mercoledì 24 maggio 2017

L'ossimoro del Regionale Veloce, e la matematica arbitraria del sindaco bergamasco Gori

 Mercoledì 24 maggio 2017, alla stazione di Treviglio si sa già alle 7:18 che il treno 10458 da Cremona per Milano Porta Garibaldi arriverà con 10 minuti di ritardo.

Alla stazione di Milano Lambrate, il 2272 da Parma per Milano Centrale ha 18 minuti di ritardo.
Grottescamente, Trenitalia insiste nell’uso imbarazzante dell’ossimoro del “regionale veloce”.

Il treno 2290 da Bologna per Milano Centrale è annunciato con 5 minuti di ritardo. Al suo arrivo, porta 18 minuti di ritardo.

Sul marciapiedi del binario 12, il tabellone elettronico che riporta le informazioni sui treni in arrivo è spento. In compenso, gli orologi analogici che erano stati asportati settimane fa, sono stati rimessi al loro posto.
Li avranno riparati?
Tra l’orologio del binario 11 e quello del binario 12 c’è una divergenza di orario di almeno 10 minuti

A metà giornata, bisogna scegliere se tornare a Treviglio col treno Milano Centrale-Verona delle 14:25, o se prendere un treno suburbano.
Scelgo il Verona, e per questa volta sono fortunato: infatti, il treno suburbano 23047 arriva a destinazione con 38 minuti di ritardo. Il motivo è l'ennesimo guasto al treno: e dire che questi suburbani non possono avere vetture vecchie, dato che non esistono da molti anni.

Com'è che anche queste si guastano ogni tre per due? Non c'è proprio verso che l'assessore Sorte Alessandro chieda conto a FNM e Trenord della mancata manutenzione che ormai persiste da mesi, se non anni?
Intanto, ecco la prova che a nessun amministratore locale interessa il bene della collettività, e che a costoro preme solo di inseguire il proprio elettorato, anche a costo di distorcere la verità e danneggiare servizi e ambiente e salute degli anni a venire (perchè tanto chi se ne importa del futuro? Ciò che conta è il tornaconto immediato; e gli elettori, bovinamente, si adeguano, salvo poi torcersi le mani e lanciare maledizioni negli anni successivi, per la situazione schifosa in cui sprofondano).


Nella propria battaglia i pendolari bergamaschi incassano un sostegno importante, forse fondamentale: è quello del sindaco di Bergamo Giorgio Gori che si è impegnato in prima persona per provare a sospendere la decisione, annunciata nei giorni scorsi dall’assessore alle Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia Alessandro Sorte, di inserire quattro nuove fermate in orario di punta alla stazione di Treviglio Ovest.

Una novità che dovrebbe diventare operativa dall’11 giugno, allungando il tempo di percorrenza del Bergamo-Milano via Pioltello, nell’ordine dei 7 minuti: “Un ritardo che può sembrare di poco conto ma che in realtà causa gravi disservizi – spiega Stefano Lorenzi, rappresentante del Comitato Pendolari Bergamaschi -. Il 10 maggio Rfi ci aveva rassicurato che queste 4 fermate erano ancora al vaglio e sarebbero entrate in vigore a settembre, se approvate: poi abbiamo appreso dai giornali la verità per bocca dell’assessore Sorte. Siamo preoccupati, da tempo chiediamo che la distanza si riduca e invece così viene addirittura allungata: ci chiediamo perché le nostre istanze, che non hanno alcun colore politico, vengano sistematicamente ignorate. La nostra battaglia non è solo per i cittadini di Bergamo ma, soprattutto, per i tanti che vivono in provincia e per i quali quei minuti fanno la differenza tra prendere e perdere la coincidenza con altri mezzi”.

E i numeri del bacino di riferimento, snocciolati dal sindaco Gori, sono impressionanti: “Il 70% della popolazione di Bergamo, 773mila persone, insiste sul polo Bergamo-Verdello – commenta -. Inserire le nuove fermate sulle corse delle 6.32 e 8.32 in partenza da Bergamo e delle 17.22 e 18.22 di rientro da Milano vuol dire colpire questo bacino d’utenza. Significa portare il viaggio via Pioltello da 39 a 46 minuti ed eliminare la fermata di Pioltello, come ipotizzato, non può essere la soluzione”.

