martedì 4 luglio 2017

I pendolari protestano per i disservizi, ma Trenord nega ogni disservizio. Sorte chiede soldi e un referendum consultivo per rimediare ai disservizi. Risolvete il paradosso in 10 passaggi.


Dato che nessuno ne parla più, e che Maroni Roberto e Sorte Alessandro risultano non pervenuti persino quando Trenord e FNM sono coinvolte nell'uccisione di un passeggero, ecco un articolo da Il Giorno del 3 aprile, con i dettagli più cruenti sulla morte di un passeggero il cui piede è stato afferrato dalle porte di una carrozza di un modello vecchio di venti e passa anni, senza che il macchinista o il capotreno si accorgessero che il convoglio stava viaggiando trascinando una persona morta nell'orrore e tra indicibili sofferenze.

Ora interventi su spie e telecamere in una a caso delle centinaia di stazioni ferroviarie della Lombardia, dove la sicurezza di 715mila pendolari che si muovono su 1.920 chilometri di rete ferroviaria e salgono e scendono da 2.300 treni è affidata nella maggior parte dei casi alla prontezza di riflessi di due persone: un macchinista e un capotreno. È lo standard minimo, praticamente la norma, del trasporto ferroviario ai tempi della riduzione dei costi o peggio dei tagli lineari, che solo in Lombardia sono costati 13 milioni di euro in meno nel 2016 e 12 in meno quest’anno.

Martedì scorso, alla stazione di Cucciago, in provincia di Como, un passeggero che alle 13.57 aspettava il treno per Milano Garibaldi si è sentito mancare quando ha visto che dalla porta a soffietto dell’ultima carrozza del convoglio in arrivo pendeva una gamba.

«Ci attendiamo una risposta al più presto da Trenord – spiega Matteo Mambretti, della consulta regionale dei pendolari – ci sono almeno tre cose che devono spiegare: come mai non si è accorto di nulla il capotreno. Che cosa ha annotato il macchinista che sulla motrice ha una spia che lo avvisa se una delle porte non si è chiusa. E poi se funzionavano i sensori fotoelettrici, inseriti sulle guarnizioni, che dovrebbe permettere la riapertura immediata delle porte nel caso in cui un oggetto rimane incastrato».

Alla stazione di Albate a controllare la struttura di Rfi c’è un responsabile che si occupa di scambi e binari, ma non della sicurezza dei passeggeri che spetta invece al vettore, in questo caso Trenord. Mancano anche le telecamere, nonostante lo scalo sia stato ristrutturato da poco.

Così nel 2017 per stabilire la verità sulla morte del passeggero dilaniato dal treno occorrerà attendere la relazione di Trenord e le perizie della Polfer. Fosse stato un fuorigioco avremmo già tutte le risposte.

Nella giornata di lunedì 3 luglio 2017, alle ore 12:30 un ennesimo guasto agli impianti di circolazione fra Paderno Robbiate e Calusco causa ritardi fino a 50 minuti, nonchè la cancellazione di tre treni regionali sulla linea Milano-Bergamo via Carnate (per esempio, è cancellato il 10769 da Milano Porta Garibaldi, che però in teoria parte dopo le 13:00, ora in cui la circolazione dovrebbe essere ripresa, stando all'annuncio di RFI).
Nel pomeriggio, alla stazione di Milano Centrale, il treno 2282 da Piacenza viaggia con 30 minuti di ritardo.

