mercoledì 18 gennaio 2017

Due giorni dopo il disastro elettrico, FNM/Trenord rilanciano con altri 40 minuti di ritardo non annunciati

Mercoledì 18 gennaio 2016, a due soli giorni dal disastro che ha paralizzato la stazione di Milano Centrale per più di due ore durante il rientro a casa dei pendolari lavoratori, le società del Gruppo Ferrovie dello Stato, col contributo dell'amministrazione della regione Lombardia, tornano a ricordarci il significato dell'hashtag #LombardiaConcreta, mostrandoci la solidità dei risultati che riescono a conseguire e delle prestazioni che forniscono ai cittadini, usando il denaro delle tasse.
Certamente c'è da chiedersi quale sia la società responsabile di quel disastro: le riparazioni erano in carico a RFI, ma la gestione della stazione di Milano Centrale da chi dipende? Sempre da RFI? Trenitalia e Trenord sapevano del disastro sin dalle 17:05, tanto da averlo diffuso su uno dei loro siti e su Twitter. Ma di chi è competenza la diffusione delle informazioni nella stazione, cioè dove si trovano fisicamente gli utenti vittime del disastro?
E' il genere di domande che persone come Maroni Roberto e Sorte Alessandro dovrebbero porre alle società coinvolte, per poi esigere una migliore gestione della (dis)informazione. Questo sarebbe un esempio di #LombardiaConcreta.
Ma ormai quel giorno è alle spalle, giusto? E possiamo scommettere che i suddetti se ne sono già dimenticati, come sempre fanno con le magagne di Trenord/FNM (vedi Norberto Achille).

Nella mattinata, il treno 2090 da Brescia per Milano Centrale si limita ad accumulare un ritardo di 5 minuti, il che è un'inezia rispetto ai disservizi che da mesi flagellano questa linea. Se la giornata continuasse così, sarebbe da considerarsi una giornata positiva.
Invece, nella serata, alla stazione di Milano Centrale, il treno 2077 delle 17:25 per Milano Centrale è ancora fermo alle 17:30. Cosa sta succedendo? Si sta ripetendo il ritardo di 2 giorni fa?
Oppure si tratta di un altro tipo di disastro, come i guasti che hanno paralizzato questo treno nel mese di dicembre 2016, causandogli ritardi (senza spiegazioni) tra i 30 e i 50 minuti?
Non si sa, perchè a bordo, i passeggeri in attesa della partenza sono ignari di tutto. Accade però che il passaparola faccia girare la notizia che il treno è guasto e che il personale sta attendendo non si sa quale ricambio.
E' lo stesso schema di due giiorni fa, e del blocco di dicembre 2016: il personale di bordo non dice nulla, il personale di bordo non si fa vedere nelle carrozze, gli avvisi sonori non comunicano nulla.
E, ciliegia sulla torta, il treno scompare dagli schermi con la lista dei treni in partenza.
Esatto, signori fan della #LombardiaConcreta, e signori sostenitori dell'efficienza di Trenitalia, Trenord, FNM e Ferrovie dello Stato: il treno non risulta in ritardo, nè risulta cancellato; non risulta proprio.
E' a quel punto che i passeggeri se ne vanno in massa: sono memori delle fregature patite di recente, quando gli avvisi della stazione garantivano una partenza con un ritardo contenuto, salvo rettificare il ritardo aumentandolo all'ultimo minuto, e facendo così perdere altri treni ai pendolari esasperati.
Qualcuno sceglie di prendere il treno dell 18:50 per Brescia, che è in ritardo di 5 minuti.
Altri scelgono di prendere il suburbano alla stazione di Milano Repubblica, pur sapendo che il viaggio fino a Treviglio richiede 45 minuti.
Solo alla stazione di Treviglio, alle 18:30, apprendo che il treno 2077 per Verona non è stato cancellato, ma è in ritardo di 40 minuti.
Perchè a Treviglio l'informazione è disponibile, mentre alla stazione di Milano Centrale è stata cancellata? Perchè in questa stazione le informazioni sembrano gestite da un mafioso che si preoccupa di togliere di mezzo quelle negative, che metterebbero in cattiva luce il servizio ferroviario (vedi anche gli orari degli arrivi, disponibili solo al piano terra dell stazione)?
Ed è difficile non ripensare a come Sorte Alessandro, il braccio destro di Trenord/FNM, abbia annunciato compiaciuto che i biglietti ferroviari lombardi non sarebberro aumentati nel 2017: considerando ciò che ci è stato servito finora nel 2017, cioè una serie di guasti e ritardi da far impallidire lo schifo del 2016, il mancato aumento del biglietto è già una truffa in sè, dato che sarebbe stato necessario ridurre i prezzi, per equipararli al livello infimo del servizio ferroviario.

