giovedì 6 ottobre 2016

La punizione per chi denuncia i crimini dei dirigenti

Dopo la farsa vergognosa che le aziende di Ferrovie Dello Stato hanno offerto negli ultimi giorni, la giornata di giovedì 8 ottobre 2016 offre solo ritardi inferiori ai 10 minuti, sulla linea Brescia-Milano. E, fino al giorno 10, questi ritardi sono considerati fisiologici, a causa dei lavori di "potenziamento" (o manutenzione ripetuta e finora inefficace) in corso sulla linea. In compenso, alla stazione di Milano Centrale, un treno per Torino delle 8:10 viene cancellato a causa di un guasto al treno.

Nel 2015, il dipendente di Ferrovie Nord Milano Andrea Franzoso, svolgendo coscienziosamente il ruolo che gli era stato affidato all'interno dell'azienda (vedi il servizio di Report di Milena Gabanelli), denunciò le "spese pazze" dell'ex presidente Norberto Achille, che usò 600mila Euro per soddisfare esigenze personali (o del figlio). Se questa faccenda ci ricorda la famiglia di Umberto Bossi, che usava i rimborsi elettorali della Lega Nord per le spese di casa (comprese lauree rumene e rinoplastiche per i figli), è un caso. Se ciò ci ricorda Davide Lonardo, direttore generale di Nord_Ing arrestato di recente per le tangenti sull'appalto della linea Malensa-Linate, nonchè figlio di Dario Lonardo, ex direttore di FerrovieNord (azienza che controlla Nord_Ing), è un caso. Non è che possiamo portare questi casi a esempio del "malcostume" che regna indisturbato tra i socialisti craxiani leghisti che governano la Lombardia da decenni.
Cosa ne è stato di Franzoso, dopo questo importante atto di onestà, coscienza, legalità e senso civico? Ovviamente, con l'arrivo del nuovo amministratore delegato Gibelli, mandato da Roberto Maroni, l'onesto Franzoso è stato immediatamente spostato ad altre mansioni, che non avessero nulla a che fare con verifiche delle spese o altre attività di controllo che potessero far emergere magagne interne a un'azienda tanto cara ai potentati leghisti, ma nello stesso tempo tanto distante dalla sua missione (Gibelli pensa che sia prioritario riempire di negozi le stazioni ferroviarie, e non spende una parola per lo stato disastroso del servizio pubblico ferroviario lombardo, dove a giorni alterni si guastano treni e rete e infrastrutture).
Franzoso ha infine "ceduto" e se n'è andato da FNM (in modo "consensuale"), ma a me pare ovvio che fosse vessato da questo demansionamento, che è ovviamente una forma di punizione e di mobbing, implicitamente avallata dallo stesso Gibelli. Basti vedere le patetiche non-risposte che Gibelli fornì al giornalista di Report che lo interrogò in merito, perr capirlo: ci fosse stata una sola ammissione, anche minima e remota, del merito di un dipendente che dimostra una tale professionalità e che rifiuta di piegarsi ai meccanismi di abuso, corruzione e spreco di denaro pubblico che imperversano ovunque (sì, FNM è considerata di diritto privato, ma è al 100% dello Stato e della Regione LOmbardia). Invece, Gibelli non ha mai parlato una sola volta della correttezza, dell'onestà e del senso del dovere di questo dipendente, nè ha speso parole per stigmatizzare l'abuso del suo predecessore, che usava i soldi dell'azienda per spese personali.
Dove erano i Salvini Matteo, i Maroni Roberto, i Renzi Matteo, i Delrio Qualcosa, davanti a questo crimine odioso? I primi, erano troppo impegnati a indignarsi per lo Stato che spende soldi per gli immigrati; e troppo interessatamente ciechi per spendere parole di lode per chi denuncia i crimini dei colletti bianchi, o parole di sdegno per i colletti bianchi che compiono tali crimini. I secondi erano troppo impegnati ad avallare le decisioni dell'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, che vuole vendere le Frecce Rosse ai privati e finanziare i mafiosi con il denaro pubblico degli appalti per il ponte sullo stretto di Messina. Nessuno di loro, nemmeno per sbaglio, ha parlato dell'onestà, della rettitudine e del senso del dovere di Franzoso, che non è un eroe, ma è sicuramente da additare come esempio a tutti quegli italiani che vedono compiere gli odiosi crimini che ogni giorno aumentano la spesa pubblica, il debito pubblico e le tasse.
Chissà perchè, i Salvini Matteo, i Maroni Roberto, i Renzi Matteo, i Delrio Qualcosa, davanti a queste situazioni criminali, si voltano dall'altra parte e offrono solo il silenzio.

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