giovedì 15 settembre 2016

Il grande guasto delle porte del grande treno per Verona

Venerdì 9 Settembre 2016, il 10456 da Cremona arriva alla stazione di Milano Lambrate con il solito ritardo che fa perdere la coincidenza delle 7:49 per Milano Centrale. Ancora una volta, i 10 minuti di tempo per arrivare a Treviglio alle 7:23 e prendere questo treno sono stati buttati via: tanto valeva aspettare il 7:33.
E invece no: il 7:33 da Treviglio, che deve arrivare a Milano Lambrate alle 7:53, è in ritardo di 5 minuti.
Sul marciapiedi del binario 12 di Milano Lambrate, un tabellone elettronico che indica il treno in arrivo è guasto. Da mesi, a dire il vero: ogni tanto, fornisce il servizio, ma nella maggior parte dei casi resta spento. A chi spetta la manutenzione? Trenitalia? Ferrovie dello Stato? Grandi Stazioni? RFI? E chi deve controllare che l'ente preposto svolga la manutenzione? Forse l'USTIF? E chi deve garantire ai cittadini che tutto ciò avvenga? La giunta di Regione Lombardia? L'assessore alla mobilità? Il ministero nei trasporti?
Nonostante la lunga lista di "attori", il piccolo guasto resta sempre tale.

Alle 15:25, sempre a Milano Lambrate, il 2101 da Milano Centrale delle 15:25 è in ritardo di 8 minuti, ma l'informazione non viene diffusa tramite annunci sonori: è reperibile solo tramite internet. E' ovvio che chi si reca una stazione ferroviaria non può aspettarsi di avere accesso diretto alle informazioni in tempo reale sui treni: come ci insegna il modesto Renzi Matteo, "è come infilare il gettone nello smartphone", o "è come difendere l'articolo 18": se non potete usare la rete, aggiornatevi, perdenti.

Alla stazione di Treviglio, il 10920 delle 16:32 per Sesto San Giovanni è in ritardo di 30 minuti.
Il 2104 per Milano Centrale dellw 17:02 è in ritardo di 25 minuti. La causa è un guasto agli impianti tra le stazioni di Brescia e Rovato, che causerà ritardi fino a 40 minuti. Dov'è l'USTIF in queste situazioni? Dov'è l'assessore alla mobilità?

Lunedì 12 Settembre, il 10456 delle 7:23 arriva a Treviglio in anticipo, parte spaccando il secondo, esce dalla stazione. E si ferma. E resta fermo, mentre il suburbano delle 17:25 parte e gli passa davanti. E resta fermo. E resta fermo, mentre dalla direzione opposta transita un Freccia Rossa.
Quando non ci sono altri treni da privilegiare, riparte. E arriva a Milano Lambrate alle 7:50, nuovamente in ritardo. La coincidenza per Milano Centrale delle 7:49 è persa. Il treno delle 7:53 da Brescia per Milano Centrale non viene annunciato. Il treno delle 7:54 da Bologna per Milano Centrale parte alle 7:56. E sul suo tragitto, rallenta continuamente. Altri 15 minuti di inizio giornata buttati via, come accade regolarmente da quando Trenitalia/Trenord hanno ripristinato il numero abituale di treni nelle fasce dei pendolari.

Il 2105 delle 17:25 da Milano Centrale arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo, quasi tutti accumulati viaggiando a velocita minima dalla stazione di Cassano d'Adda a quella di Treviglio. Perchè? Ormai Trenitalia/Trenord hanno smesso di dare queste informazioni: servirebbe che il principale azionista, cioè lo Stato nella forma di FS e della Regione Lombardia, le richiamasse all'ordine, facendo l'interesse dei cittadini.
Ma non succede. Come mai?
E quando succede, i dirigenti di Trenitalia/Trenord rispondono aggressivamente, quasi fossero un fornitore esterno. Com'è che in questi casi non cadono le teste, mentre quando un dirigente ospedaliero critica la riforma sanitaria lombarda, allora il licenziamento arriva all'istante?

