lunedì 10 luglio 2017

La farsa della schizofrenia di Trenord non ha mai fine

Nella mattinata del 10 luglio 2017, alla stazione di Treviglio, il treno 10468 delle 10:53 da Cremona è annunciato con 17 minuti di ritardo. Contemporaneamente, il treno 2060 da Brescia per Milano è annunciato con 33 minuti di ritardo.
Trentatre minuti, accumulati nel solo segmento Verona-Brescia, un ritardo enorme su due linee parallele nello stesso momento: complimenti a Trenord e aziende associate per il quasi-record.
In seguito, anche il treno da Cremona delle 11:53 viaggia con 29 minuti di ritardo.
Uno spettacolo desolante, specialmente se si ripensa ai trionfali annunci dell'assessore Sorte Alessandro riguardo a nuovi treni che sono invece vecchi modelli con difetti arcinoti, guardie giurate stipendiate dalla regione Lombardia ma al servizio di Trenord, finanziamenti ai pendolari benestanti che viaggiano da Brescia a Milano col FrecciaRossa.
Per non parlare del'arroganza con cui Trenord sistematicamente smentisce (anche tramite bocca di Sorte) e rifiuta le liste di disservizi presentate dai pendolari, dato che Trenord è controllore del proprio servizio e distribuisce le statistiche del servizio con le quali il suddetto Sorte dovrebbe accorgersi che qualcosa non va: e così, ritardi dei treni, cancellazioni dei treni, guasti ai treni, assenza del personale viaggiante, mancanza di informazioni, vetture a quaranta gradi centigradi senza aria condizionata, sono tutte cose che non esistono. Da una parte, c'è Sorte che non se ne accorge; dall'altra, c'è Trenord che le contesta. Il risultato è che i pendolari subiscono senza potersi difendere, perchè il fornitore del servizio è spalleggiato dalle stesse istituzioni che lo dovrebbero sorvegliar per garantire i diritti dei cittadini.

Nella serata, il treno 2077 per Verona, che parte da Milano alle 17:25, si ferma alla stazione di Milano Lambrate alle 17:35, per una volta senza ritardi. E resta fermo per 14 minuti. Fino alle 17:49.
Senza nessuna spiegazione. Gli avvisi sonori parlano di treni in ritardo per Piacenza, ma non del Verona. Il personale viaggiante del 2077 non si fa vedere, e non dà segno di vita. L'impianto di informazioni sonore interno del treno resta muto.
Cosa mai starà succedendo di così grave da tenere il treno fermo per un quarto d'ora, senza che i passeggeri ne vengano informati?
Infine il treno riparte, e, solamente alle 17:58, dopo 9 minuti di viaggio penosamente lento in direzione di Pioltello, si ode  una spiegazione: il treno ha ritardato per l'intervento delle Polizia Ferroviaria riguardo a un passeggero senza biglietto valido.
In quel momento, ricordo di aver visto due poliziotti a Lambrate, che accompagnavano via dal treno due bambini, tenendoli (gentilmente) per mano, mentre il padre li seguiva trafelato, trascinando penosamente una valigetta con ruote (per la gioia di Salvini Matteo, e a causa della sciagurata incompetenza cialtrona e arrogante del governo di Renzi Matteo come denunciata qualche giorno fa da Emma Bonino, si trattava di stranieri, e non del  tipo che si qualifica come turista) (Ma, a pensarci bene, Salvini era più felice un paio di giorni fa, quando una nigeriana senza biglietto e in attesa di asilo ha morso il capotreno che le stava facendo una multa).
E ricordo che una ferroviera stava accompagnando queste persone: presumo che si trattasse della capotreno, il che mi fa notare come il personale di Trenord si faccia vedere solo per controllare il biglietto, e mai per fornire informazioni o per assistere i passeggeri con i disagi quotidianamente elargiti da Trenord.
E' interessante notare che la capotreno si è allontanata con i poliziotti, molto prima che il treno ripartisse: questo significa forse che il regolamento ferroviario impone che il treno resti fermo finchè non vengono svolte le pratiche del caso, in modo che Trenord possa applicare la sua "tolleranza zero" contro un passeggero, a discapito di centinaia di passeggeri paganti?
Ma chi ha stabilito una procedura così idiota, che consente a Trenord di elargire disservizi anche nel raro caso in cui i suoi treni funzionano e le infrastrutture non si guastano?
Quando il 2077 arriva a Treviglio, un annuncio sonoro interno si scusa per i 15 minuti di ritardo. Ma gli schermi degli orari della stazione di Treviglio riportano "10 minuti di ritardo".
In seguito, il treno recupera un minuto nell'arrivare a Rovato.

