giovedì 19 gennaio 2017

Il paradosso del treno cancellato a Bergamo dopo la partenza della navetta sostitutiva

Giovedì 19 gennaio, il treno Cremona-Milano Certosa 10456 arriva alla stazione di Milano Lambrate abbastanza in ritardo da perdere la "coincidenza" delle 7:49 per Milano Centrale, dopo aver compiuto soste immotivate nella campagna tra Treviglio e Cassano, nonchè prima di entrare nella stazione di Milano Lambrate. Senza quelle soste, il treno sarebbe arrivato in orario, e i passeggeri di Treviglio che lo usano per evitare l'affollatissimo Brescia-Milano Centrale non avrebbero sprecato ulteriore tempo in attesa di treni successivi.
Da notare che il detto Brescia-Milano Centrale, oltre a essere spesso così affollato che non è possibile salirvi a bordo a Treviglio, arriva a Milano Lambrate con un ritardo di 5 minuti.
Tornando al 10456, è importante osservare che una "ferroviera" del personale di bordo ha attraversato le carrozze in tutta fretta, quando il treno ha sostato tra Treviglio e Cassano, telefonando chissà a chi (al macchinista?) istruendolo per aspettare un suo via libera. Considerando che questo treno si era guastato solo due giorni fa, ed era stato cancellato, sorge il dubbio: si tratta dello stesso convoglio, che FNM ha scriteriatamente deciso di rimettere in funzione nonostante fosse stato vittima dell'ennesimo guasto che lo aveva messo fuori uso cancellando ancora una volta una corsa? Davvero FNM è autorizzata a rimettere in pista convogli palesemente inadeguati, e destinati a finire fuori uso bloccando il servizio? Possibile che l'amministrazione regionale Lombarda di Sorte Alessandro e Maroni Roberto non sia a conoscenza di questo comportamento irresponsabile che danneggia sistematicamente i pendolari che hanno pagato le tasse per avere questo (dis)servizio?

Oggi però il premio del conseguimento del massimo risultanto nel campo dell'incompetenza va al disastro che colpisce il Bergamo-Milano Porta Garibaldi che parte da Bergamo alle 7:16.
Alla stazione di Milano Lambrate, prendo atto della prima metà di questa storia: il treno è guasto ed è stato cancellato. E ne concludo che FNM/Trenord non riesce a restare un giorno intero senza interrompere il servizio su una delle sue linee. Perchè è vero che "poi" ci sono altri treni, ma i pendolari che hanno faticato per essere in stazione alle 7:16 non hanno ricevuto il servizio necessario, e sono arrivati al lavoro in ritardo.
Ma non è finita qui, perchè tutte le società del Gruppo Ferrovie dello Stato vogliono fare la loro parte nel meritarsi il premio dell'incompetenza, come apprendo da L'Eco di Bergamo.


Nessuna informazione per i pendolari che si sono visti cancellare il treno delle 7.16 in partenza da Bergamo per Milano. Nessuna informazione e persa anche la navetta bus per Treviglio che parte prima della segnalazione del guasto.

Ed eccola qui, la seconda parte della storia, che conferma l'approssimazione dilettantesca con cui sono gestite le stazioni ferroviarie lombarde, alla stregua di quanto accaduto alla stazione di Milano Centrale il 16 gennaio 2017.
Sembra uno scherzo, ma è la realtà: non solo la stazione non diffonde informazioni sul treno cancellato, ma lascia che la navetta sostitutiva parta prima che i passeggeri siano informati della sua esistenza. Non esistono parole per definire questa gestione così insensata, così menefreghista, così rappresentativa della realtà che si cela dietro la facciata propagandistica di #LombardiaConcreta.

E cosa fanno in merito le istituzioni?
Niente. Tacciono.
Le istituzioni si svegliano solo quando si toccano grossi interessi economici, come nel caso dei FrecciaRossa.


Ieri mattina, infatti, il vicepresidente della Commissione Trasporti del Senato, Stefano Esposito ha parlato con il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio.
Il risultato? Il parlamentare del Pd la racconta così: «Il ministro mi ha garantito un’immediata verifica su questa scelta». Colloquio confermato dal ministero e nel quale Delrio, ha condiviso il punto di vista di Esposito: si tratta di aumenti troppo alti.

Il Pd non ha alcuna intenzione di lasciare ad altri la protesta dei pendolari.

La giunta Appendino sta studiando la possibilità di attuare la proposta di Arenaways di un collegamento ferroviario veloce con nuovi treni che dovrebbero utilizzare le tracce lasciate libere dai Frecciabianca.

