giovedì 9 giugno 2016

Trenord, in utile o inutile?

 Rete Ferroviaria Italiana (RFI) è una società per azioni partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane con funzioni di gestore dell'infrastruttura ferroviaria nazionale.
In quanto tale, mercoledì 1 giugno 2016 RFI annuncia un fantascientifico progetto per il 2019: treni ogni tre minuti nei nodi urbani e nelle fasce di maggior frequenza pendolare. Fantascientifica è la frase "persone che sapranno di arrivare in orario". Nel 2019.
Intenderanno le persone che partono per andare al lavoro nel 2016? Staranno parlando anche della doppia linea del Passante Ferroviario che parte da Treviglio? Quella che doveva transitare ogni quarto d'ora, ma durante la giornata passa a ogni mezz'ora e comunque ogni tre per due è cancellata?
A giudicare dalle affermazioni dell'articolo, probabilmente il nuovo servizio sarà ristretto alla sola zona di Milano, per cui la risposta è irrilevante.
Quello che invece non sembra tanto irrilevante è la competenza di RFI sul tema: se RFI gestisce l'infrastruttura ferroviaria, perchè entra nel merito delle corse ferroviarie, e dei treni e della frequenza?
Com'è che, quando si tratta di prendersi la responsabilità di un disservizio, le varie società della galassia ferroviaria fanno a gara nello scaricare tutto l'una sull'altra, mentre quando si tratta di prendersi i presunti meriti non vedono l'ora di attribuirsi la gestione di ogni cosa? Anzi, qui non si tratta di presunti meriti: si tratta di farsi pubblicità vantando indimostrabili meriti per servizi futuri di indimostrata esistenza e/o qualità: ancora adesso, infatti, i treni e le corse vantati anni fa da Trenitalia/Trenord/RegioneLombardia come grandi conquiste sono tutti qui a guastarsi, a prendere fuoco, a essere in ritardo, a essere sovraffollati, a essere cancellati. Però all'epoca le promesse si sprecavano, e il consenso elettorale pure.

Nella stessa pagina di MetroNews del 1 giugno 2016 che riporta la dichiarazione di RFI, trova spazio anche una risposta dell'ufficio stampa di Trenord a certe affermazioni del presidente del consiglio comunale di Milano, Basilio Rizzo.
Trenord si vanta di avere bilanci in utile, e sbandiera un miglioramento delle prestazioni della puntualità negli ultimi 18 mesi.
Da dove prende questi dati, Trenord? Da se stessa? Da Trenitalia? Della opinabilità e della fumosità deliberata dei dati forniti da Trenitalia sul "miglioramento" della puntualità, abbiamo già parlato: la cosa che continua a sconcertarci è che nessuno dei rappresentati della giunta regionale lombarda affronti Trenord pretendendo un'analisi analitica e una trasparenza dei dati su cui sono state fatte certe statistiche. Soprattutto considerando che l'assessore regionale Sorte, in una delle sue varie dichiarazioni, ha ammesso la debacle dei trasporti ferroviari per i pendolari, nel lungo periodo di Expo: perchè ora l'ufficio stampa di Trenord afferma il contrario?
Giusto per controllare sul campo le affermazioni dell'ufficio stampa di Trenord, parliamo delle "prestazioni" di certi treni in questa settimana, cosa che dovrebbe essere nota a chi viaggia tra i pendolari per motivi di immagine, come Sorte e i dirigenti di Trenord.
Lunedì 6 Giugno 2016, il treno 10456 arriva a Milano Lambrate con ritardo sufficiente per perdere tre coincidenze per Milano Centrale, e cioè i treni delle 7:49, 7:53 e 7:54. Però gli ultimi due treni elencati sono a loro volta in ritardo superiore ai 5 minuti, sebbene venga dichiarato come di "soli" 5 minuti sugli schermi della stazione. A guardare l'effetiva partenza del primo dei due che giunge alla stazione di Lambrate, il ritardo complessivo subito da me pendolare sfiora i 15 minuti. Sarà stato aggiornato qualche schermo delle informazioni? E chi lo sa: dai marciapiedi, non si vede nulla.
Martedì 7 Giugno, il treno 2086 da Brescia per Milano Centrale arriva a Treviglio alle 7:33, si ferma e non riparte più: il treno è guasto. Lo hanno scoperto solo a Treviglio. Chissà che genere di manutenzione viene fatta, su questi treni. Chissà se viene fatta.
Sul lato opposto della Lombardia, il FrecciaBianca 9713 proveniente da Torino e diretto a Milano si guasta, comincia a emettere fumo pur non essendo ufficialmente un treno a carbone, si ferma a Magenta e costringe i passeggeri a trasbordare su una linea del Passante, notissima per la sua velocità: l'ideale per arrivare in orario in ufficio.
Mercoledì 8 Giugno, il treno FrecciaBianca 2058 delle 18:40 da Milano Porta Garibaldi per Torino parte con 35 minuti di ritardo, per mancanza del personale.
Sicuramente Trenord sarebbe velocissima nel capovolgere l'approccio di RFI, dando la responsabilità dei treni per Torino al Piemonte. Ma altrettanto in fretta sorvolerebbe sul fatto che a) le stazioni Lombarde sono di sua competenza, b) la manutenzione e il personale anche, c) è assurdo che il servizio ferroviario ragioni per compartimenti stagni: se Trenord si fa bella dei presunti successi vantati da Trenitalia, allora deve accettare anche le responsabilità parziali o totali dei disservizi palesi della stessa, assai più tangibili dello sbandierato miglioramento della puntualità rispetto all'anno horribilis.
Un altro punto interessante delle dichiarazioni dell'ufficio stampa di Trenord è quello degli utili: sappiamo che Trenord li macina, basti pensare agli scandali dell'amministratore Achille che li usava per finanziare le folli spese del figlio, o ai regali come costosissimi quadri per l'allora governicchiatore della giunticchia lombarda Roberto Formigoni. I soldi c'erano e ci sono, è confermato: ma allora, perchè la manutenzione dei treni è così scadente da essere prossima allo zero, con treni che si guastano e si fermano continuamente, causando disservizi quotidiani di elevata gravità per i pendolari? Perchè questi utili non vengono invece usati dall'azienda per garantire il funzionamento dei locomotori e delle carrozze?
Ma, soprattutto, perchè l'assessore ai trasporti Sorte non affronta mai questo argomento, non chiede spiegazioni a Trenord, e si limita a leggere i comunicati stampa dell'azienza Trenitalia, quasi fosse al loro servizio invece che a quello dei cittadini?
Per finire: nella faccenda giudiziaria del citato Achille, è noto che si vuole far passare Trenord (controllata al 100% da enti pubblici) per azienda privata, in quanto secondo certi autorevoli giuristi, essa non svolge servizio pubblico. Questi giuristi non ci hanno spiegato cosa fa e a cosa serve Trenord, se riceve denaro pubblico ma non svolge servizio pubblico. E questo è assodato.
Adesso, però, Trenord vanta tramite il proprio ufficio stampa, il miglioramento delle prestazioni del trasporto ferroviario lombardo: non è forse, questo trasporto ferroviario, il (dis)servizio pubblico di cui si dovrebbe chiedere conto a Trenord? Com'è possibile che in tribunale quest'azienda non sia pubblica, e in sala stampa si vanti de miglioramento del trasporto pendolari?