Poi il confronto con la situazione di Treviglio: “Il bacino di Bergamo dalle 6.05 alle 9.10 ha 14 treni per Milano mentre Treviglio, che rappresenta il 20% del bacino provinciale, nello stesso lasso temporale ne ha 27. Nella fascia serale dalle 19.05 Bergamo ne ha 9, Treviglio 19 che diventeranno 20 da giugno. Aggiungiamo che Treviglio Ovest dista 800 metri da Treviglio Centrale, con un parcheggio esattamente a metà tra le due che non dà alcun vantaggio di una fermata rispetto all’altra”.

Chissà se il sindaco Gori Giorgio vuole solo arruffianarsi una bella fetta di potenziali elettori, o se invece davvero non ci arriva?
I treni che servono Treviglio sono treni provenienti da Cremona, Brescia, Verona, eccetera, e quindi arrivano a Treviglio con un certo carico di passeggeri, e a volte sono già saturi. Invece, i treni che servono Bergamo sono vuoti quando partono da Bergamo: evidentemente, per Gori non esistono i Bresciani, i Veronesi, i Cremonesi, eccetera; per lui esiste solo l'utenza di Treviglio e dintorni, e quelle tonnellate di treni che vi si riversano da altre tre città arrivano fin lì vuote.
E' in malafede o è davvero così sprovveduto? O forse è solo gravemente disinformato? E non sa fare di conto?
Non gli viene il dubbio che così tanti treni debbano trasportare un gran numero di persone? Non sa che Trenord e Trenitalia si guardano bene dal mettere una sola carrozza in più del necessario, su qualunque linea, oltre alla sua sventurata Bergamo? O forse per lui i non-Bergamaschi non contano (perchè non lo devono votare)?
Non deve stupire il fatto che Gori sia un seguace di un altro manipolatore di verità e bugiardo inveterato come Renzi Matteo.
Ma dato che è così ricco di cifre, Gori Giorgio potrebbe anche precisare se nel suo conteggio dei treni da Treviglio ha incluso anche i suburbani, cioè quegli spaventosi treni che compiono una fermata ogni due minuti, impiegando un tempo enorme per arrivare a Milano. Quelli, chiaramente, non sono treni da tenere in considerazione, perchè la loro lentezza li rende inefficienti e inutili per i pendolari "normali", esattamente come si ritiene diverranno i treni Bergamo-Milano fermando a Treviglio Ovest.
O forse, per Gori e amici, solo i pendolari provenienti da Bergamo hanno diritto a un trasporto veloce?

Alla richiesta di sospensione delle quattro fermate, ritenute accettabili solamente a fronte dell’inserimento di nuovi treni diretti nelle stesse fasce orarie, si aggiunge quella sul materiale rotabile: “Dei sei Vivalto promessi nel 2014 solo tre sono entrati in servizio, di cui solo una sulla Bergamo-Milano – sottolinea Lucia Ruggiero, rappresentante del Comitato Pendolari Bergamaschi e del Comitato Regionale – E uno dei tre è sempre in manutenzione: sono treni solo apparentemente nuovi, perché concepiti 20 anni fa. E dei 53 treni comprati per Expo nessuno è idoneo alla Bergamo-Milano via Carnate, tratta completamente esclusa dall’assegnazione di nuovi mezzi”.

E finalmente si arriva a dire ciò che tutti dovrebbero esigere da Trenord e Trenitalia: un numero maggiore di treni per gestire il flusso crescente di pendolari, e abbattere il traffico su auto.
Ma Gori Giorgio non ci pensa, Sorte Alessandro non ci pensa, Maroni Roberto non ci pensa, Delrio Graziano non sa di cosa si parli.
Perchè l'importante è solo fare profitto e accumulare voti con iniziative ruffiane, miopi e meschine.

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