mercoledì 5 giugno 2019

Giugno 2019: a fronte della cascata di guasti e ritardi e cancellazioni che Trenord sta riversando nella #LombardiaConcreta, Trenord amplia l'orario ridotto di agosto da 3 a 4 settimane

Complimenti, Fontana Attilio. Complimenti, Terzi Claudia.
Ecco il risultato del vostro lavoro, della vostra onestà, della vostra competenza. Ecco la prova della vostra affidabilità, serietà e onestà. Non bastava che fosse il faccendiere Caianiello di Forza Italia a dettare legge in giunta, vero?
Ci voleva anche Trenord, la vostra azienda, creata dalla Lega Nord, controllata da Regione Lombardia, che, a fronte della caterva di ritardi, soppressioni, cancellazioni, guasti, treni sovraffollati, treni senza climatizzazione funzionante e via di altri disservizi, ha deciso di ampliare il periodo di servizio ridotto nel mese di agosto.


«Ci è stato detto che quest’anno l’orario ridotto (con meno corse) durerà in Regione ben 4 settimane anziché le canoniche 3, dal 4 al 31 agosto. La motivazione principale starebbe in lavori di manutenzione a carico di Rfi. Ma sappiamo bene che, lavori sulla rete infrastrutturale o no, l’orario estivo ridotto è una tradizione di Trenord e in generale delle aziende del Tpl. Non manchiamo di segnalare con forza che non siamo più negli anni Sessanta e che sarebbe ora di ricordare che soprattutto una città come Milano e una Regione come Lombardia non si ferma per quattro settimane in agosto».
Una lettera molto dettagliata firmata da Stefano Lorenzi e Lucia Ruggiero per conto del Comitato Pendolari Bergamaschi: «Si è trattato di un’unica riunione, frontale, nella quale Regione, Trenord, Rfi e Ferrovie Nazionali presentavano decisioni già prese, con una platea che, per intervenire, doveva prenotarsi formalmente prima dell’ingresso, per non avere più di due minuti di intervento a testa, rappresentanti regionali compresi» spiegano.

«Il Comitato Pendolari Bergamaschi desidera osservare l’inutilità di occasioni di incontro nelle quali ogni decisione è già stata presa a priori.
[...] riteniamo sia relativamente facile presentare indici di performance migliori, dopo tagli al servizio e limitazioni» 
  «Abbiamo sollecitato Regione e Trenord sulla possibilità di realizzare composizioni a 7 vetture Vivalto dall’autunno 2019, per combattere il sovraffollamento causato dalla chiusura del ponte. Ci aspettiamo quanto meno una risposta a proposito. Sempre rispetto alle composizioni di vetture, chiediamo formalmente a Trenord e a Regione Lombardia che sia presto reso noto il cronoprogramma di consegna nuovi treni e che si rispettino le necessità di composizioni vetture per i nuovi convogli in arrivo, affinché l’offerta di posti non sia sempre più limitata anziché migliorare».


Il treno delle 7.45 per Milano di martedì 4 giugno è stato soppresso così come altri quattro collegamenti da Calusco a Bergamo sono stati sospesi. Un servizio di bus sostitutivi è stato attivato fino a Calusco. Lo segnalano anche gli stessi pendolari: si tratta del 10801, uno dei treni più utilizzati dai bergamaschi che vanno a Milano.
Cancellati anche il 20360 (Bergamo 6.51- Calusco 7.25); 20355 (Calusco 7.42-Bergamo 8.07); 20366 (Bergamo 8.30-Calusco 8.57); 20361 (Calusco 9.14-Bergamo 9.40).
Attiva la linea via Pioltello, che registra il pienone tutte le mattine. «L’8.02 è pienissimo e in ritardo di dieci minuti: manca l’aria e siamo tutti in piedi: alle stazioni di Bergamo e Verdello ci sono passeggeri per due treni, considerando la soppressione del 7.45» segnala un lettore in viaggio.

Una brutta mattinata per i pendolari bergamaschi dopo le news sull’orario estivo: in agosto quest’anno gli orari ridotti dureranno dal 4 al 31 agosto. Una settimana in più. Ma resteranno attivi i treni 10802, 10807, 10809.

Anche nel pomeriggio di martedì 4 giugno non sono mancati i disagi: il 16,05 da Milano per Bergamo ha già accumulato 15 minuti di ritardo e procede molto lentamente verso la stazione dei treni cittadina.


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