martedì 17 gennaio 2017

La stazione ferroviaria a cui fu rubata l'elettricità

Dopo qualche giorno di assenza, lunedì 16 gennaio 2017 torno a usufruire del servizio ferroviario lombardo, e a prendere atto dei risultati delle politiche del ministro Delrio Graziano e dell'assessore lombardo Sorte Alessandro, nonchè degli investimenti ocultati del capetto della giunta regionale Lombarda, Maroni Roberto.
Il risultato è: niente.
O meglio: magari fosse niente. Invece, la gestione del trasporto pubblico da parte di FNM/Trenord (che hanno come azionista al 50% Trenitalia, la quale ha come azionista Ferrovie dello Stato, le quali dipendono dal ministero dei trasporti) riesce a presentare persino ulteriori peggioramenti (e per fortuna che Sorte Alessandro ci ha annunciato che nel 2017 il costo del biglietto non sarebbe aumentato, col tono di chi sta concedendo un gran favore: ma grazie tante, dovremmo anche pagare di più per avere 70 minuti minimi di ritardo ogni settimana, quando i treni non sono cancellati?).
Ma la giornata trascorre senza disservizi particolari, almeno all'andata. Possibile che questo sia quel giorno del mese in cui statisticamente anche l'orologio rotto di Trenitalia/Trenord/FNM azzecca l'ora?

Come no.

Nella stazione di Milano Centrale, alle 17:10, la partenza del treno per Bergamo è annunciata con 10 minuti di ritardo, causa guasto al treno.
Alle 17:25, cioè 15 minuti dopo, il treno non è ancora partito, ma non sono stati dati altri annunci.
Alle 17:31, il treno delle 17:10 per Biasca è ancora fermo al suo binario, con un ritardo non dichiarato di 21 minuti.
Anche il treno 2077 delle 17:25 per Verona Porta Nuova è ancora fermo al suo binario. E non vengono date informazionii.
Che sta succedendo?
Misteriosamente, gli annunci sonori non danno spiegazioni. E il personale ferroviario (di bordo o di terra) non si fa vedere, o se c'è, non dà comunque informazioni.
Qualche passeggero che ha accesso a internet comincia a dire che su alcuni binari "manca la corrente"; su certi treni, qualche passeggero si sente dire che è meglio raggiungere Milano Porta Garibaldi per cercare treni alternativii.
Ma, nella stazione Centrale, non viene diffuso alcun annuncio fino alle 17:36.
E l'annuncio, quando finalmente si fa sentire, riferisce che causa guasto temporaneo agli impianti, i treni da e per la stazione Centrale potranno subire ritardi fino a 30 minuti".

Chi non ha accesso a internet apprende solo il giorno dopo cosa stava accadendo davvero.
Per esempio, apprende che Trenord e Trenitalia avrebbero reso note la presenza e l'entità del disastro sin dalle 17:05, su internet, tramite Twitter e tramite uno dei loro siti.
Su internet?
E perchè invece in stazione non si è data notizia della cosa, se non dopo 30 minuti dall'inizio del disastro? E perchè è stata data la falsa notizia dei "30 minuti"? E perchè il personale non è stato prontamente informato e istruito per informare i passeggeri in attesa dentro le carrozze?
Cosa deve fare un passeggero che prende il treno, per essere informato? Vivere su internet 24 ore al giorno? E' possibile che il personale messo a gestire un nodo così cruciale da Trenord/FNM/Trenitalia (o qualunque sia la patetica azienda nata dallo spezzettamento di FS incaricata di questa stazione), sia così incapace, disorganizzato, incompetente, inefficiente, obnubilato e dilettantesco?
Non so se rendo l'idea: stiamo parlando della stazione Centrale della città di Milano, nella quale c'è un impianto elettrico che non viene manutenuto, e che si guasta con una frequenza notevole, e che richiede ore per essere riparato, e detta stazione non solo non riesce a ripararlo con tempestività (o manutenerlo preventivamente), ma non è in grado di informare i passeggeri al proprio interno con la tempestività necessaria. Nemmeno si trattasse di una stazioncina in cima a un monte dove transita un treno a vapore una volta alla settimana.
E, di fronte a tanta incompetenza, dove sono Maroni Roberto e Sorte Alessandro? In particolare, dov'è Sorte, che è sempre pronto ad abbaiare contro i pendolari, accusandoli di mentire quando questi chiedono un servizio ferroviario che faccia ciò che promette, e segnalano disastri e inefficienze e disservizi concreti?
Dov'è la politica di Maroni e Sorte, che vanno avanti a colpi di milioni spesi nella "sicurezza" e nelle "guardie" e nella "tolleranza zero" per chi non paga il biglietto e quindi defrauda Trenord?
Perchè Sorte e Maroni si eclissano applicando la "tolleranza mille", quando è Trenord/FNM/RFI a defraudare i cittadini da cui è stata finanziata, a non fornire il servizio, a non eseguire la manutenzione preventiva di impianti e linee, a non sostituire i treni scassati, a non fornire il personale, a non fornire informazioni?


