lunedì 20 marzo 2017

Treni in ritardo? Troppi passeggeri? La soluzione di Trenitalia (ieri) e di Trenord (oggi) e delle giunte regionali della Lombardia (sempre) è una sola: tagliare le fermate alle stazioni

Il treno passa, ma non si ferma a Morengo-Bariano e la settimana per alcuni pendolari bergamaschi è iniziata male.

«stamattina (lunedì 20 marzo, ndr) il treno 10908, da Brescia a Milano, ha “dimenticato” di fermarsi nella stazione di Morengo-Bariano, lasciando a terra diversi pendolari»

lo evidenzia anche la app di TreNord che evidenzia nella rilevazione automatica arrivo e partenza allo stesso orario: un po’ strano considerando che ci sono sempre almeno 2-5 minuti a fermata di pausa.
Serve davvero un commento?

In risposta alle mie stesse domande di qualche giorno fa, un altro articolo de l'Eco di Bergamo chiarisce che l'assessore Sorte Alessandro ha davvero espresso l'intenzione di riportare la stazione di Treviglio Ovest a essere una fermata dei treni Bergamo-Milano. Dico "riportare", perchè questa realtà esisteva già molti anni fa, prima della fusione tra Ferrovie Nord e Trenitalia per la nascita di Trenord, ma fu sciaguratamente soppressa per "velocizzare" la tratta in questione.
E dico "sciaguratamente" perchè la risposta doveva essere ovviamente un maggiore investimento nel trasporto pubblico: ciò che serviva e serve tutt'ora non è un'opera cieca e demente di taglio del servizio, ma un aumento delle corse per le fasce di punta, delle carrozze a due piani, della potenza dei locomotori.
Sorte è il primo ad ammettere (a differenza di Trenitalia e Trenord?) che i pendolari che utilizzano il treno per lavoro e studio aumentano in continuazione (complice anche la crisi economica). Eppure nè lui nè i suoi predecessori hanno mai voluto esigere da Trenitalia e Trenord ciò che era necessario per far fronte a questa richiesta di servizio pubblico, e hanno permesso a queste aziende a controllo pubblico di operare secondo la logica del profitto privato.
E ora Sorte si vanta di aver chiesto (non ancora "ottenuto") il ripristino di un servizio di dieci e passa anni fa, senza che nessun giornalista offra un adeguato contraddittorio storico.


«Non vogliamo entrare nel merito del bilancio e dei numeri menzionati dall’assessore che, seppur veri, non forniscono un’idea completa della reale situazione delle linee che gravitano attorno al nodo di Bergamo. Giusto per dare qualche spunto di riflessione, nell’intervista la linea Bergamo –Milano via Carnate, la linea per Brescia e quella per Lecco non erano minimamente prese in considerazione, non si davano informazioni su indici di puntualità in fascia di punta (quella che interessa di più chi si sposta in treno per lavoro) e dei problemi cronici al meccanismo di apertura e chiusura delle porte dei “nuovi” treni Vivalto, di cui proprio l’ultimo è stato inaugurato il 18 marzo» premette il comitato
 Il comitato dei pendolari bergamaschi esordisce evidenziando alcune verità palesi a chiunque avesse letto l'articolo dedicato alle dichiarazioni di Sorte (eccetto evidentemente un pubblico di elettori che si bevono qualunque cosa per partito preso): le comode omissioni dei dati cruciali relativi agli orari cruciali, le omissioni relative ai treni modello "Vivalto" che vengono spacciati per "nuovi".
Tutte cose di cui tristemente l'informazione tradizionale e online non sembra essere informata.