Il treno 2077 per Verona delle 17:25 è del "nuovissimo modello Vivalto", come pomposamente annunciato dall'assessore Sorte Alessandro e da Trenord. Però il treno ha solo 5 carrozze, invece che 6. E Trenord ne ha destinata una alla prima classe. Quindi, i pendolari "poveri" hanno accesso a sole 4 carrozze, che ovviamente si saturano alla stazione di Milano Lambrate, sia al piano ribassato che a quello rialzato. Ma come, e i posti in più che Sorte aveva promesso con l'arrivo dei nuovi treni? Possibile che Trenord li abbia riservati al pubblico benestante, con il benestare dell'altrettanto benestante Sorte? Perchè Sorte permette una simile discriminazione, dopo aver elargito finanziamenti ai benestanti passeggeri che utilizzano il Frecciarossa della linea Brescia-Milano, senza dare nulla ai non-benestanti che utilizzano i treni regionali sulla stessa linea?
Il "nuovissimo Vivalto" 2077 ha l'aria condizionata che funziona a singhiozzo in almeno una carrozza, dove l'astmosfera si fa presto calda e ristagnante. Quando alcui passeggeri forzano l'apertura dei microscopici finestrini, ci si accorge che l'aria all'esterno è assai più fresca e respirabile.
Complimenti ai geniacci che hanno progettato questo treno, ma soprattutto ai geniacci della regione Lombardia che hanno deciso di acquistarli, pur sapendo sin dal 2005 quali siano i difetti strutturali dei Vivalto. E complimenti anche a quello sprovveduto disinformato di Sorte, che come un allocco crede che questi treni siano "nuovissimi", e magari anche che funzionino bene e siano spaziosi.

Alla stazione di Treviglio, il treno suburbano 10660 delle 18:57 viene cancellato da Treviglio a Milano Certosa (dove infatti si trova uno dei depositi di treni di FNM). Sarà per caso un altro treno guasto? Trenord in seguito accamperà la scusa dell'aria condizionata, che non regge oltre i 35 gradi centigradi. Ma lunedì 3 è una giornata fresca e senza afa, dopo una settimana di piogge: qual è, quindi, il vero guasto al treno?
Trenord non lo rende noto. E Sorte Alessandro non sa di doverglielo chiedere.


Come è inevitabile, a fronte del crescente numero di disservizi (o sarebbe più onesto dire numero di mancate erogazioni del servizio) da parte di Trenord (con la collaborazione di FNM, Trenitalia, RFI eccetera), i pendolari protestano, in forme organizzate.
Come è inevitabile, Trenord risponde negando ogni accusa: e chi la può contraddire, dimostrando la falsità delle sue risposte, visto che i dati sui servizi di Trenord vengono inspiegabilmente raccolti dalla stessa Trenord e distribuiti nelle forme che essa ritiene più opportune, per esempio occultando i dati dei disservizi nelle ore di punta dei lavoratori?
Ma, soprattutto, perché i pendolari devono arrivare a situazioni come queste? Perché non c’è una figura istituzionale che tuteli i loro interessi?
Perché non c’è una terza parte, priva del palese conflitto di interessi di Trenord, che controlli il servizio di Trenord e raccolga dati oggettivi sullo stesso, pubblicandoli nella più completa trasparenza?
Perché devo chiedere io una cosa del genere? Dove sono l’assessore Sorte Alessandro e l’amministratore condominiale Maroni Roberto, quando si tratta di garantire i diritti dei cittadini?
Perchè questi due dipendenti statali continuano a comportarsi come se fossero imprenditori privati, privilegiando gli interessi di Trenord, ed evitanto in tutti i modi possibili di porre l’azienda davanti alla realtà dei fatti del suo continuo disservizio, declinato in tutti i modi possibili?
Com’è possibile che Trenord neghi la realtà di tutte le declinazioni del proprio disservizio, e né Maroni né Sorte si stupiscano della palese falsità delle sue posizioni? Perché non chiedono a Trenord di spiegare i fatti concreti degli ultimi anni, invece che rispondere con numeri e informazioni non pertinenti, chiaramente mirati a sviare il discorso? 


I pendolari lombardi, e con loro quelli bergamaschi, tornano sul piede di guerra. Nel mirino dei viaggiatori le istituzioni regionali alle quali fa capo la gestione di Trenord.

Al centro una lettera aperta, a nome di tutti i Comitati locali dei viaggiatori. Un «j’accuse» che punta il dito contro «problemi mai risolti» e richiama l’attenzione, ora, su quello più contingente: «Il tasso di soppressioni di convogli mai visto prima nella storia di Trenord - denuncia la missiva -, tranne che a dicembre 2012, quando il sistema collasso». Quante cancellazioni nelle ultime settimane? I Comitati dicono che «conti esatti non se ne possono fare». Il quadro, però, è precario: in Bergamasca, in particolare, risultano in grave sofferenza le linee per Brescia e per Milano via Carnate.

