venerdì 5 gennaio 2018

Il 2018 inizia coi soliti disservizi

Anche nel 2018, e nonostante si tratti della settimana iniziale di gennaio (con un afflusso di pendolari ridotto), Trenord continua a erogare sul collegamento Milano-Treviglio un servizio a singhiozzo, afflitto da treni guasti, ritardi male annunciati, carrozze fredde, personale che non fornisce informazioni. Sarà così anche altrove?

Anche questa volta, Sorte Alessandro annuncia, quasi come se fosse un grande traguardo, che il costo del biglietto ferroviario di Trenord non aumenterà.
E perchè mai dovrebbe aumentare, vista la qualità del servizio degli ultimi dodici mesi?
Cosa si aspetta, Sorte, forse un applauso?
Ci mancherebbe solo un aumento del costo del trasporto ferroviario lombardo, che a parità di chilometro è già tra i più elevati: e aumentarlo per cosa, poi? Per ripagare Trenord e le altre società del Gruppo Ferrovie Dello Stato dei ritardi giornalieri, delle cancellazioni, dei treni che si guastano prima di partire, dei treni delle fasce di punta con capienza insufficienza, dei passaggi a livello e degli impianti di circolazione ferroviaria lombardi guasti a turno ogni giorno, del personale di Trenord che non dà informazioni ai passeggeri bloccati su un treno fermo, dello sgangherato servizio informativo delle stazioni ferroviarie che ti sa dire che il ritardo del tuo treno sarà di 40 minuti quando ne sono già passati 45?

Per gli allocchi che sostengono la grande impresa di finanziare inutili autostrade "private" perennemente in perdita (se non fosse che la giunta della regione Lombardia ripiana il passivo con denaro pubblico), arriva l'ennesima dimostrazione di come la BreBeMi sia stata realizzata solo per arricchire pochi imprenditori, servire pochissimi privati benestanti, e non cambiare assolutamente nulla in termini ambientali (se non in negativo).
Il Nord Italia è sempre coperto dalla coltre di smog visibile a livello orbitale, e le città entrano in emergenza smog ormai regolarmente (perchè non piove a sufficienza), ma le autostrade che dovevano risolvere il problema del traffico restano deserte e diventano sempre più costose, in quanto i gestori privati vogliono il profitto, e dell'ambiente a loro non interessa davvero nulla. (Anche perchè altrimenti non avrebbero allegramente seppellito così tanti chilometri quadrati di suolo pubblico sotto l'asfalto, peggiorando la tenuta idrica e termica di una regione che ogni anno soffrirà con maggior forza l'intensificazione dei fenomeni climatici tropicali).

Qualcuno si ricorda degli annunci trionfali di intensificazione del traffico della BreBeMi dovuta all'inaugurazione dell'ennesimo nastro di asfalto in quel di Brescia?
Amministratori locali della Lega Nord e imprenditori ammanicati con gli stessi si sono sprecati in sproloquiare meravigliose cifre iperboliche, proiezioni favolose, previsioni di guadagni, e magnifiche sorti progressive.
Adesso che la fase della propaganda si è conclusa, ecco qui la concreta realtà di quanto sta andando bene l'autostrada BreBeMi.

Gli aumenti delle nuove e sempre vuote, tratte autostradali, che hanno pedaggi già doppi rispetto a quelli della rete tradizionale, come le sempre deserte Brebemi con un +4,6% (+7,8% nel 2016), la TEEM +2,7% (+1,9% nel 2016).
"Nonostante siano sostenute da generosi contributi pubblici, defiscalizzazioni, garanzie statali e regionali per tenere in piedi surretizzi project financing – conclude l’esponente ambientalista – i concessionari impongono la loro volontà al Governo che subisce le logiche monopoliste in contrasto con gli interessi generali del Paese”."
E buona fortuna agli allocchi che ancora si bevono le relative fole dei loro amministratori della Lega Nord e del PD.