Lungi da noi cominciare una guerra tra poveri tra Bergamo e Treviglio ma, come testimoniato da numerosi pendolari che utilizzano la linea Brescia – Treviglio – Milano, il problema a Treviglio non è la frequenza dei treni (recentemente aumentata con altri due treni diretti Brescia – Milano che fermano anche a Treviglio Centrale) ma l’affidabilità e la puntualità del servizio».
Purtroppo, però, il comitato in questione continua l'intervento proprio incitando la guerra tra poveri che dice di voler evitare, con valutazioni frettolose di certe "novità" relative a Treviglio: le due nuove corse citate, per esempio, non sono certo utili a ridurre il flusso dei pendolari nelle ore di punta, dato che sono collocate agli estremi della fasce critiche, e poco appetibili (e lo stesso vale per i treni suburbani detti "passanti", che con i loro tempi da ere geologiche costringono comunque la gran parte dei pendolari a pigiarsi sui Verona-Brescia-Milano). 
Anche presentare Bergamo come unica stazione della provincia che raccoglie passeggeri da numerosi altri paesi è scorretto, dato che la stazione di Treviglio Centrale svolge la stessa funzione per una fetta altrettanto considerevole di territorio, ed è ingolfata ogni giorno da numeri elevati di passeggeri provenienti da altri paesi, e i parcheggi nel raggio di un chilometro raggiungono la saturazione per le 8:00 di ogni mattina lavorativa.
Un tempo, la stazione di Treviglio Ovest fungeva da barriera contro questa invasione di automobili, permettendo a una parte dei pendolari provenienti dall'esterno di Treviglio di trovare parcheggio nella periferia della città. E ciò significava anche un minore inquinamento dell'aria, meno code, meno ingorghi. Ha senso affermare che si deve rinunciare alla vivibilità di una città perchè un'altra vuole avere i propri privilegi?

No, e infatti la risposta non può stare nel pretendere questi privilegi in maniera esclusiva, ma esigere invece che l'azienda pubblica aumenta mezzi e risorse pubblici a disposizione di entrambe le città.

E fortunatamente l'intervento in questione abbandona in fretta la polemica, e chiede la cosa più logica, sensata e giusta per tutti:
«A fronte quindi della conferma da parte di Regione Lombardia di un nuovo inserimento di ulteriori fermate sui convogli della direttrice BG-MI via Pioltello, il nostro Comitato pretende che a Bergamo sia concessa in cambio una coppia di treni veloci aggiutiva, una al mattino e uno alla sera che fermino solo a Lambrate e Milano Centrale. Città capoluogo di provincia già hanno questo tipo di servizio e pertanto anche Bergamo – che ha un traffico superiore in termini di viaggiatori – lo merita».
Altri interveni dei lettori, che fungono da memoria storica come i giornalisti non sanno fare, mettono in luce aspetti del deterioramento del servizio che gli annunci giubilanti delle magnifiche sorti progressive fatti periodicamente da Sorte Alessandro non citano mai: utilizzo di locomotori di potenza inadeguata, scomparsa dei locomotori più potenti, riduzione delle carrozze con motivazioni pretestuose.
Quando studiavo a Milano i treni avevano 8-9 carrozze (a due piani ovviamente).
 Mancano proprio le carrozze, per cui da due treni ne hanno fatti tre. Una volta la scusa era che le banchine di certe stazioni erano troppo corte. perccato che in quelle stazioni questi treni non fermino piu' da anni....  
Dove sono finite?
 I locomotori (E464) non sono abbastanza potenti (anni fa ce n'erano altri, es. E646, E632, E656).  

Le E464 sono locomotive leggere per il trasporto passeggeri con una potenza ridotta. Riporto i dati tecnici relativi alla potenza dei motori delle locomotive sopracitate: E464 (4x875 kW), mentre E632 (3x1635kW) ed E656 (12x400kW).
Queste ultime due (oltre alle E646) sono locomotive che chi usava i treni della Mi-Bg, anche solo una quindicina di anni fa, si ricorderà benissimo. 
 Non sarebbe il caso che l'assessore in questione smettesse di fare da megafono pubblicitario di Trenord, e chiedesse all'azienda di rendere conto di questa progressiva riduzione dei mezzi messi a disposizione, a fronte di una crescente richiesta da parte dei cittadini? (Sì, Trenord non c'era, ma ha ereditato la gestione da Trenitalia, la quale detiene il 50% di Trenord; e questa fusione fu voluta dalla giunta regionale della Lombardia diretta da Formigoni Roberto, cioè il modello a cui la gestione Maroni Roberto si ispira in tutto e per tutto, confermando il solito detto di "nuova confezione, stesso prodotto").










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