Alla missiva risponde l’assessore Sorte, che argomenta partendo dall’auspicato esito favorevole del referendum sull’autonomia in programma per ottobre: «Se - afferma - potessimo trattenere in Lombardia il residuo fiscale di un solo anno, potremmo mettere Ferrari al posto dei treni. Nell’ultimo decennio la Regione ha speso 1,31 miliardi di euro per l’acquisto di nuovo materiale rotabile, mentre le Ferrovie dello Stato, nonostante partecipino con la stessa quota della Regione a Trenord, solo 170 milioni. Ciascuno faccia la sua parte».

E ovviamente Sorte cambia discorso.
Per prima cosa, ignorando le affermazioni dei pendolari, Sorte si dedica alla propaganda politica, parlando di un referendum che in definitiva consentirà a Sorte e Maroni di regalare ancora più denaro pubblico (a fondo perso) a Trenord e ai cittadini benestanti.
Sorte evita allegramente di spiegare (o chiedersi) per quale motivo Trenord, coi suoi incredibili risultati in attivo, abbia bisogno di altro denaro per far funzionare il servizio: sarà mica che attualmente Trenord è in attivo perché risparmia sulla manutenzione (treni perennemente guasti) e specula su quelli nuovi regalati dalla regione Lombardia (Trenord ripristinato la prima classe, togliendo di fatto posti ai pendolari su treni già sottodimensionati)?
Sorte deve anche spiegare perché servono più soldi, se Trenord nega l'esistenza dei disservizi, le cancellazioni, i guasti, i ritardi, il personale assente. Secondo Trenord, va tutto benissimo: quindi, non serve altro denaro per garantire il servizio.
Sorte, però, risponde ai pendolari che servono più soldi. Quindi Sorte ammette che esistono i disservizi, le cancellazioni, i guasti, i ritardi, il personale assente.Quindi Trenord mente. Ma Sorte non si rende conto che Trenord mente.
E noi ci chiediamo: Sorte ha intenzione di affrontare chiaramente l’argomento, e di spiegare perché Trenord nega il disservizio, mentre lui assicura che serve il referendum per risolverlo? Perché Sorte e Maroni non affrontano apertamente Trenord, e continuano a glissare sull’argomento? 
E infine: che ha fatto da quando è salito in carica fino a oggi, Sorte Alessandro, se ora scopriamo di colpo che per risolvere tutti i problemi serve questo referendum, che per altro è consultivo?
Tra le tante cose che Sorte non spiega, è possibile sapere in che modo un referendum consultivo potrà risolvere i problemi ferroviari concreti di #LombardiaConcreta? Possibile che Sorte debba contare su un bacino elettorale così ritardato da bersi questa menzogna?
Sembra di essere tornati ai tempi delle promesse e dei ricatti di Renzi Matteo, Boschi Maria Etruria e la cricca del "giglio magico" governativo, che pur di "vincere" al referendum sulla riforma della Costituzione Italiana, si erano spinti a promettere cure per il cancro, o minacciare di non salvare la banca Monte dei Paschi di Siena.
Ora Sorte segue la loro stessa strategia, il che non stupisce: si tratta sempre e solo di  politici di destra, in entrambi i casi.

Da notare che Sorte parla di "Ferrari" al posto dei treni, implicando chiaramente di essere consapevole che i treni "nuovissimi" del modello Vivalto da lui tanto celebrati sono in realtà dei catorci (peraltro pagati assai profumatamente dalla regione Lombardia), con difetti strutturali vergognosi e mancanza di spazio conclamata (infatti Trenitalia sta producendo ora il modello Rock, vantandosi di aver risolto i problemi degli obsoleti Vivalto).
Ma quindi Sorte non è disinformato o incapace come sembrava. E come spieghiamo allora le sue altre uscite che dimostrano un livello di incompetenza inspiegabile?

Vale la pena di chiedersi a che serva un treno "Ferrari", comunque, se poi deve stare fermo per dare la precedenza ai Frecciarossa, o non ha la capienza necessaria per trasportare il flusso dei passeggeri nelle ore di punta, o deve restare fermo perchè il  treno precedente è guasto, oppure gli impianti di circolazione sono guasti.