BusinessInsider dedica un articolo ai disservizi che, secondo la risposta data da Trenord ai pendolari una settimana fa, non esistono. Salvo poi riconoscere che esistono, perchè Maroni Roberto si è accorto che tutta la sua giunta regionale stava facendo la figura del governo Renzi (per l'ennesima volta), tipo quando nel 2015 i renzianidi ministeriali garantiscono che le sole banche in malora sono Etruria e le altre due, salvo poi scoprire che la fantastica MPS (su cui Renzi invitava gli altri a investire, perchè era solida) stava andando a rotoli, e di seguito anche le tre banche venete fecero altrettanto (venete, cioè del territorio principe della Lega Nord, e il cerchio si chiude).



chi raggiunge il capoluogo lombardo partendo dalla provincia, deve fare affidamento sul servizio ferroviario regionale: in questo caso, essere mattinieri non basta, a volte bisogna sperare nella sorte
[non nel senso dell’assessore, a cui interessa maggiormente finanziarie i passeggeri abbienti del FrecciaRossa da Brescia, o le aziende della sicurezza che mandano personale sui treni al posto di quello inesistente di Trenord, la quale così risparmia]. 
 Un treno soppresso o in ritardo, un lungo viaggio in piedi – magari in una carrozza sovraffollata e sporca -, trasformano l’intera esperienza in un’odissea. E la giornata è già rovinata ancor prima di cominciare. 

Il confronto con l’Europa, infatti, è impietoso: siamo sotto il 50% rispetto alla media per metropolitane e tramvie, e al 51% per le ferrovie suburbane. 

In partenza dalla stazione di Treviglio per raggiungere la redazione di Business Insider Italia a Milano: si parte alle 7:05. 
L’aria condizionata non funziona in tutti i vagoni e la voce dell’altoparlante che annuncia le fermate non si sente. C’è qualche posto libero. 
Le porte non funzionano sempre come dovrebbero. Qualcuna sembra bloccata e bisogna usare un po’ di forza per aprirla 

 L’età e il numero insufficiente di treni che circola sulle linee ferroviarie sono parte del problema: in media, i convogli delle reti regionali hanno più di 17 anni, più di 18 in Lombardia.

Basta dare un’occhiata alle pagine Facebook di comitati e associazioni presenti sul territorio lombardo: sono oltre una ventina e continuamente raccontano questi problemi, documentando ritardi, degrado e cancellazione delle corse.

E scrivendo una lettera a Regione Lombardia e Trenord, per denunciare “un mese di giugno 2017 con una serie inaccettabile di disservizi, in progressivo e costante peggioramento”. Parlano di 50-100 soppressioni quotidiane su tutta la rete, e di due gravi problemi mai risolti: la mancanza di treni e di personale viaggiante. 
Anche Repubblica riporta la già citata protesta dei pendolari avvenuta la scorsa settimana, con alcuni dettagli "alternativi" sulla risposta di Trenord.

