domenica 6 agosto 2017

Treni cancellati o in partenza fra 20 minuti? Spendete nei negozi della stazione, ci sono i saldi!

Giovedì 3 agosto 2017, i disservizi continuano a imperversare sulle linee ferroviarie lombarde.
Incredibilmente, il treno 10456 da Cremona per Milano Certosa arriva in orario a Milano Lambrate, dove c'è una coincidenza per Milano alle 7:49.
Ma dov'è la coincidenza? Non c'è, perchè il 2160 da Arquata Scrivia per Milano Centrale è in ritardo di 10 minuti, e ci va ancora bene, perchè a causa di un guasto agli impianti di circolazione della stazione di Pizzalunga, i treni da Genova e Voghera potranno subire ritardi fino a 15 minuti.

Il primo treno utile per Milano Centrale è il 2090 da Brescia delle 7:53. Peccato che sia in ritardo di 5 minuti.
Ed è lo stesso treno a due piani, vecchio e schifoso, che noi pendolari di Treviglio scegliamo di evitare, preferendogli il 10456 delle 7:22, perchè sempre affollato e zeppo di gente incivile che rende il viaggio insopportabile.
In altre parole, ci tocca alzarci 10 minuti prima ogni mattina per fare un viaggio dignitoso nonostante il materiale rotabile schifoso di Trenord/FNM, ma siccome ciò non basta, ne buttiamo via altri 5 per i disservizi di Trenord.

Non va meglio nella serata. Il treno 2077 da Milano per Verona delle 17:25 arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo, e senza spiegazioni.
Alla stazione di Treviglio, si apprende che il treno 24793 per Bergamo è stato cancellato, causa guasto agli impianti di circolazione tra Verdello e Bergamo.

RFI attribuisce i guasti al caldo eccessivo di questi giorni, che supera i 40 gradi centigradi, ma dà questa spiegazione solo per un FrecciaRossa bloccato a Firenze.
Per il trasporto regionale lombardo, questa risposta non vale, e basta leggere questo blog per capire perchè: significherebbe dire che in Lombardia si superano i quaranta gradi centigradi anche nel periodo che va da settembre a giugno.

Venerdì 4 agosto 2017, il treno 2058 da Verona per Milano arriva a Treviglio con 13 minuti di ritardo. Perchè?
RFI e Trenord spiegano che ci sono lavori di manutenzione programmati tra Verona e Desenzano. E da quanti anni sono in corso, questi lavori, dato che i ritardi non sono certo iniziati oggi?
Alla stazione di Lambrate, si apprende che il treno 20405 da Milano Greco Pirelli per Piacenza è cancellato. Perchè? Era guasto?
Non va meglio con 10907 da Milano Centrale per Brescia, che parte con 15 minuti di ritardo: guasto al treno, oppure ritardo nella preparazione dello stesso?

Nella serata, il treno 2077 da Milano per Verona delle 17:25 parte con almeno una carrozza dove l'aria condizionata funziona solo su metà veicolo. L'altra metà è riscaldata da getti di aria calda.
Sulla linea per Trieste, un treno guasto causa un ritardo di 15 minuti al treno successivo.

A fronte di questa perenne farsa, come rispondono le società del Gruppo Ferrovie dello Stato?
Se ne infischiano, e preferiscono investire in una società (Grandi Stazioni Retail) che trasforma le grandi stazioni ferroviarie in centri commerciali. Il messaggio così trasmesso è che le stazioni ferroviarie non esistono per dare servizio al cittadino comune che necessita di viaggiare in treno per lavorare e guadagnare di che vivere, ma per assecondarie i desideri voluttuari e superflui della fetta di cittadinanza benestante che non ha bisogno di prendere treni, perchè vive di rendita, e può permettersi di trascorrere le giornate girando per negozi e facendo acquisti.
Ne è un esempio l'ennesima pubblicità-sberleffo che compare nella stazione di Milano Centrale, e che mostra una giovane coppia ricca e senza problemi, che invece di lavorare, in qualche modo deve trascorrere il tempo libero, e quindi si reca in stazione pensando di prendere un treno (chiaramente per divertimento, e senza una meta: andiamo e poi torniamo). Invece, vede i negozi coi saldi (?), si getta a fare acquisti compulsivi e rinuncia al treno.
Come se i pendolari che devono raggiungere l'ufficio o tornare a casa potessero permettersi di ignorare i loro doveri e andarsene a zonzo, spendendo denaro per cose inutili.
E notate anche i "saldi straordinari" dentro la stazione di Milano Centrale, un posto dove tutto (dalle pizze all'acqua in bottiglia) ha un costo mediamente maggiorato del 30%.
Ma tant'è: le Ferrovie dello Stato non si rivolgono certo alla fascia di cittadini pezzenti che devono fare questi calcoli, prima di spendere.