«Il guasto nella stazione di Milano Centrale è ancora in atto e i tecnici di Rfi sono al lavoro. Possibili ritardi fino a circa 60 minuti, cancellazioni e variazioni», scrive Trenord

E’ stato pienamente riattivato alle 19.45 il traffico ferroviario nella stazione Milano Centrale, dopo che un guasto alla linea elettrica di alimentazione dei treni ha fortemente rallentato la circolazione ferroviaria dalle 17.05.

Secondo quanto comunica Rfi, i treni a lunga percorrenza e i regionali hanno registrato ritardi medi di circa un’ora, con un picco massimo di tre ore per due treni, oltre a limitazioni d percorso, deviazioni e cancellazioni. Sono in corso di accertamento le cause del guasto che ha interessato i binari dall’1 al 12.

Trenord una manciata di minuti prima delle 18.30 ha twittato: «Si consiglia ai signori viaggiatori di utilizzare la metropolitana e dirigersi a Milano Garibaldi e Milano Lambrate». Per quanto riguarda la tratta Milano-Lecco-Sondrio i treni stanno partendo da Greco Pirelli invece che dalla Centrale.

Ritardi di oltre un'ora e forti disagi per i passeggeri alla stazione Centrale di Milano sui treni delle Ferrovie dello Stato e quelli dei pendolari di Trenord a causa di un guasto alla rete elettrica durato ore. Il blocco elettrico si è verificato proprio all'inizio della fascia di punta del pomeriggio, intorno alle 17, ed è stato risolto alle 20, quando la situazione è gradualmente tornata alla normalità.

Fsnews sul suo sito aveva avvertito che "dalle 17.05 il traffico è rallentato per un problema alla linea elettrica a Milano Centrale. I treni saranno deviati, a seconda della loro provenienza/destinazione, nelle altre stazioni del nodo di Milano. Sul posto i tecnici di Rfi".
Nel frattempo, da parte sua, Trenord aveva avvertito i passeggeri sul suo sito e su Twitter sia di cancellazioni delle corse, sia di ritardi fino a 60 minuti.

Mentre l'illuminatissimo personale delle società del gruppo Ferrovie Dello Stato vive nella realtà virtuale di internet e scrive sui social network, forse per garantire che in Australia tutti sappiano prontamente della paralisi della stazione Centrale di Milano, nella realtà concreta della stessa stazione Centrale si osserva come i FrecciaRossa riescano tutti a partire, nonostante la mancanza di corrente su ben 11 binari.