"un mese di giugno 2017 con una serie inaccettabile di disservizi, in progressivo e costante peggioramento", attacca il Coordinamento dei pendolari lombardi in una lettera indirizzata a Regione e Trenord.
Guai che si sono verificati in particolare sulle tratte più critiche, la Milano-Pavia, la Brescia-Bergamo e la linea del Cremonese.
L'azienda certifica un numero simile, una media di 82 cancellazioni al giorno nel mese di giugno

la soluzione a tutti questi mali c'è ed è una: comprare 160 treni nuovi. È questo difatti il fabbisogno che permetterebbe a Trenord di svecchiare la flotta che oggi, per quasi la metà, è composta da treni che hanno oltre 35 anni.
Le 51 assunzioni nel settore della manutenzione che si stanno concludendo in questi giorni sta anche contribuendo, ma non è abbastanza.
[Stando ad altre fonti, Trenord aveva smentito ogni carenza di personale viaggiante, la settimana scorsa; qualunque menzogna, anche la più spudorata, pur di dare torto ai comitati dei pendolari]
I pendolari legano i disservizi di giugno a due problemi mai risolti secondo chi viaggia quotidianamente: "Il primo è l'indisponibilità dei treni per evidente inadeguata e insufficiente manutenzione, con la motivazione sempre invocata dell'età vetusta del materiale rotabile che però è inconsistente: ne è una prova il numero di soppressioni registrate su linee gestite con materiali appena acquistati da Regione".
[E la regione Lombardia ha astutamente acquistato treni del vecchio modello Vivalto, con problemi strutturali fin troppo noti, e una storia di guasti ricorrenti nota a tutti tranne Maroni e Sorte funesto]
"Le soppressioni registrate nel 2017 sono state concentrate nel mese di giugno, in particolar modo tra l'11 e il 25 giugno giorni di caldo torrido e sulle linee dove circolano i treni più vecchi della flotta", fa sapere Trenord.
[La quale però ha negato quando si è trattato di rispondere ai comitati dei pendolari. Forse è accaduto prima che Maroni Roberto convocasse i capoccia di Trenord, Farisè Cinzia e Gibelli Andrea, che a quanto pare non ne sapevano nulla e forse stavano dormendo in un bar della stazione di Milano Centrale, prendendosi venti mesi per loro, durante i quali non hanno fatto nulla per gestire Trenord e le sue magagne conclamate.]
Che aggiunge: "Il binomio "caldo- vetustà dei mezzi" ha determinato guasti rilevanti comportando il blocco dei vecchi treni mentre le flotte più moderne non hanno risentito di guasti significativi o bloccanti, se non in maniera "fisiologica"".
[Cosa significhi, esattamentre, "fisiologica", Trenord non lo spiega; forse si tratta della causa dei guasti quasi quotidiani che elenco su questo blog da mesi e mesi, durati tutto l'inverno, quando non c'era certo il "caldo torrido"?]
La sorte peggiore,
[non nel senso dell'assessore, che è al primo posto nella classifica della cattiva sorte]
poi, non tocca tanto a chi usa i mezzi più vecchi che l'aria condizionata nemmeno ce l'hanno e, in cambio, si tira giù il finestrino.
Ma spetta alla fascia di convogli di circa 35 anni che oltre i 34 gradi hanno il guaio dell'aria che va in tilt e il finestrino bloccato: a quel punto non resta che sopprimere il treno.
[E chi ha deciso di comprare insistentemente nel corso degli anni un modello di treno progettate così male?]
La soluzione vera si aspetta da altri 160 nuovi treni da acquistare, tanti sono quelli con almeno 35 anni che resteranno in esercizio alla fine del piano di investimenti di 76 convogli che finirà il prossimo anno.
[Riusciranno i geniali Sorte Alessandro e Maroni Roberto a non farsi rifilare ancora una volta un lotto di treni nuovi ma che si guastano subito? Visti i precedenti, c'è da dubitarne.]
Come Coordinamento dei comitati dei pendolari "chiediamo a Regione che si faccia garante del rispetto del Contratto di servizio da parte dell'azienda che ha firmato a fronte di 450 milioni di denaro pubblico che ogni anno i cittadini impegnano per ottenere risultati sul servizio non paragonabili all'investimento fatto"

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