Su Il Fatto Quotidiano, l'argomento dell’incremento medio dei pedaggi autostradali  viene analizzato a livello nazionale. Non stupisce quanto viene detto sul relativo e cattolicissimo ministro Delrio Graziano, che ormai ha ben dimostrato da tempo di essere in linea con la politica del PD e di Renzi Matteo: fare gli interessi degli imprenditori, e arricchirli, celebrando i dirigenti superstipendiati che mungono incessantemente la mucca dello Stato e del finanziamento pubblico.
Quest’anno l’incremento medio dei pedaggi autostradali è straordinariamente elevato, 2,74 per cento e appare immotivato, oltre che incomprensibile, a fronte di un’inflazione che si è attestata sullo 0,5 per cento. Dal ministero delle Infrastrutture guidato da Graziano Delrio, Pd, non si hanno mai né spiegazioni né risposte alle molte critiche mosse anche sulla stampa, d’altronde non rispondono nemmeno alle interpellanze parlamentari. Pur nel loro assordante silenzio, lasciano intendere che gli aumenti dei pedaggi oltre l’inflazione sarebbero dovuti alla necessità di remunerare gli investimenti.
Non si capisce però quali siano questi grandiosi investimenti, considerando che gli investimenti delle concessionarie continuano a scendere da anni, da una media di 2,4 miliardi nel 2008-2015 ad appena un miliardo nel 2017 e ancor meno sono quelli attesi nel 2018. Non si capisce poi perché gli investimenti debbano essere interamente remunerati con incrementi di pedaggi, come se non avessero una loro redditività: nuove corsie sono necessarie per consentire l’incremento del traffico che genera maggiori introiti per la concessionaria, che potrebbe quindi ripagarsi così l’investimento anche senza incrementi di tariffa. Non si capisce infine perché il ministero debba assicurare comunque alle concessionarie un rendimento dell’8 per cento circa su ogni investimento, quando da anni il rendimento del capitale senza rischio è addirittura negativo, e di rischi le concessionarie non ne corrono proprio.
[…] continua

Sempre riguardo al PD e al governo di Renzi Matteo, ora camuffato da Gentiloni, detto "non abbiamo fatto malaccio" (per esempio perchè il suo governo ha allungato l'età pensionabile di tutti i lavoratori, ignorando i lavori usuranti):

"Nomine 2018- 2020 - Con la scusa della fusione Fs-Anas il Tesoro rinnova l’ad Mazzoncini e il cda che scadevano soltanto in aprile"

Mazzoncini Renato è quello che sogna di quotare FrecciaRossa in borsa. La costosissima "Alta Velocità" pagata con denaro pubblico (e gli indebitamenti crescenti dei credit swaps contratti dallo Stato) finirebbe quindi per fare la ricchezza dei privati. E Trenitalia è quell'azienda che continua a rendicontare i propri successi senza separare nettamente la gestione AV e quella del trasporto pubblico "convenzionale", con conseguente scarsa chiarezza su dove finiscano i finanziamenti pubblici.

Mazzoncini è anche quello che vuole portare Ferrovie dello Stato all'estero, per aggiudicarsi appalti in Grecia e Iran, e riempire quei paesi di infrastrutture ferroviari e treni. Tutto ciò mentre in Italia i passaggi a livello e gli impianti di circolazione si guastano un giorno a testa, sia per il freddo sia per il caldo sia per il clima mite.

E a cosa serve la fusione tra FS e la straindebitata ANAS? Serve a scorporare i debiti di quest'ultima dai passivi dello Stato, perchè FS è pubblica, ma gestita come se fosse privata (e infatti possiamo ben vedere come Trenitalia eroga il servizio pubblico e come tratta i cittadini che ne usufruiscono). L'Italia fa quindi una figura più decente quando presenta i conti in Europa, ma i debiti continuano a gravare addosso a noi, e i servizi e le infrastrutture continueranno a deteriorarsi di conseguenza, e FS continuerà a ingozzarsi di denaro pubblico.

Questo Mazzoncini è lo stesso a cui il PD, Gentiloni Paolo e Renzi Matteo si sono premurati di rinnovare la nomina in anticipo di mesi. D'altra parte, Mazzoncini è lo stesso che vuole il ponte sullo stretto di Messina, e Renzi lo ha sempre sostenuto in merito, perchè Renzi e il PD sono il partito che per vocazione mette il denaro e la cosa pubblica al servizio di imprenditori e dirigenti, in modo da renderli sempre più ricchi a discapito dei servizi pubblici.

Nella mattina di mercoledì 3 gennaio 2018, alla stazione di Treviglio, il treno 2054 Verona-Milano transita con 20 minuti di ritardo, che diventano poi 29 minuti di ritardo. Il corrispondente 2057 Milano-Verona subisce 42 minuti di ritardo.
Il treno 10456 Cremona-Milano delle 7:23 arriva con 5 minuti di ritardo, non comunicati, che diventano poi 15 minuti di ritardo quando arriva a Milano Lambrate, facendo perdere ai pendolari almeno tre "coincidenze" per Milano Centrale.

