lunedì 29 gennaio 2018

Maroni Roberto e le macchinette per il voto da 960 euro al chilo


Chi l'avrebbe mai detto?

I tanto osannati 24.000 "tablet", pagati 23 milioni di euro pubblici della regione Lombardia, e voluti dalla giunta di Maroni Roberto per il suo referendum di propaganda, sono spazzatura inutilizzabile dai bambini.

Pesanti, ingombranti, con schermi di scarsa reattività al tatto, con un sistema operativo gratuito che richiede software compatibili, questi oggetti sono soltanto "macchine per votare", su cui fare click su Sì o No o scheda bianca; non forniscono funzionalità più sofisticate, e infatti nelle scuole giacciono inutilizzati, o sono destinati a compiti di servizio per i quali hanno un prezzo spropositato.

Ma, d'altra parte, per gente come Maroni e Salvini, questo deve essere il livello culturale medio degli italiani: la capacità di compilare una schedina del totocalcio.
Così, forse non capiranno mai quanto vengono presi per i fondelli da Lega Nord e da Forza Italia con le loro preziose creature FNM e Trenord, società pubbliche che auto-certificano la qualità del proprio servizio ferroviario.

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