venerdì 17 marzo 2017

Si comunica che il treno non è in stazione

Giovedì 16 marzo 2017, i miei treni sono regolari, e l'unico disagio della giornata è l'immancabile treno 2077 Milano C.le-Verona delle 17:25, le cui carrozze a un piano sono insufficienti per contenere il flusso di pendolari di rientro dal lavoro. Il convoglio parte saturo dalla stazione di Milano Centrale e continua a riempirsi alle stazioni di Milano Lambrate e Milano Greco Pirelli. Ma, se non altro, ha la decenza di viaggiare in orario.

Venerdì 17 marzo 2017, i miei treni sono regolari, ma il già citato treno 2077 Milano C.le-Verona delle 17:25 parte ancora una volta saturo dalla stazione di Milano Centrale. E' venerdì sera: oltre ai pendolari giornalieri, ci sono i pendolari settimanali che tornano a casa, tutti con bagagli a mano che non trovano spazio a sufficienza nel vano bagagli.
Il treno è ancora più saturo del giorno prima, e alla stazione di Milano Lambrate, i passeggeri rinunciano a salire.
Chissà se questa corsa vedrà mai traccia delle continue promesse dell'assessore Sorte Alessandro, dell'AD di FS Mazzoncinii Renato, dei dirigenti di Trenord, eccetera? A parole, tutti sono pronti a intervenire sul trasporto regionale, a stanziare fondi a destra e a manca, a mettere nuove corse, a comprare nuovi treni, e chi più ne ha più ne metta. Nei fatti, i treni delle ore di punta sulla Verona-Brescia-Milano sono gli stessi catorci di sempre, e semmai il numero di corse in queste ore è diminuito. Chissà se a giugno vedremo davvero qualche cambiamento?
Intanto, l'unica cosa certa sono i disservizi: il treno 2077, con i passeggeri esausti del viaggio fatto pigiati come sardine in una scatoletta, arriva a Treviglio, entra in stazione, si ferma. E non apre le porte.
I passeggeri stremati si innervosiscono in fretta, e qualcuno cerca di aprire le porte con la forza, strattonando invano le maniglie.
Sul marciapiedi, passa di corsa il capotreno (che quindi è sceso dal treno), e io lo vedo e sento che urla furibondo ai suddetti passeggeri "non siamo ancora arrivati in stazione!", con lo scopo di calmare i loro bollenti spiriti.
Ma se non siamo in stazione, si chiedono altri passeggeri, dove mai siamo, dato che il treno è di fianco al marciapiedi, il capotreno è sceso dal treno stesso e se ne sta andando di corsa verso il fondo del treno?
Io invece mi chiedo: perchè il treno è fermo, le porte non si aprono, il personale di bordo è sceso, e non viene diffusa nessuna comunicazione? Dovrebbero esserci almeno due ferrovieri a bordo, no?
E cosa è mai andato a fare il capotreno in fondo al treno? Forse il convoglio si è guastato per l'ennesima volta?
Accumulati 5 minuti di ritardo, il treno riparte, avanza di qualche decina di metri, si ferma, apre le porte.
Nessuna spiegazione viene data: il personale di bordo, che qualche giorno fa era stato incredibilmente sollecito nell'usare gli altoparlanti interni per rendere noto che un certo ritardo era dovuto a problemi sulla linea "non imputabili a Trenord", questa volta invece tace totalmente. Di conseguenza, ne concludiamo che è colpa di Trenord, e che Trenord sta mantenendo un colpevole silenzio in merito alle proprie responsabilità. Che ne dice mai l'assessore Sorte Alessandro, che dovrebbe esigere da questa azienda a capitale pubblico il rispetto dei contratti e la fornitura del servizio per cui viene pagata?
Come al solito, la #LombardiaConcreta è una realtà di successi declinati al futuro, e di silenzi omertosi calati sui fallimenti del presente.

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