Il succitato treno delle 17:10 viene annunciato in partenza alle 17:55, cioè con 45 minuti di ritardo, alla faccia dei 30 minuti annunciati dell'avviso sonoro (ma a quanto pare su internet Trenitalia e Trenord avevano annunciato 60 minuti). E comunque il treno non parte.
Chi riesce a raggiungere le stazioni di destinazione della linea in questione, legge sugli schermii delle stesse che tale treno è in ritardo di 120 minuti.
Non solo le società del gruppo Ferrovie Dello Stato sono incapaci di diffondere nella stazione Centrale notizie coerenti con quelle pubblicate su internet, ma si fanno anche contraddire dal servizio informativo delle stazioni delle provincie collegate. E che è, ogni stazione è gestita da un'azienda separata?
Il treno 2077 per Verona, sinora ignorato dagli avvisi sonori, viene annunciato in partenza verso le 17:45, ma alle 17:50 è ancora fermo.
Il treno per Bergamo delle 17:05 viene cancellato.
Sul 2077 compare una "ferroviera" che comunica che i passeggeri possono prendere il treno 2091 delle 17:50 per Brescia, il quale partirà con 10 minuti di ritardo.
La "ferroviera" omette di spiegare cosa ne sarà del treno su cui ci troviamo. Io le pongo questa domanda, ma la sventurata viene sommersa dalle critiche ragionevoli degli altri passeggeri, tipo "siete ridicoli" o "siete una vergogna". No, non si tratta di insulti, e sì, sono osservazioni ragionevoli: le società del Gruppo FS sapevano sin dalle 17:05 cosa stava accadendo, e sono riuscite a renderlo noto ai passeggeri "reali" (e non a internet) solo con 40 minuti di ritardo (a essere generosi).
Alle 17:55, gli avvisi sonori rettificano l'entità dei ritardi, parlando di ritardi fino a 50 minuti, omettendo ovviamente di precisare che i treni con ritardo maggiore sono già stati cancellati, perchè comunque la cialtroneria delle aziende ferroviarie deve essere in qualche modo evidenziata anche quando finalmente qualcuno riesce a fare qualcosa per informare i passeggeri.
Il caos degli annunci continua a crescere, con voci registrate che garantiscono che certi treni sono in partenza, e voci "dal vivo" costrette a farfugliare qualcosa per rettificare questi annunci automatici. Persino il software che gestisce la stazione è stato programmato per rispecchiare l'incompetenza annebbiata e confusionaria della dirigenza delle società del gruppo FS (e dei politici che le difendono dalle proteste dei cittadini).
Dopo due o tre falsi annunci di partenza, il treno 2091 per Brescia parte con un ritardo di 25 minuti, che non recupera mai.
A Treviglio, scopro che il treno 2077 su cui mi trovavo in stazione Centrale è stato cancellato. Ma evidentemente in stazione Centrale non lo sapevano.
Chissà dov'erano Sorte Alessandro e Maroni Roberto, mentre gli effetti della #LombardiaConcreta si manifestavano in tutta la loro grandezza? Probabilmente, stavano leggendo i risultati di quei credibili sondaggi che amano citare, e che presentano il mondo pendolare lombardo come "soddisfatto" del servizio ferroviario regionale. Chissà quanto costa, far eseguire un sondaggio del genere? Chissà se quei soldi potevano essere spesi invece per la manutenzione preventiva degli impianti della stazione di Milano Centrale?

Nella mattina di martedì 17 gennaio 2017, alla stazione di Treviglio, la situazione è quella abituale: il 10456 delle 7:22 da Cremona per Milano Porta Genova è cancellato a causa di guasto al treno, il 10906 da Brescia per Milano Greco Pirelli è in ritardo di 10 minuti, il 2090 delle 7:33 da Brescia per Milano Centrale è in ritardo di 15 minuti.
E questa volta di chi è la colpa, considerando che si tratta di due linee ferroviarie diverse? Quale delle tante società del Gruppo di Ferrovie dello Stato è responsabile dei ritardi, delle cancellazioni, dei treni guasti, eccetera? E quale politico si sveglierà mai dal suo sonno letargico per fare (per una volta) gli interessi dei cittadini, invece che di Trenitalia e della privatizzazione dei FrecciaRossa?
Alla stazione di Milano Centrale, alle 8:12, si scopre che il treno delle 8:05 per Bergamo partirà con un ritardo di 15 minuti a causa di un guasto al treno. La stessa cosa che stava succedendo la sera prima alle 17:05, come se il cerchio si fosse chiuso. Peccato che non ci sia Sorte Alessandro a smentire ai pendolari al riguardo.

Al ritorno, il treno 2077 delle 17:25 arriva a Treviglio con un ritardo di 5 minuti, e a Treviglio un treno da Cremona risultano in ritardo di 20 minuti a causa di "treni precedenti sulla linea", che si presume significhi guasti a catena, o effetto domino, con grave ritardo da parte di Trenitalia/Trenord/RFI nel rimuovere i treni guasti.
Serve davvero sottolineare la frequenza e la prevedibilità di questi guasti, che si verificano su treni vecchi che FNM fa riparare in maniera evidentemente inadeguata, ostinandosi a non sostituirli e a metterli sui binari nonostante sappia che sono destinati a guastarsi e a bloccare il traffico?
Anche qui, come nel caso del guasto alla stazione di Milano Centrale, ci si chiede in che modo gli interventi di Maroni e Sorte avrebbero potuto ovviare al problema: forse le costose guardie da loro promesse avrebbero potuto spingere i treni guasti, oppure prendersi per mano e formare una catena umana che conducesse l'elettricità?

