martedì 4 ottobre 2016

Porte aperte (anzi rotte) alla Trenord

Martedì 4 Ottobre 2016, alla stazione di Treviglio, il 10456 delle 7:23 parte alle 7:22, per motivi poco chiari. Ma forse dipende dal fuso orario di Trenitalia/Trenord/GrandiStazioni e chissà quale altra controllata di Ferrovie Dello Stato: infatti, l'orologio analogico in cima alla facciata della stazione indica un orario diverso da quello dell'orologio digitale che si trova sullo schermo degli orari dei treni in partenza all'ingresso del sottopasso. E gli orologi sui binari 2/3 e 4/5 a loro volta indicano orari discordi di circa 4 minuti.
A Milano Lambrate, il treno delle 7:43 per Milano Centrale è in ritardo di 5 minuti.
Questi sono solo i preparativi per un'altra prestazione di Ferrovie dello Stato e delle sue aziende controllate (presumiamo Trenitalia e Trenord), che alle 17:25 danno il meglio della loro vergognosa cialtroneria di parassiti e ladri, che prosperano a spese dello stato e dei contribuenti, ricevendo fondi su fondi per il trasporto pubblico che però lesinano in continuazione, dirottandoli nei dividendi aziendali che permettono loro con arroganza di vantarsi di essere aziende di successo. E così, FS può permettersi di vendere le Frecce Rosse ai privati in borsa, perchè tanto sappiamo bene che la dirigenza continuerà a intascare emolumenti per i traguardi aziendali raggiunti. E nessuno si preoccuperà di mettere in chiaro che sono falsi: non certo il ministro dei trasporti Graziano Delrio, che non capisce nemmeno di cosa sta parlando, quando lo intervistano. E ovviamente nemmeno l'assessore ai trasporti lombardi Alessandro Sorte, che vede i treni come il fumo negli occhi, ed è impegnato ad asfaltare la Lombardia con strade inutili per dare accesso a una autostrada come BreBeMi, tanto inutile quanto costosa (e a carico dei conti pubblici).
Il treno 2105 delle 17:25 da Milano Centrale per Verona, alle 17:25 chiude le porte e dà il segnale di partenza. Ma non parte. E resta fermo in stazione fino alle 17:54.
29 minuti di ritardo, interminabili, durante i quali non viene data nessuna informazione da parte del personale viaggiante. Il silenzio più assoluto, nell'immobilità più assoluta.
Nel frattempo, i passeggeri diretti a Treviglio si sarebbero potuti spostare alla stazione di Milano Repubblica, dove sarebbe stato possibili prendere almeno due diversi treni suburbani diretti a Treviglio. Certo, il viaggio sarebbe durato almeno 15 minuti in più, ma sarebbe stato preferibile a restare seduti su un treno immobile, palesemente guasto, senza sapere se partità o se verrà soppresso, facendo trasbordare tutti i passeggeri sui treni (già affollati) delle 18:15 e 18:25.
Ma qualcuno del personale viaggiante ci ha pensato? No, ovviamente. E perchè avrebbero dovuto?
Già il fatto che non abbiano fatto un test della chiusura delle porte la dice lunga.
Eh, già. Perchè il problema è, ancora una volta, la chiusura delle porte. Il "materiale rotabile" scalcinato che nelle ultime settimane aveva continuato a guastarsi, è tornato in scena.
Un qualche disgraziato dirigente o quadro nell'azienda di Trenord (o Trenitalia o chi lo sa), deve aver mandato questo materiale rotabile "in riparazione", fornendoci per un breve periodo un materiale altrettanto vecchio, ma ristrutturato e meno scalcinato (tradotto: "che non si guasta").
Ma al disgraziato ciò sembrava troppo lussuoso per i pendolari. Ciò sembrava troppo costoso per gli stessi. Bisogna risparmiare. Mica gli puoi dare roba che è solo semi-vecchia e per più di tre giorni: vuoi mettere l'usura?
Non sia mai: bisogna tagliare sui costi, per avere poi una situazione economica in attivo. E come si fa a ridurre i costi? Semplice: si taglia tutto il possibile nel trasporto pubblico, a costo di rimettere in pista treni scalcinati e che è impossibile riparare (infatti, dopo pochi giorni, le porte si sono nuovamente guastate).
Tanto, chi se ne importa se centinaia di passeggeri buttano via il loro tempo in 30 minuti di ritardo? Non se ne accorgerà mai nessuno: o meglio, non se ne accorgerà mai nessuno tra i funzionari pubblici che dovrebbero lavorare in favore del cittadino, difenderne i diritti e spenderne bene il denaro; d'altra parte, se tutti questi funzionari pubblici si comportano come ciechi e sprovveduti, al limite dell'inettitudine, ci sarà pure un motivo.
Alle 17:54, il 2105 parte, e a Milano Lambrate gli schermi hanno il coraggio di riportare un ritardo di 25 minuti. A bordo del treno, nessuna informazione viene diffusa riguardo al ritardo e al guasto: il personale viaggiante non si fa vedere e gli altoparlanti tacciono.
Se i passeggeri sanno cos'è successo, è solo perchè i "tecnici" chiamati a riparare le porte bloccate hanno fatto un gran rumore nel tentativo di ripararle (tentativo che si traduceva in porte che venivano sbattute violentemente e ripetutamente, per parecchi minuti: forse volevano vedere se le porte restavano chiuse?).
Considerando le esperienze passate, tutte vicinissime e ripetute nel tempo, è possibile che nessuno del personale si sia subito reso conto che il ritardo sarebbe stato consistente?
Nessuno ha ritenuto opportuno avvertire i passeggeri? Se l'informazione fosse stata data in tempo, molti avrebbero potuto prendere un altro treno (il suburbano) o la metropolitana (per raggiungere Lambrate e prendere altre corse). E' un concetto difficile da digerire?
Ma, anche qui, la risposta è sempre la stessa: Trenitalia/Trenord tagliano qualunque cosa, compreso il personale, e quello residuo (e sovraccarico di lavoro) quindi non ha il minimo interesse a fare alcunchè al di fuori dei propri doveri.

