sabato 24 settembre 2016

Il mistero dei rallentamenti e delle soste dei treni nel mezzo del nulla

Giovedì 22 Settembre prendo il treno 10912 delle 9:32 per Milano Greco Pirelli, che non è esattamente nella fascia dei pendolari. Carrozze e locomotore sono nuovissimi, puliti, intonsi. Il treno arriva a Treviglio in ritardo di 5 minuti. Dalle sue ruote promana il fetore tipico dell'attrito dei freni bloccati.
Per andare a Milano Centrale, bisogna cambiare alla stazione di Pioltello, dove si prende un Suburbano a percorrenza ridotta (infatti non copre la tratta Pioltello-Treviglio). Impiego quindi 45 minuti per andare dalla stazione di Treviglio a quella di Milano Repubblica: con un treno "normale", di quelli che Trenitalia/Trenord fornisce col contagocce al di fuori delle fasce dei pendolari, si impiegano 30 minuti.
IIl 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona arriva fin quasi alla stazione di Treviglio, si ferma e accumula 5 minuti di ritardo per lasciar transitare un treno dalla direzione opposta.
Ci saranno ritardi sui treni provenienti da Brescia? Sì, perchè in stazione si scopre che il 18:02 per Milano Centrale è in ritardo di 25 minuti. A cosa è dovuto il ritardo? Magari al solito guasto fantasma sulla linea, cioè il guasto che RFI dovrebbe riparare (quando non pensa a costruire strade per collegare la BreBeMi alle cascine)? Non lo sappiamo: nessuno fornisce informazioni, nè sul treno nè in stazione.

Venerdì 23 Settembre il 10456 da Cremona arriva quasi in orario a Milano Lambrate. Ma si ferma a poche centinaia di metri dalla stazione, e resta fermo per far transitare un Freccia Rossa. Quando riparte, sono le 7:51. All'arrivo in stazione, sono le 7:53. Viste le esperienze precedenti, si tratta di 7 minuti di ritardo.
Ma la "coincidenza" per Milano Centrale non è persa: il treno 210 delle 7:49 è in ritardo di 6 minuti, che comunque non vengono riportati sul tabellone sul marciapiedi del binario 12.

Grottescamente, anche il 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona parte in orario. E ha addirittura un'intera carrozza nuova. Vabbè, forse non tanto "nuova", quanto "ristrutturata": i materiali dal pavimento ai sedili alle luci sono nuovi, puliti, intatti, ma il modello è identico a quello delle altre carrozze (il che è bene: ha molto più spazio per i passeggeri che non le agghiaccianti carrozze moderne dei vari Vivalto e compagnia).
Il treno viaggia in orario finchè non supera la stazione di Cassano. Prima di entrare in Treviglio, rallenta, si ferma, resta fermo. E accumula 9 minuti di ritardo, a poche centinaia di metri dalla stazione. Perchè? C'era forse un Freccia Rossa in ritardo cui dare la precedenza? Non lo sappiamo: Trenord non ritiene opportuno comunicarcelo, mentre ci fa sprecare il tempo fermi nel nulla. E stipati: perchè anche con una carrozza nuova che sostituisce un catorcio precedente, il numero di posti è penosamente inadeguato alle effettive esigenze. Chissà se questa carrozza sostituisce il catorcio di carrozza le cui porte, da qualche settimana, si guastano e bloccano l'intero convoglio per decine di minuti?

D'altra parte, come appurato solo ieri, la giunta leghisto-forzaitaliota della regione Lombardia, a fronte dell'aumento dei viaggiatori ferroviari e della diminuzione del traffico automobilistico, sceglie di investire più denaro nelle autostrade e meno nei treni. Sembra di vedere al potere i parenti stretti degli interessi privati che a Roma stanno facendo di tutto per infangare il nome della sindaca Virginia Raggi, il cui merito è quello di aver detto no alle Olimpiadi del 2024, agendo in nome e nell'interesse dei cittadini, e suscitando l'ira delle lobby del cemento e dei palazzinari (saranno gli stessi che nelle zone del sisma del 2016 hanno costruito una scuola antisismica crollata in un istante?). Possiamo dire che i leghisti al governo della Lombardia equivalgono al governo delle lobby delle autostrade, dell'asfalto e del cemento, intente a mungere allegramente la vacca dei soldi pubblici: quando mai avremo in Lombardia una giunta capace di dire "no" a queste speculazioni, e pensare prima agli interessi e ai diritti dei cittadini che pagano le tasse con cui si finanziano i milioni che piovono dallo stato centrale?

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