martedì 6 giugno 2017

Ferrovie Dello Stato, RFI, Trenitalia e Trenord presentano: la fiera dei guasti dei treni e degli impianti e dei treni e di chissà cos'altro, tutto sulla stessa linea

Martedì 6 giugno 2017, alle ore 9:56, alla stazione di Treviglio viene reso noto che i treni da Venezia, Verona e Brescia potranno subire ritardi fino a 50 minuti, a causa di un guasto agli impianti della linea Alta Velocità.

Infatti, il treno 2060 da Verona delle 10:05 ha un ritardo di 55 minuti: per le Ferrovie dello Stato (e RFI? E Trenord?), “fino a” significa “superiori a”.

I passeggeri non disposti a buttare via un'ora intera devono ricorrere al suburbano delle 10:10, il 23024, che nonostante la lenteza letargica, accumula 5 minuti di ritardo, e si presenta con un numero ridotto ottimizato di carrozze, non essendo un treno di una fascia critica. Peccato che debba contenere i passeggeri del treno in ritardo: ma ovviamente è impossibile per Trenord rimediare all'ultimo minuto (?) fornendo un convoglio adeguato, dato che siamo al capolinea di Treviglio, e chissà dove si trova il deposito dei treni suburbani.

La parte che più sorprende, però, è che il guasto si è verificato agli impianti dell’Alta Velocità. Perché le conseguenze stanno ricadendo sul trasporto che negli annunci viene solitamente definito convenzionale (con un certo disprezzo?)?
Dov’è, in questa situazione, l’intelligentissimo e preparatissimo e credibilissimo ministro Delrio Graziano, il quale all’inaugurazione della tratta AV Brescia-Treviglio ebbe la spudoratezza di dire che AV e trasporto pendolare si sarebbero aiutati a vicenda?
Ecco qui, oggi, la dimostrazione pratica delle parole di quel competente e affidabile ministro che è Delrio: non solo l’Alta Velocità è stata realizzata con il denaro pubblico dei miserabili pendolari che ogni giorno devono patire i disservizi e i disagi del trasporto pendolare “pubblico” ed economico, ma ora i difetti di funzionamento dell’AV vengono scaricati sul trasporto “pubblico”, in modo che l’elite ricca dell’AV continui a viaggiare comodamente, lasciando che i ritardi (di un’ora! ) ricadano sui patetici e impotenti pendolari che non possono permettersi il lusso dell’Alta Velocità.
Un’ora di ritardo, ribadisco, e per colpa di un’altra linea che non si accolla mai i problemi del trasporto dei pendolari. Dov’è il ministro Delrio? Commenterà mai una simile oscenità? O farà orecchie da mercante, dato che di recente ha gettato la maschera, e spiegato a chiare lettere la sua filosofia da Partito Democratico, cioè che bisogna solo fingere di avere a cuore qualcosa?
Dov’è l’assessore ai trasporti della regione Lombardia, Sorte Alessandro, che di recente ha fatto sì che la regione Lomabardia eroghi denaro pubblico per finanziare i viaggiatori (a prescindere dal reddito) della linea AV Brescia-Milano? Sorte lo sa che il suo regalare soldi all’Alta Velocità (che verrà quotata in borsa, e di fatto regalata ai privati) è un danno che si somma al danno del ritardo imposto ai treni pendolari? Qualcuno dei suoi elettori si rende conto del fatto che Sorte ha finanziato con denaro pubblico proprio l’entità che sta causando una mancata erogazione del servizio “pubblico” di Trenord?
Dov’è il sindaco Gori Giorgio di Bergamo, con le sue affermazioni da propaganda elettorale sul gran numero di treni che serve la stazione di Treviglio, adesso? Non ha nulla da ridire riguardo alla spaventosa disparità di trattamento delle due classi di viaggiatori?
Ma sarebbe forse più opportuno parlare di “caste”, a questo punto, dato che il denaro dei meno abbienti viene utilizzato per finanziare i privilegi dei più ricchi, nel totale silenzio (compiacente?) delle istituzioni, siano esse di area PD o di area Lega Nord.

Ma attenzione: la farsa non è finita.

Trenord, Trenitalia, Ferrovie dello Stato e RFI, GrandiStazioni e chissà quale altra società del gruppo ci tengono veramente a smentire tutte le "trombonate" che "spantegano" quando emettono i loro trionfali comunicati stampa in cui ribaltano la realtà, o quando pubblicano la loro rivista gratuita (a spese nostre) "Note", dove si racconta una realtà immaginaria di treni con gente che ascolta la musica e fa amicizia ed è felice di impiegare un'ora invece che trenta minuti per arrivare al lavoro, o quando riempiono le stazioni di manifesti raffiguranti riccone trasognate che pensano di prendere un treno e invece buttano via mezz'ora a bere una tisana, tanto sono ricche e il treno lo prendono per capriccio, mica per lavorare o per vivere.