Che il lato pubblico delle Ferrovie vadano a rotoli è palese. E chiaramente, gente come Renzi Matteo, Delrio e Sorte lo sanno benissimo: è inutile augurarsi che vengano a provare con mano lo schifo del servizio ferroviario. Tanto, per via del loro miserabile tornaconto, continuerebbero a ignorare la realtà. Ed è inutile anche augurarsi che i giornalisti provino a mettere in scena un minimo di contraddittorio, davanti alle sparare propagandstiche e alla macelleria dei servizi pubblici che Renzi Matteo, e JP Morgan e le altre aziende che lo controllano, stanno facendo: i giornalisti sono infatti impegnati ad abbaiare contro il temutissimo M5S, e di conseguenza a infamare cittadini che chiedono (con diritto) di essere governati da gente onesta che mette i diritti dei cittadini prima degli interessi delle aziende e delle tasche dei privati.
Quello che però uno si augura, per quanto irrealizzabile, è che chi continua a votare gente così spregevole possa a sua volta trovarsi a toccare con mano, tutti i giorni, la realtà in cui questa feccia ci sta facendo sprofondare.

A proposito, nello scandalo citato ieri, quello degli imprenditori bergamasco-calabresi e del faccendiere bresciano indagati per il solito saccheggio di appalti pubblici, è coinvolto anche un dirigente di un'azienda controllata di Trenord: Davide Lonardoni, di Nord_Ing.
E costui è il figlio di un precedente Direttore Generale di FerrovieNord. Sarebbe un personaggio di area leghista, ma chi riesce a distinguerla dall'area renziana? E questo è il mondo di ladri, sanguisughe e parassiti a cui Renzi Matteo vorrebbe aprire le porte dei costosissimi e inutili appalti pubblici per le Olimpiadi del 2024 e il ponte sullo stretto di Messina.
E sapete cosa fa Nord_Ing? "Progetta e coordina la realizzazione di tutti gli interventi di potenziamento infrastrutturale e di ammodernamento della rete ferroviaria e degli impianti di Ferrovie Nord".Se vi viene in mente lo schifo dei guasti continui sulla linea tra Brescia e Milano, e le riparazioni inefficaci che si svolgono da più di un mese e riescono solo a causare ritardi e altri guasti, ora magari potete fare due più due.

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