Proprio oggi, l'amministratore delegato di FS, Mazzoncini Renato (quello che vuole il ponte sullo stretto di Messina), blatera della scelta di Trenitalia di imporre i costosi FrecciaRossa ai pendolari, aumentando i prezzi degli stessi e suggerendo spudoratamente un finanziamento da parte degli enti locali (ma se Trenitalia appartiene a FS, ed FS è Ferrovie dello Stato, dove finisce questo denaro?).
Mazzoncini Renato blatera anche dell'attenzione maggiore che FS vuole rivolgere al trasporto regionale. Non so chi l'abbia vista, ma so qual è la scusa: ci vorrà tempo per vederne i risultati. E finora quindi cosa è stato fatto? Niente, a giudicare dai risultati.
E in futuro, cosa sarà fatto? Mazzoncini blatera del 20% del parco treni che è stato rinnovato: ma da quanti anni sentiamo ripetere questa manfrina, anche in Lombardia? L'anno scorso, FS e compagni distribuivano una rivista gratis per vantare i nuovi treni, come riportato su questo blog, ma da allora abbiamo avuto solo uno spaventoso incremento di treni guasti con ritardi enormi e blocco della circolazione. E i treni "nuovi" si sono rivelati essere "Vivalto" ritoccati, o altri treni con capienza insufficiente per i pendolari, tanto da dover agganciare due diversi convogli per dare una parvenza di servizio. E anche questi treni "nuovi" si guastano in modo agghiacciante, come visto ieri sul Carnate-Bergamo con le carrozze invase dai fumi generati dall'attrito dei freni guasti contro le ruote.
Le promesse e la propaganda sono le stesse dell'anno scorso. I risultati di quanto promesso, finora, non ci sono. Dovremo patire un altro anno di disastri, prima di renderci conto che anche questa volta siamo stati presi in giro?
Il ministro Delrio Graziano, informato della protesta dei pendolari, ha garantito di voler occuparsi della questione.
Ma si tratta dello stesso ministro che a dicembre 2016 ha inaugurato l'Alta Velocità Brescia-Treviglio, apparentemente ignaro dei disastri che affliggono quella linea quotidianamente (ritardi, treni guasti, treni saturi, impianti guasti, passaggi a livello guasti), e convinto che "L'Alta Velocità e il trasporto pendolare si aiuteranno a vicenda".
Considerando la sua competenza e preparazione, c'è il rischio che, occupandosi della faccenda degli abbonamenti costosi per i FrecciaRossa, i pendolari si ritrovino a dover pagare un biglietto anche per poter scendere dal treno, magari "per la loro sicurezza".

Sul treno di ritorno da Milano via Carnate numero 10785 nella serata di martedì 17 gennaio. Un guasto ai freni infatti ha creato una folta coltre di fumo che ha invaso le carrozze.

L’amministratore delegato delle Ferrovie e le proteste: "Se gli sconti non bastano, l’unica altra soluzione che intravedo è quella di un intervento pubblico a favore dei pendolari, tra l’altro già attivo in Emilia Romagna"

ROMA - Un anno fa Renato Mazzoncini saliva da amministratore delegato sul treno Ferrovie dello Stato. Il gruppo, nei dodici mesi trascorsi, ha cambiato la sua visione rispetto al passato recente: si è passati dal focus sull’alta velocità, ad una maggiore attenzione al trasporto regionale.

il pallino di Mazzoncini è «fare meglio sulla puntualità», magari toccando quella velocità da record solo per arrivare a destinazione in orario.

"In questo settore stiamo investendo cifre enormi e i frutti si vedranno presto. Vorremmo riportare ad un livello elevato i servizi regionali: in programma abbiamo il ricambio di oltre la metà del parco circolante grazie ad un ordine da quasi 500 treni. Un altro 20% l’abbiamo già cambiato mentre gli altri saranno tutti rinnovati. C’è poi un passo avanti sulla tecnologia: stiamo investendo per ridurre i tempi dei passaggi tra un convoglio e l’altro da 5 a 3 minuti: maggiore puntualità e un aumento dei passeggeri trasportati".

"i prezzi degli abbonamenti sono ancora molto bassi, tant’è che sull’Alta velocità siamo gli unici a proporli: lo sconto è tra il 68% e l’82% rispetto alla somma dei singoli viaggi, superiore allo sconto degli abbonamenti dei regionali che è in media del 50%. L’unica altra soluzione che intravedo è quella di un intervento pubblico a favore dei pendolari, tra l’altro già attivo in Emilia Romagna"

Come nota finale di folklore, dato che è davvero un'inezia rispetto al livello a cui è sprofondato il servizio ferroviario sulle linee Cremona-Milano, Verona-Milano e intermedie, ecco una fotografia del famoso schermo della stazione di Milano Lambrate, guasto ormai da settimane (o mesi?).

Nessun commento:

Posta un commento