Martedì 14, finalmente una giornata senza disservizi, almeno sulle mie linee ferroviarie.
Mercoledì 15, il 10456 arriva in orario alla stazione di Milano Lambrate, dove regna il caos.
Chi è che ha voluto far arrivare così tanti treni diretti a Milano Centrale nello stesso angusto arco temporale, per poi lasciare scoperta la fascia successiva?
Il treno delle 7:49 arriva alle 7:53, con 4 minuti di ritardo, non annunciati.
La cosa non sarebbe grave, ma nel frattempo il treno delle 7:43, in ritardo di 10 minuti, viene annunciato come in arrivo.
E anche il 7:54 viene annunciato come in arrivo.
Di solito, con FS/Trenitalia/Trenord, l'alternativa è: o poco o niente.
Solo per oggi, è "troppo": e comunque, in ritardo.
Che ne è del 7:53, che proviene da Brescia, ferma a Treviglio e va a Milano Centrale?
Risulta in ritardo di 10 minuti, non annunciato. Solo alla stazione di Milano Centrale, scopro che la causa è un guasto agli impianti tra le stazioni di Melzo e Treviglio.
Incredibile: il mio treno 10456 ha evitato per pochi minuti il momento in cui quel guasto si è verificato.
E chissà se è sempre lo stesso guasto che da settimane affligge quel tratto della linea?
Sperò di no: non avevamo appena saputo che RFI avrebbe eseguito lavori di "potenziamento" proprio in quel punto della tratta? Ormai la settimana indicata per l'intervento dovrebbe essere trascorsa.
Dove sono i risultati del "potenziamento"? Il guasto è ancora lì, oppure è una conseguenza del potenziamento? Oppure i lavori di potenziamento sono stati fatti in economia e non hanno retto?
Chi dovrebbe indagare, in questi casi? L'assessorato alla mobilità della regione Lombardia, che però è impegnata su altri fronti, tipo combattere il gender e osteggiare gli immigrati a parole, buttando denaro in iniziative di fatto irrilevanti?
O forse l'USTIF? Magari Ferrovie dello Stato? Il ministero dei trasporti?
E chi lo sa?

Il treno delle 2105 parte da Milano Centrale alle 17:25, forse con un minuto o due di ritardo.
Uscito dalla stazione, si ferma, senza spiegazione. E' una cosa che fa quattro sere su cinque, per cui, chi ci fa caso?
Dopo 5 minuti di fermo, i passeggeri cominciano a farci caso. Il treno resta fermo per 17 minuti, con il sole cocente che arroventa una fiancata, finestrini (senza tende) e sedili compresi. Ovviamente nella mia carrozza non c'è aria condizionata.
Il personale viaggiante non si vede. L'impianto per le comunicazioni non dà nessuna informazione.
In compenso, pubblicizza i treni speciali delle giornate di sabato e domenica, per raggiungere il luogo di un qualche concerto.
Com'è possibile che Trenord possa pubblicizzare iniziative private su un mezzo pubblico, indisturbata? Dove sono i diritti dei passeggeri, a fronte dell'uso degli altoparlanti a scopi commerciali, quando invece dovrebbero fornire informazioni sollecite sul disservizio?
E questi treni speciali quali sono? Trenord utilizza i "suoi" treni, pagati col suo denaro, o sfrutta gli stessi treni del servizio pubblico, quelli pagati dalla Regione Lombardia o dallo Stato?
A chi ci si deve rivolgere, per saperlo? Possibile che Trenord possa fare i suoi porci comodi, infischiandosene invece di fornire un servizio per cui è stata pagata? Dov'è l'assessore alla mobilità lombardo? Dov'è la giunta della Regione Lombardia? Dormono? Pensano ai loro interessi? Cosa sono stati eletti a fare?
Solo quando il treno riparte, una voce sintetizzata comunica che il treno ha 17 minuti di ritardo. Grazie, ce ne eravamo accorti.
Alle 18:12, la donna che fa da capotreno (o da controllore?) ha il coraggio di passare a controllare i biglietti, cortese e giuliva come se niente fosse.
Qualcuno le chiede a cosa sia dovuto il ritardo, e la controllore (o la controllora? Che ne direbbe L. Boldrini?) si fa ripetere la domanda, perchè l'argomento la coglie alla sprovvista. Poi risponde con noncuranza che c'era una persona sui binari ed è stato necessario attendere che venisse accompagnata via. Dal suo tono, sembra che si tratti di un'inezia che ha rubato solo pochi minuti ai passeggeri, e c'è stupore all'idea che i passeggeri vogliano sapere cos'è successo.
Ma è giovane, e inesperta, per cui lasciamo perdere.
Il treno arriva a Treviglio con 22 minuti di ritardo, e la solita testimonianza dell'incapacità di Trenord nella gestione delle informazioni.

Giovedì 15, il 10456 arriva alla stazione di Milano Lambrate esattamente alle 7:49, facendomi perdere la coincidenza delle 7:49 per Milano Centrale.
Dagli schermi, risulta che anche un Milano Certosa è in ritardo di 20 minuti, mentre un Milano Greco Pirelli è in ritardo di 30 minuti.
Normalmente, prenderei il treno delle 7:53 da Brescia, il quale parte da Treviglio alle 7:33 (mentre il mio 10456 è partito dalla stessa stazione 10 minuti prima, per poi buttarli tutti nel cesso).
Ma anche il 2086 delle 7:53 è in ritardo di 5 minuti.

