lunedì 10 ottobre 2016

Silviooooo, è colpa tua! (Silvio, Silvio Bianchi)

Lunedì 10 Ottobre 2016, alla stazione di Treviglio i treni delle 7:23 per Milano Porta Genova e 7:33 per Milano Centrale sono entrambi in ritardo di 5 minuti. Come ben noto, fino al 10 di ottobre (cioè oggi) i treni di queste linee subiranno ritardi entro i 10 minuti per "lavori di potenziamento tra le stazioni di Treviglio e Melzo". Siccome Melzo si trova nella direzione di Milano, perchè i treni che provengono da Brescia o Cremona dovrebbero già essere in ritardo?
Non si sa. Magari è un ritardo "indotto" per non intralciare i treni che vengono da Milano (tipo i privilegiati FrecciaRossa).
Comunque, oggi è l'ultimo giorno. Vedremo cosa accade domani.
Alla stazione di Milano Lambrate, il funzionamento dei pannelli informativi su ognuno dei marciapiedi ci stupisce di nuovo: sui binari 8 e 10, pur essendoci un treno in arrivo, due pannelli gemelli svettano nel buio della mancanza di informazione, eccetto la frase "estranee alle ferrovie in prossimia" che risplende su entrambe. Una scritta statica, cristallizzata lì chissà da quante ore.
Vien da chiedersi chi si occupi della manutenzione di questi moderni elementi di una stazione ristrutturata pochi anni fa.

Passando alla rassegna stampa, Il Fatto Quotidiano ci parla di Ferrovie Sud-Est, l'ennesimo caso di azienda privata che viene usata per risucchiare denaro pubblico e indebitarsi fino al momento in cui i privati escono di scena, e lo Stato deve accollarsi i debiti. Come accadde con Alitalia, e come forse accadrà con Trenitalia, che si sta già scindendo in due per l'occasione, col plauso dell'abilissimo ministro Graziano "signorsì" Delrio.


La procura di Bari indaga sull'ipotesi di reato di violazione delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro. In questo clima il 25 ottobre il cda di Ferrovie dello Stato deve deliberare sul trasferimento sotto il suo ombrello della società commissariata da gennaio, che ora ha come socio unico il ministero dei Trasporti

“un clima piuttosto pesante” in vista “dell’acquisizione da parte delle Ferrovie dello Stato” dell’azienda commissariata dal 12 gennaio scorso dopo una gestione trentennale (oggi oggetto di diverse inchieste giudiziarie) che l’ha portata ad accumulare debiti per 350 milioni di euro.

La società, infatti, deve fare i conti anche con la richiesta di fallimento presentata dalla Procura di Bari a luglio scorso. Per uscire dal vicolo cieco Fse dovrebbe arrivare a quell’udienza con l’ok al trasferimento nero su bianco. Tradotto significa che a garantire per l’azienda pugliese ci sarà direttamente il ministero dell’Economia, socio unico di Ferrovie dello Stato.

La Repubblica ci parla invece dei motivi per cui il denaro pubblico finisce in grandi opere inutili, dalla TAV al ponte sullo stretto di Messina.


Progetti al buio, ministeri incapaci e l'alta velocità batte la prevenzione. Per la difesa del suolo 800 milioni, 25 volte meno del necessario

le grandi opere di collegamento come l'alta velocità ferroviaria sono ancora in gran parte prive di un serio esame preventivo e ciononostante hanno a disposizione molte più risorse delle opere salva-vita, quelle che dovrebbero prevenire alluvioni, frane, crolli di edifici e incidenti ferroviari. Le quali hanno sì più soldi di prima ma non quanto sarebbe necessario. E intanto l'Ufficio parlamentare di bilancio denuncia la assoluta incapacità dei ministeri nel valutare i progetti e l'assenza di una seria programmazione nazionale.

le grandi opere, pur dimezzate nel novero di quelle prioritarie, sono rimaste, soprattutto quelle ferroviarie di valico, prolungamento dei corridoi europei, e quelle per l'alta velocità al Sud. A queste, almeno nelle intenzioni di Renzi, si aggiungerà anche la madre di tutte le infrastrutture: il Ponte sullo Stretto.