D'altra parte, Ferrovie dello Stato è appunto una realtà statale, ed è l'unico azionista di Trenitalia. E l'Antitrust (sempre lo Stato) deve multare Trenitalia per quanto segue:

L'azienda di trasporti è stata sanzionata per aver nascosto ai propri clienti, sia sul sito sia sulle macchinette che vendono i biglietti in stazione e sulla sua app, le soluzioni di viaggio più convenienti, soprattutto sulle tratte regionali.

"L'insieme di soluzioni di viaggio proposte a seguito di una ricerca su tali strumenti informatici - sito internet, app ed emettitrici self-service delle stazioni - omette numerose soluzioni con treni regionali (generalmente più economiche)", scrive l'authority garante della concorrenza nel suo comunicato, "pur trattandosi di alternative sostituibili a quelle invece mostrate, alterando in questo modo la scelta del consumatore".

Trenitalia ha replicato con una nota in cui dichiara di aver "sempre posto le esigenze del cliente al centro delle proprie politiche commerciali"
Vale la pena di ricordare che Trenitalia ha sostituito i FrecciaBianca che collegavano Brescia-Milano con i FrecciaRossa, perchè i primi non erano abbastanza remunerativi (parole, poi ritrattate, di una dirigente di Trenitalia). E chi se ne importa se i pendolari non possono permettersi il costo più elevato dei FrecciaRossa, o se i pendolari devono riversarsi su un trasporto regionale già saturo, e pure fatiscente.
Nonostante tutto questo, Trenitalia ha il coraggio di parlare di "clienti" e delle loro "esigenze". E i ministri dei trasporti, tipo Delrio Graziano, la lasciano fare.

Tornando alla multa: chi la pagherà, esattamente? Quando le fa comodo, Trenitalia è un'azienda a controllo statale, per cui lo Stato sta multando se stesso. E il suo denaro viene da noi contribuenti.
Non sarebbe ora di colpire i disgraziati dirigenti (e ministri) che consentono a Trenitalia questo comportamento?

E sempre in tema dell'abuso di posizione dominante di Trenitalia: perchè il balbettante Maroni Roberto non è stato capace di rivolgersi all'Antitrust, quando Trenitalia ha deciso unilateralmente di sopprimere i Frecciabianca Brescia-Milano, abusando della propria posizione di monopolista e causando un grave danno economico ai cittadini? 
Stranamente, Maroni, dopo essere stato ignorato da Trenitalia (che ha disertato l'incontro indetto da lui, presidente della ricca e potente regione Lombardia), non ha emesso alcun belato contro lo Stato Centrale, non ha protestato, e non ha reagito. O, meglio, ha reagito, tramite l'assessore Sorte Alessandro, che ha subito avviato una procedura per finanziare con il denaro pubblico lombardo gli abbonamenti dei passeggeri dei Frecciarossa Brescia-Milano.
Chissà come mai Maroni non ha osato contrastare Trenitalia, e ha scelto invece di finanziare le sue politiche mirate al profitto sulla pelle dei cittadini? Di cosa aveva timore, Maroni? Quale mossa tanto terribile avrebbe potuto compiere l'azienda Trenitalia, che controlla il 50% di Trenord e, molto probabilmente, è a conoscenza delle dinamiche interne di questa azienda a dirigenza leghista? Chissà se Trenitalia avrebbe potuto suggerire all'Antitrust di indagare su altri aspetti poco chiari della gestione ferroviaria lombarda, come le spese in continua crescita che la regione Lombardia ha sostenuto per acquistare treni di modello Vivalto, scesi in pista nel 2017 e rivelatisi subito afflitti da difetti strutturali cronici, ben noti da un decennio?

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