Al ritorno, la grandiosa efficienza di Trenord, Trenitalia e Ferrovie dello Stato congiunte dà il meglio di sè, superando in quantità e qualità tutto il favolosi (dis)servizio degli ultimi tempi, confermando che la linea Milano-Brescia-Verona si sta sfasciando sotto tutti gli aspetti. Dove saranno l'USTIF, l'assessore alla mobilità lombarda Alessandro Sorte, il ministro dei trasporti Delrio, davanti a questa testimonianza dell'efficacia del loro lavoro e della credibilità delle loro parole?
Il treno 2105 delle 17:25 per Verona dovrebbe partire da Milano alle 17:25. Ma i passeggeri non possono salire, perchè il test della chiusura delle porte fallisce alle 17:20, e tutte le porte restano chiuse, salvo quella della vettura di testa.
La vettura di testa si trova in fondo al binario, per cui bisogna percorrere tutto il lunghissimo marciapiedi per scoprire che sool così è possibile salire a bordo. Non c'è nessuno a informare i passeggeri che arrivano in stazione e raggiungono l'inizio di quel marciapiedi.
Il capotreno (controllore?) ci spiega cosa sta succedendo, e ci invita a defluire nelle carrozze, transitando tutti da quella singola porta.
Incredibilmente, un annuncio dagli altoparlanti interni informa che a causa di un problema alle porte, il treno partirà con 10 minuti di ritardo.
Alle 17:43, viene annunciato che "il problema alle porte è stato risolto": ovviamente, 43-25 = 18 minuti di ritardo, e comunque non è finita: bisogna attendere il via libera dal "controllo" per poter partire.
Raggiunta finalmente la stazione di Milano Lambrate, si ripresenta lo stesso problema.
Sarà forse perchè il treno è un catorcio che subisce lo stesso guasto ogni due o tre settimane, ma Trenord si guarda bene dal sostituirlo, e dei nuovi treni annunciati in pompa magna da Trenitalia e dall'assessore alla mobilità lombardo Alessandro Sorte non c'è traccia?
Gli altri treni transitano, si fermano, ripartono. Il 2105 resta fermo nella stazione spettralmente deserta. E ancora assolata, il che rende ancora più penosa la sosta per chi siede nelle carrozze senza aria condizionata.
C'è silenzio, nella stazione: dal finestrino, si vedono i tabelloni guasti su alcuni dei marciapiedi. Gli schermi ultrapiatti che trasmettono annunci pubblicitari a nastro continuo, invece, funzionano benissimo, e sparano senza pietà nell'aria le loro canzonette e i loro slogan sempre uguali. Al danno del ritardo, la beffa del rintronamento commerciale.
Alle 18:05, il 2105 è ancora fermo alla stazione di Milano Lambrate, quando invece avrebbe dovuto avere già superato la stazione di Treviglio, trenta chilometri più in là.
Alle 18:17, il 2105 arriva a Pioltello, e riparte nel giro di pochi minuti.
Gli altoparlanti diffondono un annuncio automatico per aggiornare le informazioni sul ritardo, ma l'annuncio si interrompe prima di dare il numero di minuti.
Il treno arriva a Treviglio alle 18:38, il che significa 42 minuti di ritardo. Sugli schermi, si riportano invece 40 minuti: perchè essere pignoli? Meglio arrotondare in difetto.
Per andare da Milano a Treviglio, ho impiegato un'ora e 17 minuti.
77 minuti buttati via per colpa di un guasto alle porte di un convoglio a cui questo "accidente" continua a capitare ormai da settimane. Senza che il gestore se ne occupi; senza che il garante dei diritti dei cittadini intervenga. Nel silenzio omertoso delle istituzioni, Trenitalia/Trenord si fanno i fatti loro, comportandosi da aziende private e infischiandosene di essere totalmente controllate dalla cosa pubblica, la quale a sua volta è in mano a funzionari che pensano agli affari propri o a quelli degli amici.
E' a questo che la gestione leghista/forzaitaliota ha ridotto il trasporto ferroviario pubblico nel nord? E' a questo che ci ha portati la lungimiranza degli elettori lombardi?
Che altro ci aspetta, date le continue conferme dell'incapacità (o del disinteresse) nei confronti dell'unico sistema di trasporto di massa che evita la cementificazione delle terre pubbliche con i conseguenti allagamenti da nubifragio, e l'abuso dei mezzi privati con il conseguente aumento di veleni in un'atmosfera che è localmente avvelenata quanto quella dei Paesi Bassi?

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