sabato 25 febbraio 2017

Rapporto ufficiale sui disservizi ferroviari lombardi del 2015. Un momento. 2015? Ce la siamo presa comoda.

Lunedì 20 febbraio 2017, alla stazione di Treviglio, il treno 10456 delle 7:22 sta arrivando al binario in orario, ma misteriosamente lo schermo sul marciapiedi è completamente privo di informazioni in merito. I passeggeri abituali, cioè i pendolari, sono ovviamente già in attesa al posto giusto, ma che ne sarà dei passeggeri occasionali, che secondo l'illuminato presidente di FNM Gibelli Andrea sono la maggioranza dei viaggiatori?
Alla stazione di Milano Lambrate, il treno 2077 delle 7:39 arriva invece alle 7:46, con un ritardo di 7 minuti.

Martedì 22 febbraio, il treno 2090 da Brescia per Milano Centrale arriva con 5 minuti di ritardo, senza spiegazione.
Anche mercoledì 23 febbraio 2017, lo stesso treno 2090 ha con 5 minuti di ritardo, senza spiegazione.
Alle 17:25, il treno 2077 Milano C.le-Verona Porta Nuova è saturo.

Giovedì 23 febbraio, alla stazione di Treviglio, il treno 10456 delle 7:22 arriva con 5 minuti di ritardo.
Il treno 10906 delle 7:28 per Milano Greco Pirelli è cancellato, senza spiegazione.
Alle 17:25, il treno 2077 Milano C.le-Verona Porta Nuova è nuovamente saturo, e arriva a Treviglio con 5 minuti di ritardo.

 Venerdì 24 febbraio, il treno 2290 da Bologna per Milano Centrale arriva con 18 minuti di ritardo.
Il treno Milano C.le-Verona Porta Nuova delle 18:25 è saturo fino all'inverosimile, con passeggeri seduti sui braccioli o sopra i propri bagagli, forse anche perchè il treno delle 18:15 per Brescia, che riduceva il suo carico, è stato anticipato alle 17:56, il che costringe i pendolari ad ammassarsi sul Verona stesso, dato che i lavoratori, a differenza di quanto fanno Trenitalia e Trenord col servizio ferroviario pubblico, non possono permettersi di decidere il proprio orario di uscita dal lavoro.
Certamente il portavoce lombardo delle aziende Trenitalia e Trenord, cioè Sorte Alessandro, risponderebbe di aver aggiunto un'ulteriore corsa intorno alle 19:00. Come se a chi esce dal lavoro verso le 18:00 facesse piacere attendere un'ora prima di partire per tornare a casa.
E, tornando per l'ennesima volta a citare 1984 di Orwell, bisognerebbe anche osservare che, fino a non molti anni fa, dalla stazione di Milano Centrale partivano due treni all'ora verso Brescia e verso Verona, finchè Trenitalia/Trenord non ha deciso di rimuovere il primo dei due (o di spostarne l'orario). E i treni per Bergamo in partenza da questa stessa stazione fermavano anche a Treviglio Ovest, cosa che non accade più. E, al mattino, i treni da Cremona per Milano Centrale nella fascia pendolare ne avevano almeno uno in più (che ora termina la propria corsa a Treviglio).
Le "nuove" corse annunciate di recente, e vantate da Sorte come un grande traguardo, quasi un regalo che costui fa ai pendolari (pagato con i soldi delle tasse dei cittadini), sono in realtà solamente corse ripristinate: un servizio dovuto da Trenitalia e Trenord, che campano di denaro pubblico e sono proprietà dello Stato, e di certo non dovrebbero fare resistenza alle richieste delle istituzioni per fornire il servizio pubblico necessario.
Ma tant'è, come la razione quotidiana di cioccolato di 1984, ieri era di 5 grammi, ma oggi è salita a 4.

Questa settimana è quindi la prima settimana, dall'inizio dell'anno 2017, in cui il servizio ferroviario Verona-Brescia-Milano non abbia elargito prestazioni degne di un paese sottosviluppato. Se si compara questo fatto con le affermazioni fatte da gente come Delrio, Mazzoncini, Sorte, Maroni eccetera negli ultimi mesi, il risultato è ancora più miserevole.
Non resta che vedere se questo recupero (che ci porta comunque a un livello ancora seriamente insufficiente) si manterrà tale nelle settimane a venire.

L'Eco di Bergamo riferisce di un "bonus" per l'abbonamento ferroviario delle linee di cui abbiamo parlato in questi mesi, che sono state letteralmente tempestate di disservizi ogni giorno, dai treni guasti ai ritardi a causa di passaggi a livello guasti, dai guasti agli impianti delle stazioni ai treni saturi o con carrozze inagibili, senza trascurare la quasi totale mancanza di informazioni per i passeggeri al verificarsi del disservizio, e il personale irreperibile e a sua volta tenuto all'oscuro della situazione.