La parte di questo articolo dedicata a Delrio è semplicemente una barzelletta: Delrio ha avallato l'Alta Velocità sino al mese scorso, garantendoci che avrebbe aiutato il trasporto regionale (all'inaugurazione del tratto Brescia-Treviglio); il suo capetto Renzi Matteo ha avallato l'operato di Mazzoncini Renato, l'AD di FS che vuole quotare in borsa i FrecciaRossa.
Renzi palesemente tifa per i "manager" e disprezza operai e cittadini e bifolchi, per cui è ovvio che parteggi per i capitalisti, gli squali della finanza, i dirigenti senza scrupoli che in nome del profitto compiono ogni genere di sopruso, giocando sempre su cavilli e interpretazioni di leggi e regolamenti.
Ma Delrio ora sembra ancora più impreparato e intorpidito del solito. Non sa che Trenitalia ha già tolto i FrecciaBianca Brescia-Milano (a costo contenuto), e li ha sostituiti coi costosi FrecciaRossa, lasciando ai pendolari l'impossibile scelta tra il trasporto regionale (saturo e sempre in ritardo) e l'esborso di cifre astronomiche per il servizio di lusso?
Davvero Delrio non si rende conto che Trenitalia sta scientemente rimuovendo il servizio regionale per pendolari (poco remunerativo, parole di una sua dirigente), per proporre solo servizi di lusso mirati a fasce abbienti, quasi come se l'azienda fosse di natura privata e fosse autorizzata a pensare solo al profitto?
Davvero Delrio non si rende conto dell'assurdità di Trenitalia e di FS, che pretendono che le istituzioni finanzino gli abbonamenti per pendolari dei FrecciaRossa? Se Trenitalia ha come azionista unico le Ferrovie Dello Stato, perchè vuole soldi pubblici per fornire un servizio costoso ai cittadini? Forse Trenitalia vuole macinare profitti? Ma i profitti di una società appartenente a Ferrovie Dello Stato non tornerebbero automaticamente allo Stato?
No?
E in tasca a chi finiscono?
Davvero Delrio non sa porsi queste domande?

Menzione di merito per il cinismo del PD, che vuole ora interessarsi a questa battaglia solo per beneficiarne in termini politici, mentre durante il regno di Renzi bisognava celebrare la modernità, la velocità, il successo, l'efficientismo dirigista, il profitto, e non importava nulla a nessuno dei vili cittadini pendolari.

L'unica a ragionare in termini corretti sembra essere Chiara Appendino del M5S, che vuole attuare il regime di libera concorrenza in cui attualmente Trenitalia opera praticamente da sola, dettando le regole e facendo i propri porci comodi (e non è un caso che il precedente ingresso di Arenaways sul mercato sia stato bloccato dalle società di FS, che adducevano motivazioni legate a regole e leggi, che poi non sono più importanti quando sono queste stesse società a disattenderle ogni giorno, con i loro treni guasti rimessi in circolazione, l'assenza di manutenzione preventiva, eccetera).

Interviene infine anche Sergio Chiamparino, forse l'unico rappresentante delle istituzioni regionali che denuncia a chiare lettere il paradosso del comportamento di Trenitalia, tollerato in modo praticamente complice da certi suoi colleghi.


Come aveva annunciato nell'apprendere dell'adeguamento tariffario, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha scritto al ministro dei Trasporti Graziano Delrio chiedendogli di intervenire per far sospendere gli aumenti, previsti da febbraio, sugli abbonamenti Torino-Milano sui Frecciarossa che colpiscono in particolar modo i pendolari.
"In merito agli aumenti annunciati da Trenitalia - ha scritto Chiamparino al ministro e al capo di gabinetto del ministero - sugli abbonamenti ad alta velocità Frecciarossa che colpiscono in maniera pesante i pendolari che da Torino si recano quotidianamente a Milano (e che tu stesso, come apprendiamo da fonti giornalistiche, hai giudicato troppo elevati), ti chiedo a nome della Regione Piemonte di intervenire presso Trenitalia per ottenere la sospensione del provvedimento".

"E' evidente - prosegue Chiamparino - che, se pure per definizione si tratta di un servizio a mercato libero, non sfugge agli utenti il fatto che Trenitalia abbia come socio unico lo Stato italiano e quindi i contribuenti stessi.
Gli aumenti tariffari sulla Torino-Milano, quantificabili nel 20% quelli per il settimanale a cinque giorni e del 35% per quello a sette giorni, sono fortemente penalizzanti per chi si reca nel capoluogo lombardo, per lavoro o per studio.
Poco incide, peraltro, la diminuzione dell'abbonamento in fasce orarie di morbida, che rischia anzi di sembrare una beffa.
In particolare - prosegue Chiamparino - ritengo anche poco piacevole aver appreso di questi aumenti non direttamente dall'operatore, ma dai comitati dei pendolari".

In conclusione, la solita testimonianza grafica della poca trasparenza (o forse del menefreghismo) con cui Trenitalia/Trenord/FNM/RFI gestiscono le informazioni relative al servizio regionale lombardo.
Cosa viene detto nella "infomobilità" riguardo al
ritardo di 40 minuti del Milano Centrale-Verona 2077 del 16 gennaio 2016?
Nulla. E perchè? Non era un disastro di cui rendere informato il pubblico e gli utenti di internet?
Capisco che nella stazione Centrale non venissero diffuse informazioni in merito: ma anche lunedì 16 gennaio 2017, con la stazione paralizzata, le cose stavano così; invece, su internet, Trenitalia e Trenord erano loquacissime in merito.
Questa volta che la colpa è del loro treno guasto, invece, sono state zitte?


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