Ed ecco infine un'altra chiara dimostrazione di ciò che interessa veramente alla dirigenza di Trenitalia, azienda che è un carrozzone pubblico quando si tratta di spremere soldi dal ministero dei trasporti, ma diventa un'azienda con logica privata quando deve invece spremere soldi dai già tartassati contribuenti.
Com'è possibile che le tratte ferroviarie dei pendolari passino a gestione privata, e debbano essere salatamente pagate dai cittadini, e ciò nonostante lo stato continui ad aumentare la pressione fiscale sui cittadini?
Se i servizi pubblici stanno diventano privati uno a uno, dalla sanità ai trasporti alle poste, rendendo obbligatorio al cittadino pagarli di tasca propria, dove finisce tutto il denaro delle tasse sempre più elevate, se non deve finanziare i servizi pubblici?
Da notare anche il totale silenzio delle istituzioni davanti al comportamento rapace, cinico e speculatorio (per non dire di peggio) di Trenitalia. Dov'è il ministro dei trasporti Delrio Graziano? Dov'è il ministero dei trasporti? Davvero è accettabile che un'azienda controllata da Ferrovie dello Stato (sottolineo "Stato") si comporti come un'azienda privata che vuole solo spillare soldi ai cittadini, approfittando della loro necessità, o della loro volontà di non peggiorare la situazione dell'inquinamento atmosferico che opprime tutto il nord Italia?
Ma a cosa servono le istituzioni, se di fronte al calpestamento sistematico dei diritti dei cittadini, sono le prime a sostenere quest'operazione?


Trenitalia lancia i nuovi abbonamenti per l'alta velocità, e cambia tutto. In vendita da oggi ci sono 4 tipi diversi di tagliandi, che si differenziano per costo e giorni di utilizzo. Ma i nuovi prezzi hanno subito fatto infuriare i pendolari che parlano di una "pesante stangata con abbonamenti in media più cari del 35%". Da febbraio, infatti, i pendolari dei Frecciarossa dovranno scegliere se utilizzare un abbonamento completo, per tutta la settimana e valido a tutte le ore o limitato per le corse nella fascia 9-17 (e quindi fuori dall'orario di punta, per i pendolari). O ancora solo dal lunedì al venerdì in entrambe le modalità (valido sempre o limitato).

"Definirla una stangata è un complimento - dice Leonardo Pellegrini del Comitato pendolari Av To-Mi - sono prezzi insostenibili per un gran numero di abbonati". Da Torino a Milano, ad esempio, fino ad oggi l'abbonamento mensile costava 340 euro. Con le nuove fasce quello totale con orario libero dal lunedì alla domenica costerà 459 euro mentre dal lunedì al venerdì 408 euro. L'abbonamento a fascia oraria 9-17 per 7 giorni costa invece 323 euro mentre fino al venerdì 289. "Un rincaro del 35% - dicono i pendolari - dopo che già a giugno 2015 i prezzi della Torino-Milano erano passati da 295 a 340 euro".

Prezzi aumentati della stessa percentuale anche sulle altre linee.

La battaglia sugli abbonamenti dell'alta velocità va ormai avanti da tempo. Nel 2016 più volte era stata paventata l'idea da parte di Trenitalia di eliminare gli abbonamenti, come già fatto da Ntv con Italo. Poi il cambio di strategia: "Abbiamo mantenuto quanto avevamo anticipato in tutte le sedi confermando gli abbonamenti - ha detto l'ad Barbara Morgante - li abbiamo però differenziati in quattro tipologie anche per venire incontro alle diverse esigenze di quanti li utilizzano e degli altri clienti non abbonati". A difesa dei diritti dei pendolari è nato anche il Comitato nazionale pendolari alta velocità che si è battuto soprattutto contro l'introduzione della prenotazione obbligatoria presentando ricorso al Tar seguito da un ricordo straordinario di Trenitalia al presidente della Repubblica. In attesa della decisione la prenotazione obbligatoria resta valida e da inizio gennaio, per i pendolari che non si prenotano, è scattata la multa di 10 euro a bordo treno.

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