venerdì 7 luglio 2017

Giovedì 6 luglio: ancora disservizi immaginari per gli ingrati utenti di Trenord

Nella mattina di Giovedì 6 luglio 2017, il treno 10456 da Cremona parte alle 7:22 da Treviglio, esce dalla stazione, percorre qualche centinaio di metri, e si ferma nel mezzo della campagna, senza nessuna spiegazione.
Non è una novità, per questa corsa, ma siccome non si verificava da un po' di giorni, la delusione è grande: per qualche tempo, infatti, i passeggeri avevano avuto l'illusione che l'azienda a controllo pubblico Trenord fosse riuscita a rimediare ad alcune storture croniche del proprio servizio. Ma, d'altra parte, lo stesso 10456 durante questa settimana si è presentato per ben due volte con un convoglio di vecchie carrozze a un solo piano: forse che il relativamente "nuovo" modello Vivalto che fa parte dei tanto strombazzati acquisti di nuovi treni per FNM/Trenord (pagati dal denaro pubblico della regione Lombardia) sta rarefacendo la propria presenza in favore di altre tratte?

Nella serata, il treno 2074 da Brescia per Milano viene cancellato. Il maltempo non c'è: Trenord darà di nuovo la colpa alle temperature elevate?
Maroni Roberto della giunta condominiale della Lombardia se ne stupirà, e chiederà spiegazioni a Trenord? Il presidente di FNM Gibelli Andrea convocherà l'amministratrice delegata di Trenord, Farisè Cinzia, che trasecolerà? E nel frattempo, Trenord emetterà (a loro insaputa) comunicati in cui negherà la realtà di cancellazioni e ritardi e guasti?
Nella mattina di Giovedì 6 luglio 2017, la situazione è la stessa: il treno 10456 da Cremona parte alle 7:22 da Treviglio, esce dalla stazione, percorre qualche centinaio di metri, e si ferma nel mezzo della campagna.
Quando arriva alla stazione di Milano Lambrate, ha compiuto così tante altre "soste" che ormai sono le 7:52. Sulla carta, il treno deve arrivare alle 7:46, il che significa 6 minuti di ritardo, sufficienti per perdere la "coincidenza" per Milano Centrale delle 7:49.
Ma: il suddetto 2160 delle 7:49 ha un ritardo di 5 minuti, che in seguito diventa un ritardo di 11 minuti.
Come è noto, per Trenord due "ritardi" fanno un "in orario", per cui ogni critica in merito viene respinta e restituita al pendolare ingrato e bugiardo.
Il 2160 deve arrivare alle 7:55 alla stazione di Milano Centrale. Arriva invece alle 8:06.
Chi volesse più tardi verificare sul sito My-Link, per esempio alle 10:42, scoprirebbe che secondo la grafica il treno non è ancora arrivato in stazione Milano Centrale (come da immagine allegata). L'ultimo rilevamento è stato infatti eseguito alle 7:59, cioè 2 ore e 43 minuti fa.
Qualcuno riuscirà mai a sistemare questo "baco" del software di my-link? E qualcun altro sa quanto ha pagato (e paga tutt'ora) Trenord per questo software? Speriamo che l'azienda non si sia fatto pagare pure questo dalla regione Lombardia (dopo i treni e le guardie giurate).

Chi volesse visitare il sito di My-Link alle 16:44 per conoscere lo stato dei treni in stazione Milano Centrale, sarà preso dallo sconforto: ci sono così tanti treni la cui partenza è in ritardo di 17 minuti, 14 minuti, 11 minuti, che l'intera lista dei treni in partenza è colorata di ritardi arancioni, verdi e gialli. Ma non c'è un treno che parta in orario?

Da questo punto di vista, l'altra pubblicità di "Grandi Stazioni" che affligge i passeggeri è persino peggio di quella della riccona che pensava di prendere un treno, e invece ha lasciato perdere per andare al bar.
L'altra pubblicità mostra infatti un gruppo di giovani milanesi benestanti che si compiacciono di qualcosa, parlando tra di loro con aria rilassata e facendo sfoggio di abiti alla moda e ricchezza e tempo da buttare. E la frase che li accompagna è "pensavamo di prendere un treno, invece abbiamo trovato saldi incredibili".

Saldi?
Alla stazione di Milano Centrale?
La trappola per turisti dove, se sei fortunato, una fetta di pizza grande quanto un portafogli costa 5 Euro e una bottiglietta d'acqua minerale viene 2 Euro, e poi devi fermarti alla focacceria di Pino Focaccia in via Fara per pranzare una seconda volta?

E secondo l'azienda Grandi Stazioni, io posso permettermi di non prendere un treno (che ho pagato) dopo aver fatto la fatica di arrivare in orario, perchè di colpo mi rendo conto che ciò di cui ho davvero bisogno è fare acquisti non previsti, e all'inferno il treno che va chissà dove e a me neanche interessa arrivare in orario a qualche appuntamento, o rientrare a casa dopo una giornata di lavoro?

Complimenti per il distacco dalla realtà. O, forse, semplicemente per aver detto la verità sulle intenzioni di Ferrovie dello Stato, Trenitalia, Trenord, il ministro Delrio Graziano: trasformare il trasporto ferroviario pubblico pagato da tutti in un servizio classista che riverisce l'elite delle classi abbienti usando il denaro delle classi inferiori (i pendolari) per regalare loro un'esclusiva realtà di privilegi e agi.
(Se ci si fa caso, è la stessa politica adottata dal governo Renzi per l'emergenza migranti, come rivelato da Emma Bonino in questi giorni: lasciare che i migranti vengano scaricati tutti in Italia, con le conseguenze e i costi che ricadono sul gobbo di cittadini comuni, volontariato e associazioni benefiche, mentre gli "amici" del PD, tipo Buzzi di Mafia Capitale, intascano i fondi europei per l'accoglienza ai migranti).
 
Nella serata, il treno 10919 da Sesto S. Giovanni per Brescia viene cancellato.
E il treno 2077 da Milano Centrale per Verona, dopo essere partito con 5 minuti di ritardo non spiegati (ma tutti hanno  visto che così facendo, ha permesso a un treno FrecciaRossa di accedere alla stazione pur essendo in ritardo), riesce ad accumulare 14 minuti di ritardo.

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