E infatti, alle 17:15, nella stazione di Milano Centrale si scopre che il guasto della mattinata sulla linea Verona-Brescia-Milano è apparentemente stato risolto, ma adesso c'è un treno guasto sulla linea Alta Velocità tra Brescia e Milano, il quale causa inspiegabilmente ritardi  fino a 30 minuti sulla linea convenzionale, ancora una volta a dimostrare lo scandaloso abuso di potere e il conflitto di interessi di Trenitalia, azienda pubblica controllata da FS che però si comporta come un'azienda privata, e impone al servizio "convenzionale" di fare gli  interessi dell'Alta Velocità e del profitto, a danno dei passeggeri pendolari "poveri" che usano solo i mezzi regionali a basso costo. E tutto ciò nell'osceno e complice silenzio di un ministro inutile come Delrio Graziano, e di assessori campanilistici e arroganti come Sorte Alessandro, e sindaci miopi e provinciali come Gori Giorgio.

Ma non basta: Trenord e FNM, le aziende che Sorte Alessandro protegge ed elogia in continuazione, ci propongono anche un treno 2077 Milano-Verona delle 17:25 con partenza ritardata di 10 minuti.
E' colpa del guasto appena citato? Dopotutto, la linea è la stessa.
No!
E' il treno 2077 ad essere guasto. Di nuovo. E in seguito, parte, ma accumula 17 minuti di ritardo.
Ma FNM non dovrebbe fare manutenzione preventiva? E dove vanno i soldi pubblici che le vengono erogati? E Sorte Alessandro non si chiede come mai FNM e Trenord siano sempre in attivo, a fronte dei continui guasti del loro parco treni?

Chi arriva a Treviglio alle 18:15, magari usando un treno suburbano, scopre che i "ritardi fino a 40 minuti" di cui sopra sono effettivi per il treno 2072 in 40 minuti di ritardo, ma si traducono in 50 minuti di ritardo per il 2076 da Verona per Milano. La tipica stima ottimistica di RFI (o di Trenord? Non si capisce chi gestisca gli annunci nelle stazioni, e perchè differiscano dai dati che Trenord, bontà sua, diffonde invece su internet, pensando forse che solo la casta dei passeggeri iper-connessi sia degna di essere informata).

Curiosamente, a Treviglio viene diffuso un annuncio sonoro che rende noto che il guasto agli impianti della stazione di Casaletto è stato risolto, e la circolazione riprende gradatamente.
Guasto agli impianti?
"Vabbè", dirà qualcuno, "quella lì è una linea da perdenti e poveracci, tanto che nessuno l'ha mai considerata non dico per l'AV, ma anche solo per il raddoppio."

Il tutto in una sola giornata: due impianti guasti, due treni guasti, ritardi ridicolmente superiori a quelli annunciati (a loro volta elevati in modo vergognoso), informazioni confuse, disorganizzazione. Il caos, insomma.
Il tutto sotto gli auspici di gente come Delrio Graziano, Sorte Alessandro e i loro padroni di turno in FS e Trenitalia e Trenord, che continuano a dipingere una meravigliosa e completamente falsa realtà, senza che nessun amministratore eletto dal popolo abbia un sussulto di dignità e chieda loro di rendere conto di queste vergogne quotidiane.

Chi mi ripaga delle ore che ho perso oggi, e nei giorni, e settimane, e mesi precedenti?
Devo accontentarmi del miserabile bonus di Trenord (pagato da chi?)?
Un bonus che, fra l'altro, Trenord spesso e volentieri rifiuta di erogare, per esempio affermando che Treviglio è un nodo servito da più linee, per cui il passeggero può sempre prendere un altro treno. Peccato che le linee "convenzionali" abbiano spesso guasti simultanei, o che l'informazione della cancellazione del treno (per esempio) da Brescia arrivi solo dopo che il treno da Cremona è già partito (per fare un esempio del tutto slegato dall'analfabetismo informativo che affligge le comunicazioni sonore e visive delle stazioni ferroviarie).
E chi è che decide quando il disservizio è stato tale che gli utenti abbiano diritto a un bonus?
Ma che domande: Trenord, naturalmente. Usando statistiche raccolte solo essa sa come. Le stesse per cui può vantare il grande risultato di puntualità dell'85%, glissando sul fatto che il contratto preveda invece il 95%. Ma tanto, chi controlla Trenord? Non certo la compiacente giunta condominiale della regione Lombardia di Maroni Bobo Roberto.
La leggenda metropolitana tra i pendolari vuole che Trenord diffonda solo dati complessivi della puntualità, per ottenere una media che nasconda l'elevatissima percentuale di disservizi concentrata nelle fasce orarie critiche, quelle dei lavoratori.
A fronte di quanto accaduto oggi, io mi pongo una domanda in merito: com'è possibile che ogni volta che io decido di prendere un treno a metà mattinata, o a metà pomeriggio, mi imbatta in un disservizio? Queste fasce di "stanca" non dovrebbero essere quelle a cui Trenord attinge per bilanciare le medie dei suoi disservizi?
Ma in che fascia è esattamente, che Trenord fornisce un servizio regolare e senza cancellazioni, ritardi, treni-bestiame, guasti, eccetera?

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