Il treno 10906 Brescia-Milano Greco Pirelli delle 7:27 arriva con 18 minuti di ritardo.
Il treno 2090 Brescia-Milano arriva con 13 minuti di ritardo.
Il pendolare che riesce ad arrivare alla stazione di Milano Lambrate, assiste poi allo spettacolo del 24116 (Albairate-Saronno) cancellato fino alla stazione di S. Cristoforo per un guasto del treno 24109, il quale ha invece un ritardo di 30 minuti e viene cancellato alla stazione di San Cristoforo.


Però Sorte Alessandro, a fronte di questo esempio di qualità del servizio, ci tiene a precisare che i biglietti non subiranno un aumento del prezzo. Probabilmente l'aumento era ritenuto necessario da Trenord per pagare il proprio sito internet su cui è tutta concentrata a fare affari vendendo servizi e beni di altre aziende private, ma Sorte si è eroicamente opposto, senza peraltro chiedersi perchè l'azienda si faccia spudoratamente i propri porci comodi da anni, continuando a raccontare una menzogna propagandistica sulla qualità del proprio servizio, che essa certifica in inspiegabile autonomia.

La mattinata di venerdì 5 gennaio è un altro esempio della quantità di disservizi, guasti e disagi che Trenord, Trenitalia, RFI e il resto del Gruppo Ferrovie dello Stato riescono ad ammannire sulle sole tratte Bergamo-Treviglio-Milano e Brescia-Treviglio-Milano.

E una persona raziocinante si chiede: ma se in questo piccolo segmento della Lombardia, e in questa piccola fascia oraria del giorno ne capitano così tante, allora cosa accade in tutta la regione durante tutta la giornata?

Oppure, pensa la persona raziocinante che è anche un pendolare, capita solo a me?

Di certo non se lo chiede Sorte Alessandro, impegnato a finanziare i gestori privati di autostrade inutilizzate. Nè Delrio Graziano, che è in prima linea a combattere per i migranti fingendo scioperi della fame parlamentari, ma davanti alle storture macroscopiche del suo ministero diventa cieco, sordo e mentalmente svantaggiato.

Il treno 10456 Cremona-Milano delle 7:23 arriva in prossimità di Milano Lambrate quasi in orario, si ferma prima di entrare in stazione, e resta fermo e silenzioso, accumulando 10 minuti di ritardo.  Perchè il treno è stato "messo in buca"? A cosa doveva dare la precedenza, pur essendo in orario?
Come da istruzioni di Trenord, azienda dalla politica sempre più opaca e omertosa, il personale viaggiante non comunica nulla. Anche oggi, i pendolari a bordo perdono almeno tre "coincidenze" per Milano Centrale.
Il pendolare medio, incuriosito dal disservizio, visita il sito di Trenord.it, ma inutilmente, non essendo riportata alcuna informazione in merito.
In compenso, scopre una pioggia di altri disservizi di ogni genere, concentrati sulle linee della sua zona e nella stessa fascia oraria.
Il treno 10453 Treviglio-Cremona ha 14 minuti di ritardo per guasto agli impianti di circolazione.
Il treno 4897 Brescia-Verona ha 17 minuti di ritardo per ritardo di altri treni.
Il treno suburbano 23006 Treviglio-Varese ha 13 minuti di ritardo per ritardo di altri treni.
Il treno suburbano 23037 Varese-Treviglio è cancellato fino a Milano Certosa per guasto al treno.
Il treno suburbano 23016 Treviglio-Varese è cancellato dopo Milano Certosa per guasto al treno.
Il treno 10803 Bergamo-Milano è cancellato per guasto al treno.
Il treno 24764 Bergamo-Treviglio è cancellato per guasto a un altro treno (cioè Trenord non è riuscita a rimuovere il 10803 dal binario e il treno successivo non può transitare? Ma veramente quest'azienda che gestisce l'intero trasporto pubblico lombardo da anni non è in grado di fare manutenzione preventiva e diagnostica dei convogli con un anticipo sufficiente per evitare di mettere in pista quelli che sono destinati a guastarsi? Possibile che una simile azienda debba improvvisare e vivere alla giornata e abbozzare ogni giorno, nel silenzio degli amministratori regionali?) .


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