Ci risiamo con gli scioperi: "A un mese dall’ultimo sciopero, i dipendenti del settore ferroviario, giovedì 23 giugno e venerdì 24 giugno torneranno ad incrociare le braccia.".
Perchè, lo sciopero precedente era finito? Come mai i disservizi invece no?
L'articolo precisa che lo scioperò è «contro la liberalizzazione privatizzazione del Gruppo Fsi Spa e tutte le aziende a capitale pubblico del trasporto pubblico locale».
Ciò mi vedrebbe anche d'accordo, se non fosse che la differenza tra privato e pubblico nel trasporto locale è ormai incomprensibile: in entrambi i casi, gli amministratori pubblici sembrano fare solo l'interesse dei loro "amici" paracadutati nei poltrinifici.
Le condizioni dei ferrovieri denunciate in questo articolo sono terribili, ma è difficile simpatizzare per una categoria che, sia nello sciopero che nel lavoro, fa di tutto per rendere impossibile la vita sempre e solo alle vittime del trasporto ferroviario, e cioè i passeggeri. Che senso ha scioperare togliendo loro i mezzi per recarsi al lavoro? In che modo ciò ha effetto sensibile sulla dirigenza della galassia di Ferrovie dello Stato? Che senso ha infischiarsene delle condizioni dei passeggeri sul treno soffocante e affollato, oppure non fornire mai alcuna informazione sul ritardo che si protrae ormai da venti minuti, col treno fermo in mezzo alla campagna? Cosa vuol dire dare risposte sgarbate a passeggeri esasperati che perdono ore e ore di permessi lavorativi per restare seduti in fatiscenti carrozze puzzolenti arenate chissà dove?
A questo proposito, il 2105 di Giovedì 9 Giugno, partito da Milano Centrale in orario, si ferma dopo poche decine di metri, per motivi sconosciuti. A causa della pioggia, i finestrini delle carrozze sono chiusi, e l'aria è irrespirabile a causa della calura estiva. A Milano Lambrate, i passeggeri riempiono ogni angolo disponibile nei corridoi, trasportando ogni genere di bagaglio, e rendendo l'atmosfera ancora più soffocante. Nel viaggio verso Treviglio, il treno continua a rallentare e a sostare, senza spiegazioni, accumulando 9 minuti di ritardo, che a Treviglio risultano essere ufficialmente solo 5.
Invece, il FrecciaBianca 9732 per Torino subisce un ritardo di 53 minuti per ritardo del treno corrispondente (da Venezia).
Per dire la credibilità dei comunicati stampa di Trenord, degli scioperi del personale, e dei presunti utili dell'azienda.

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