il quale poi crede che vada tutto bene, tanto da dipingere questo treno come il "FrecciaRossa dei pendolari"?

Vale la pena di aggiornarsi sul processo all'ex presidente di FNM, Achille Norberto, e sul destino del dipendente fedele di FNM, Andrea Franzoso, che denunciò le spese pazze di Norberto, personaggio facente parte del feudo di potere di Formigoni-CL-Maroni, e quindi intoccabile.
Non a caso, non risultano pervenute dichiarazioni di Maroni Roberto e Sorte Alessandro per elogiare l'etica del dipendente fedele, o deprecare il mobbing a cui è stato sottoposto dal nuovo presidente di FNM Gibelli Andrea, guarda caso altra espressione del feudo leghista.
Con una situazione del genere, non deve stupire che l'organismo anticorruzione voluto da Maroni si sia rivelato una montatura per gettare la polvere negli occhi a quei pochi elettori leghisti ancora interessati davvero all'onestà nella politica nell'amministrazione del denaro pubblico.


Durante l’udienza che si è tenuta presso il Tribunale di Milano martedì 28 marzo, la richiesta di Transparency International Italia (TI-It) di partecipare come Parte Civile al processo per peculato e truffa contro Achille Norberto, l’ex Presidente di Ferrovie Nord Milano, è stata accolta dal GUP di Milano.

“È un momento importante non solo per la nostra associazione, che da oltre vent’anni si batte contro la corruzione, ma per la collettività che, attraverso la nostra presenza in aula, potrà partecipare a un processo il cui l’imputato è ritenuto colpevole di aver sperperato i soldi dei cittadini lombardi per fini personali o di famiglia.”

“La nostra presenza in Tribunale non vuole semplicemente simboleggiare il danno inferto alla comunità, ma fa in modo che da oggi per la corruzione e per gli altri comportamenti ad essa assimilabili non si possa più parlare di “reato senza vittime”. Le vittime infatti ci sono eccome e sono tutti i cittadini onesti che pagano le tasse e che utilizzano servizi pubblici scadenti”.

Il processo contro l’ex presidente di Ferrovie Nord Milano, Achille Norberto, nonostante possa apparire come un fatto “locale” e di scarsa rilevanza nazionale, assume invece un’importanza notevole: prima di tutto è venuto alla luce grazie alla denuncia di un whistleblower, Andrea Franzoso, che all’epoca lavorava nell’ufficio Internal Audit dell’azienda; in secondo luogo è uno di quei casi in cui oltre al danno economico diretto non si può non pensare al danno indiretto, probabilmente assai maggiore, che hanno dovuto subire quotidianamente migliaia di pendolari.

Fino a ieri Andrea Franzoso, 39 anni, era un funzionario delle Ferrovie Nord Milano, partecipate dalla Regione Lombardia. Società dalla quale era stato messo ai margini, relegato in ufficio a fissare la parete. La sua colpa? Aver parlato troppo, denunciando le spese pazze (600mila euro) del vecchio presidente Norberto Achille. Quando Fnm gli ha proposto la risoluzione del contratto, ha accettato.

"Quando scoprii certe cose, provai indignazione e disgusto di fronte alla voracità con la quale si spendevano i soldi. Faccio un esempio. Achille si comprò le Hogan, 330 euro, con la carta di credito aziendale. Poi non contento si fece rimborsare pure lo scontrino. Un paio di scarpe costò 660 euro."

"Appena arriva il successore di Achille, il leghista Andrea Gibelli. I miei incarichi vengono affidati a consulenti esterni. Io mi ritrovo a non fare niente."

Visto che grazie al suo controllo aveva permesso di scoprire lo sperpero di soldi, nel nuovo ufficio aveva ancora quel tipo di funzione?
"No, nessuna".

I sindacati la difesero?
"C'è sempre stata indifferenza da parte loro."

Un giudice del lavoro le ha dato in parte torto, in sostanza perché per i whistleblower nel settore privato non ci sono le stesse garanzie che nel pubblico. Nonostante Ferrovie Nord Milano sia di diretta emanazione pubblica.

"Il processo ad Achille non è ancora cominciato dopo un anno e mezzo, e intanto la prescrizione si avvicina."

"Chi autorizzò le sue spese è ancora un dirigente di Fnm e continua a percepire premi di risultato."

"Ci sono dei comportamenti inopportuni che non sempre costituiscono reato. Lei sa che Fnm ogni anno versava 30mila euro all'associazione dell'allora presidente del Tribunale Livia Pomodoro? Come si fa a chiedere soldi a un manager politico che poi forse ti dovrai trovare a indagare?"

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