Trenord contesta la ricostruzione dei pendolari. Non fornisce numeri assoluti ma puntualizza che «le soppressioni di giugno sono state un decimo di quelle del 2012»

Complimenti a Trenord per il suo ufficio stampa, le sue argomentazioni astute e i suoi calcoli: ci manca solo che in un mese avvengano tutte le soppressioni avvenute in un anno.
Sarà questo il genere di logica che basta per abbindolare l’assessore Sorte Alessandro?

e, nonostante il «picco» di quest’anno, inferiori a quanto rilevato nel giugno 2016.

E quindi Trenord ammette un picco di cancellazioni di treni, che è una mancata erogazione del servizio, ed è cronica.
Naturalmente, Trenord non spiega il motivo di questo “picco di cancellazioni”. Perché non lo spiega?
E perché Sorte Alessandro non esige spiegazioni da Trenord? Sta dormendo? 
E perchè Trenord non fornisce le cifre? Forse percè, supponendo che nel 2016 il picco sia stato di 2000 cancellazioni, quello del 2017 è invece di 1990, e quindi è inferiore sì, ma solo in modo ridicolo?
Ancora una volta, bisogna ricordare a Sorte che solo un cialtrone corrotto permetterebbe a un fornitore di comportarsi in questo modo, nascondendo informazioni e minacciando i clienti che sono vittime di un mancato servizio (Trenord parla di "diffamazione").

L’azienda nega anche carenze di personale («in giugno sono stati messi in servizio 44 capitreno»)

E quindi Trenord come spiega la perenne assenza di personale sui treni, quando i treni si guastano o sono in ritardo, e  nessuno si presenta a spiegare ai passeggeri c osa sta accadendo?
E Trenord come spiega perché certi treni viaggiano con carrozze chiuse, in quanto non presente il numero di personale richiesto dal regolamento?
E perché Sorte non chiede a Trenord a Trenord di dare spiegazioni?

o di manutenzione dei treni.

Trenord nega carenze di manutenzione. Ma allora perché i treni continuano a guastarsi ormai da ben prima di gennaio 2017, in modo sistematico e con cadenza quasi giornaliera? Qual è la spiegazione? Perché Trenord non la fornisce?
L’assessore Sorte Alessandro non è capace di porre questa semplice, banalissima domanda, ed esigere una risposta? Perché i treni di Trenord e FNM continuano a guastarsi? 

Perché la Lega Nord e il Partito Del Popolo della Casa della Libertà hanno saputo produrre solo una classe politica incapace di porre persino domande del genere, quasi fosse nel loro interesse fare “orecchie da mercante” e proteggere gli interessi di Trenord (azienda piena di dirigenti messi lì proprio dalla Lega Nord)?
E questa è la stessa gente che vuole mettere le mani su ancora più denaro pubblico, tramite il referendum per l’autonomia?

[Trenord] Rimarca, piuttosto, che «dalla seconda metà del 2014 a tutto il 2016 la flotta di Trenord si è arricchita di 58 treni nuovi. Altri 18 sono stati o saranno immessi in servizio nel 2017».

Sino alla fine, Trenord continua quindi a ignorare le proteste dei pendolari, basate su fatti concreti, ricorrendo all'esposizione di cifre che non forniscono alcuna risposta.
Come si giustifica l’arrivo di treni nuovi (pagati dalle tasse dei cittadini, e non da Trenord), se le corse ferroviarie continuano a essere cancellate, i treni si guastano ripetutamente, e i ritardi di ripetono in continuazione? Dove sono finiti questi treni nuovi? Perché una simile quantità di disservizi, a fronte dell’arrivo di questi treni nuovi? Sono forse gli stessi treni “nuovi” a guastarsi?
Perché né la regione né Trenord spiegano come mai tra i treni nuovi ci sono quelli del vecchio modello “Vivalto”, notoriamente mal progettato e soggetto a guasti alle porte e all’aria condizionata?
Verrà mai a qualche illuminato leghista il sospetto che Trenord e la giunta regionale Lombarda siano in palese combutta per fare i propri porci interessi prendendo per i fondelli i cittadini e a spese dei loro diritti e delle loro tasse?