Sotto esame finiscono importanti opere ferroviarie per l'alta velocità: il terzo valico della Milano-Genova, il tunnel del Brennero, quello del Frejus della Torino-Lione, la Napoli-Bari.
"Queste ultime due in particolare - continua Virno - non supererebbero test seri: hanno chiaramente sopravvalutato la domanda, il traffico futuro". Ma del resto abbiamo avuto un ministro dei Trasporti, predecessore di Delrio, che rispose così a quelle critiche: "Per le grandi opere non serve che ci sia traffico, si fanno e poi il traffico arriverà".
"L'aspetto più drammatico - rincalza Marco Ponti, che insegna economia dei trasporti al Politecnico di Milano - è la irreversibilità dei progetti: una volta che li approva il Cipe non si torna più indietro. Prima di far partire un progetto, bisognerebbe fare una gara internazionale con serie valutazioni comparative tra soluzioni diverse. Oggi invece le analisi non vengono fatte o vengono demandate ai diretti interessati. I trucchi per far passare i progetti politicamente più gettonati sono molteplici. Pensi che c'è una leggina per cui quando un'opera è interamente finanziata dallo Stato (e le opere ferroviarie lo sono tutte) non è richiesta nessuna analisi economica o finanziaria. Ossia, se l'opera è pubblica i soldi si possono anche buttare dalla finestra.

"Questa era la situazione fino ad oggi, ma ora con la nostra struttura di missione, fatta di esperti di livello internazionale, abbiamo rivisto moltissimi progetti facendo risparmiare miliardi di euro". Il problema però è che su 90 miliardi di opere prioritarie, 50 sono vincolati giuridicamente e 75 già approvati dal Cipe.
Povero Delrio. Non ne imbrocca una.

Tornando alla meravigliosa esperienza del viaggio sulle ferrovie pubbliche, bisogna riportare il grande senso di civiltà del passeggero sui cinquantanni che, sul treno 2105 da Milano Centrale per Verona Porta Nuova, ha trascorso quaranta minuti a polemizzare al telefono con tale Nicola, ripetendo sempre gli stessi concetti più e più volte, con la sua voce petulante e patetica, fingendo di voler essere civile, ma tradendo in continuazione un palesissimo livore e un'invidia per coloro che comandando, e che lo escludono dalle decisioni nonostante siano due incompetenti.
E la cosa grave era l'incapacità di Nicola di prendere atto della situazione, perchè quando il passeggero terminava la filippica, alcune parole di Nicola bastavano per far ripartire il discorso da capo, condito dall'immancabile "No, no, Nicola, io lo dico solo per farti capire". Noi avevamo capito la prima volta. Tutta la carrozza, per la precisione, perchè il tono di voce era tale da far rimbalzare il discorso da una porta all'altra.
L'argomento del contendere? Il calendario delle partite di "calcio juniores" delle squadre di Calcio (comune, non sport) e Romano di Lombardia. Perchè il direttore generale Silvio, Silvio Bianchi, ha fatto richieste ben precise nella ben precisa data, e il presidente Guerini lo sapeva bene, perchè si parleranno, no? Per cui se le partite si sovrappongono e tutt'e due le squadre giocano in casa, è perchè il calendario risultante dalla richiesta di Silvio, Silvio Bianchi, ha causato una contraddizione. C'erano due moduli ufficiali, e quello depositato da Silvio, Silvio Bianchi, diceva così, e ora c'è la contraddizione. E Guerini lo sapeva, del calendario, in quanto presidente. E Silvio, Silvio Bianchi, è il direttore generale.
E avanti così per quaranta minuti, con date, e moduli, e documenti. Neanche fossero le carte del processo a Denis Verdini che ha prosciugato una banca per fare prestiti agli amici, e si è visto come è finito: in parlamento a riscrivere la costituzione italiana insieme a Mariaelenaboschi, e a votare per sostenera la maggioranza di Renzi Matteo.
E a un certo punto, salta fuori pure Nando. Perchè Silvio, Silvio Bianchi, il direttore generale, e Guerini, lo sapevano. E anche Nando. E chi mai è questo Nando, adesso? E Nicola, perchè Nicola chiede a lui (il passeggero, intendo)? Deve chiedere a Silvio, Silvio Bianchi, perchè ha fatto lui la richiesta e il modulo e il calendario. Speriamo non abbia anche posato per le foto.
Mi spiace solo di non aver potuto apprendere il nome del passeggero, che mi ha impedito di dormire per 40 minuti, blaterando in continuazione ad alta voce, col suo tono velenoso, polemico e patetico, altrimenti metterei un bel link anche per lui.

Franco Guerini, Fernando Forlani, Silvio Bianchi. Nicola non c'è. E il passeggero sul treno? Probabilmente non conta niente, e si sfoga infliggendo queste sue telefonate da superstar ai pendolari inermi.

"Eccellenza"  potrebbe essere un riferimento al maggior conseguimento nel campo dell'eccellenza della centrale nucleare di Springfield.

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