La Lecco-Bergamo-Brescia, in particolare, è tra le linee più presenti nella lista «nera» dell’affidabilità.
Proprio nei giorni scorsi sono stati annunciati interventi strutturali per cercare di migliorare il trasporto su ferro.
La provincia di Bergamo è tra le aree in cui sono previsti più investimenti per rendere i collegamenti sempre più veloci e affidabili.

Ovviamente la frase collegamenti sempre più veloci e affidabili è stata copiata da un comunicato stampa delle società del Gruppo FS, dato che il trasporto ferroviario lombardo non ha nulla di "veloce" o "affidabile".

Una frase onesta sarebbe infatti stata "meno lenti e meno inaffidabili", come si desume anche da questa notizia data da MetroNews, che conferma lo scandalo in corso in Lombardia da un gran numero di anni, e cioè la "politicizzazione" della dirigenza di Trenord/FNM da parte della Lega Nord (e dei suoi alleati del centrodestra di epoca Formigoni), con conseguente complicità nel nascondere la malagestione della malaferrovia da parte di queste aziende (e della stessa Trenitalia, comproprietaria di Trenord).
In che altro modo, infatti, si può spiegare il ritardo di 5 anni da parte delle giunte regionali lombarde nel fornire i dati sul funzionamento delle ferrovie lombarde?
E come spiegare il fatto che, da parte delle istituzioni lombarde, non arrivi l'ordine di includere nelle statistiche anche i treni che si guastano durante il tragitto, e vengono poi cancellati?
Com'è possibile accettare che Trenord non consideri questi treni nelle statistiche delle corse cancellate? A fronte dello sfacelo degli ultimi mesi, con guasti all'ordine del giorno e soppressioni e disagi e ritardi a ogni ora, uno spettatore esterno ne trae l'impressione che qualcuno voglia favorire Trenord e FNM, a discapito dei passeggeri e dei cittadini da cui è stato eletto e di cui deve fare gli interessi.
A fronte di questa scelta, com'è possibile che l'asssessore alla mobilità abbia decido di scrivere questo rapporto usando i dati forniti dalla stessa Trenord, senza nessun riscontro oggettivo da un organismo indipendente? Le continue segnalazioni dei comitati dei pendolari, nati proprio per combattere il muro di omertà che Trenord erige intorno al proprio non-servizio, non vengono proprio considerate dall'assessore Sorte? E perchè?
Per completare l'elenco di prove della malafede delle aziende e delle istituzioni coinvolte, ecco che, ancora una volta, in questo documento si fa il confronto con l'anno dei disservizi massimi, il 2014, cercando quindi di spacciare il 2015 come un miglioramento, quando invece è come dire che nell'inferno della mitologia cristiana la temperatura è scesa da 200 a 190 gradi centigradi.

L’indice di puntualità entro i 5 minuti si è infatti attestato all’84%, quando, secondo il Contratto di servizio, doveva essere del 95%.
Il dato positivo è che nello stesso anno, le soppressioni medie giornaliere sono state 52, il 30% in meno rispetto al 2014, tuttavia il numero non tiene conto di tutti i convogli che sono partiti, ma non sono mai arrivati, visto che Trenord considera “soppressi” solo i treni che non iniziano le corse e non quelli che interrompono il viaggio anche solo dopo una stazione.

Sempre nel 2015 nel 65% delle stazioni non è stato possibile comprare un biglietto, mentre il 60% delle stesse è risultata inagibile per i disabili.
E, anche qualora il disabile fosse riuscito a superare le barriere, non è detto che sia salito sul treno, visto che solo il 36% dei convogli potevano accoglierlo.

Un ritratto impietoso
È il ritratto desolante che emerge dalla relazione del Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione del Pirellone, il quale ha promosso il “Rapporto sullo Stato della rete ferroviaria e del servizio ferroviario regionale per l’anno 2015” predisposto dall’Assessorato ai Trasporti.
In pratica il Comitato ha letto il documento preparato dall’assessore Sorte su Trenord e lo ha detto ok.
Ma Sorte, essendo il proprietario di Trenord, ha fatto un’indagine sulla propria società.
Non solo, per scriverla, ha usato i dati forniti da Trenord.

«5 anni di ritardo»
«Non ci è stato possibile fare alcuna valutazione comparativa», si è lamentata la consigliera Pd, Laura Barzaghi, «perché quello presentato ieri è stato il primo documento preparato dalla Regione, sebbene la legge ne prevedesse uno all’anno fin dal 2012».
Per le opposizioni mancavano anchei dati sui ritardi, sicurezza e atti vandalici.
Insomma, se è apprezzabile che Sorte abbia scritto il Rapporto, pur con 5 anni di ritardo, sono in molti a chiedere che il prossimo sia più completo e indipendente.

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