lunedì 3 aprile 2017

Il regionale della Lombardia Concreta ferma a "Amo_te Catia"

Nella mattinata di giovedì 30 marzo 2017, alla stazione di Treviglio, lo schermo all'ingresso del sottopassaggio informa che il 2055 da Milano per Verona è in ritardo di 25 minuti.
Poco dopo, il ritardo è rettificato in 20 minuti. Stranamente, sugli schermi all'interno del sottopassaggio, il ritardo è ancora di 25 minuti.
Per finire, My-Link informa che il treno è arrivato a destinazione con 27 minuti di ritardo. La cosiddetta #LombardiaConcreta è una regione concreta anche e soprattutto nei disservizi e nel caos che li accompagna (ma ora attendiamo che la giunta di Maroni Roberto incolpi RFI e quindi "lo Stato". Lo stesso Stato da cui il collega di Maroni, Zaia, vuole qualche centinaio di milionii di Euro per finanziare la fallimentare Pedemontana, altrimenti si vedrà costretto a tassare i Leghisti Veneti, pur di avere denaro pubblico da buttare dalla finestra nelle tasche degli speculatori edilizi che hanno voluto costruire questa autostrada inutile per arricchirsi).

Alla stazione di Milano Lambrate, si apprende che il 10576 da Piacenza per Milano Greco Pirelli ha un ritardo di 10 minuti. Il vero ritardo è di 25 minuti, e la causa è un guasto al treno.
E' un peccato che Maroni, al pari di Zaia, continui a buttare centinaia di milioni dalla finestra per coprire le perdite dell'autostrada BreBeMi, e non si chieda perchè FNM non usa le sue finanze pubbliche per manutenere preventivamente i vecchi treni usurati del suo schifoso parco treni dedicato alle ore di punta dei pendolari.

Alla stazione di Milano Centrale, il treno 25509 da Chiasso arriva con 7 minuti di ritardo; rispetto alle solite prestazioni, è un successo.
Ma questo non basta per giustificare che il treno compia tutto il viaggio con la sua moderna tecnologia delle scritte elettroniche impiegata per annunciare Amo_te Catia, come si vede nella fotografia. In tutte le carrozze, e anche all'esterno delle stesse, le informazioni su fermate e destinazione del treno non compaiono, perchè qualcuno ha pensato bene di sostituirle con i propri affaracci.
Complimenti: è proprio il genere di bravata da mettere in scena su una linea così puntuale.
A metà giornata, il treno 2072 da Verona per Milano arriva con 12 minuti di ritardo.

Nella serata, il treno 2077 da Milano per Verona arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo.
Alla stessa stazione, il treno da Brescia per Milano Centrale ha un ritardo di 5 minuti, e anche il treno da Milano per Cremona è in ritardo di 5 minuti.
Il citato 2077 è anche saturo, come succede 4 giorni lavorativi su 5, a causa del numero di carrozze a un solo piano, insufficiente per contenere il flusso regolare di pendolari del lavoro, mescolato ai turisti e ai viaggiatori con bagagli.
Come se non bastasse, vicino a me si piazza una povera cretina che ha polvere e ragnatele al posto del cervello, e mi costringe a sorbirmi una telefonata di venti minuti (la durata della seconda parte del viaggio) in cui costei elenca appassionatamente a sua madre la lista di capi di vestiario del suo prezioso bambino, dalle "felpine" alle "salopettine" alle "camicine", e terminata la lista, li elenca nuovamente dividendoli per colore, e terminata questa nuova lista, li rielenca combinandoli tra loro (felpina e salopette, felpina e pantalonicini) per modello e per colori, avendo cura di precisare quali colori non stanno bene insieme, e finita questa lista, riparte elencando i "vestitini" che non ha comprato, ma che ha visto al negozio alla moda, e che ovviamente si ricorda nel dettaglio, e può quindi descriverli uno a uno.
E quando il treno sferraglia, questa povera cretina si sente in dovere di urlare, per essere certa di vomitarmi dritto nelle orecchie questo suo flusso di inutilità vacua fino all'idiozia, in modo che io non mi perda nessun dettaglio della sua deficienza.
Ovviamente, l'idea di essere su un mezzo pubblico e di dover comportarsi con un minimo di educazione, non la sfiora neppure. Così come non la sfiora il dubbio che a qualcuno non faccia piacere subire le sue chiacchiere cretine: se una cosa è di suo interesse, lei ha il diritto di infliggerla a tutti.

Andando fuori tema, parliamo anche di Renzi Matteo, hashtag #MatteoRenzi, che un mese fa ha annunciato di voler fare concorrenza al Movimento 5 Stelle, imitandolo bovinamente dopo che i suoi scagnozzi hanno dileggiato Bersani per aver osato dire che le istanze di cui si fa portavoce il M5S riguardano un terzo degli italiani, e non vanno accantonate con l'etichetta di populismo.

Ecco quindi Renzi che, ben lungi dal voler fare demagogia, o dal voler strizzare l'occhio agli italiani ignoranti infastiditi dalla cultura dei vecchi e degli intellettuali, o dal voler piacere piacionescamente aglii americanofili, annunciava:
"Domenica presenteremo la nostra piattaforma sul web. Si chiamerà non 'Rousseau', ma Bob."
Bob?


Vuoi vedere che Renzi è così dedito ad accattivarsi gli americanofili che vuole celebrare il ritorno di Twin Peaks dedicando al suo demone Bob l'utilissimo blog (forum?) del Partito Democratico?
"Bob, come Bob Kennedy. Chi vorrà avrà la sua password con il suo pin. È la piattaforma che si collega con le feste dell'Unità.
Non lasceremo la straordinaria invenzione del web nelle mani di chi fa business e soldi con gli ideali degli altri."
Giustamente, Renzi vuole essere l'unico a fare affari e soldi con gli ideali della sinistra. Lo sappiamo bene come il personaggio sia solidale e democratico eccetera a parole, e poi con i fatti sia invece a favore di liberismo, imprenditori, speculatori, banchieri, petrolieri, eccetera.

E come non pensare che quindi Renzi voglia concludere questo annuncio con la maniacale risata trionfante di Telespalla Bob, l'omicidia mancato di The Simpsons che non accetta condanne per tentato omicidio, così come non si danno Nobel per tentata chimica?


Ma la verità è che Renzi, ultimamente allargatosi a dismisura per via dei rospi che ha dovuto ingoiare, vuole probabilmente immedesimarsi in una spugna capace di risucchiare potere e privilegi, avida e insaziabile come il "libero mercato" e i dirigenti che gli piacciono tanto.
 E quindi il suo idolo non può che esssere quel Bob, noto come SpongeBob, il quale somiglia a Renzi come una goccia d'acqua (è il caso di dirlo).
Eccolo qui, quiindi, Renzi 'Bob', con quei capelli giovanili, la faccia larga e gonfia, lo sguardo altero e borioso, la smorfia ostile, la mano che respinge gli inferiori, la camicina con le maniche tirate su, e la cravattina.
#MatteoRenzi #Bob #PartitoDemocratico #NonRousseau #PiattaformaOnline #PD #forum #blog

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