Sempre riguardo a questa protesta dei pendolari Lombardi, l’articolo di MetroNews che se ne occupai cita il M5s e la sua interrogazione con richiesta di penali all’azienda Trenord.
Era ora.
Dovrebbe essere la giunta condominiale di Maroni Roberto a fare questa mossa, e soprattutto la dovrebbe fare ormai da mesi e mesi. Ma Maroni e Sorte continuano a chiudere entrambi gli occhi da anni, di fronte ai disservizi continui di Trenord: non solo si bevono come oro colato le statistiche fornite dall’azienda stessa, ma dall’alto del loro acume, manco danno segno di sospettare che debba esserci qualcosa che non va, se per Trenord tutto va bene, ma i pendolari continuano a protestare e segnalare disservizi di ogni genere. 

Improvvisamente, Maroni ha deciso che Trenord deve rispondere a lui e a loro: non gli ci sono voluti molti anni, dopotutto, per arrivarci. Peccato che si tratti di Maroni. Maroni, il famoso insabbiatore (basti pensare a come ha finto di gestire la corruzione nella sua giunta, dopo che gli arrestavano un “braccio destro” ogni due giorni). Maroni, che blatera molto ed è bravissimo, a parole, ma quando si tratta di passare ai fatti improvvisamente si addormenta e se ne dimentica.
Forza, Maroni “Bobo”, facci sapere cosa ti risponde Trenord, ma possibilmente evita di fare come Sorte, e di ripetere a pappagallo le loro veline, in cui si afferma che va tutto bene. 

Trenord ha il coraggio di attribuire le cancellazioni al maltempo e all’alta temperatura: qualcuno più sveglio e onesto di Maroni e Sorte risponderebbe all’azienda che guasti e cancellazioni e ritardi si protraggono da ben prima di giugno, e che a tutt’ora non sono stati spiegati. Anche in quei mesi faceva troppo caldo e c’erano i temporali estivi? 

E sempre queste persone più oneste e sveglie dovrebbero anche porsi domande sul fatto che a gennaio 2017 i ferrovieri scioperarono per denunciare l’esaurimento dei pezzi di ricambio nei magazzini di FNM e Trenord: se non c’erano i pezzi di ricambio, come potevano FNM e Trenord eseguire la manutenzione?
E considerando che i treni continuano a guastarsi, perché Maroni e Sorte non inviano ispettori super partes a verificare che razza di manutenzione viene eseguita? 

Possibile che questi due personaggi siano così scarsamente dotati di intelletto da farsi sfuggire questi dettagli? L’alternativa, ovviamente, è che agiscano in malafede. Ma quale elettore della Lega Nord, ansioso di votare al referendum per l’autonomia, si farebbe mai ingannare da un sospetto così grave? 

Puntuale come solo i guasti di Trenord, ecco che nella stessa giornata dell'ennesima smargiassata di Trenord (o di Sorte), compare la notizia dell'ennesimo disservizio ferroviario in Lombardia.

A seguito (pare) del guasto ad un passaggio a livello la circolazione dei treni via Carnate, con partenza Bergamo, è praticamente al collasso. Dalle 7 (partenza da prevista da Parte San Pietro e non da Bergamo) siamo riusciti a raggiungere Carnate solo dopo un’ora. Avremmo dovuto terminare la corsa a Monza ma arrivati a Carnate hanno fermato il treno, già pieno a seguito dei ritardi e soppressioni, sommando i passeggeri a quelli provenienti da Lecco (notoriamente una tratta affollata). Risultato: carrozze piene ed utenti con biciclette costretti a restare in banchina per problemi di sicurezza.

 (Ricordiamolo a tutti gli elettori della Lega Nord: i soldi pubblici per manutenere e potenziare la scassata rete ferroviaria regionale non ci sono, anche se i treni sono affollatissimi di passeggeri; per un'autostrada deserta e perennemente indebitata come BreBeMi, invece, i soldi pubblici c'erano, e ora è la regione Lombardia a ripianare le perdite di BreBeMi, con continue iniezioni di capitale pubblico a perdere).

   

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