mercoledì 28 giugno 2017

nella settimana del 26 giugno, l'orrore e il raccapriccio. Senza nemmeno un congiuntivo.


Da una lettrice del blog, la testimonianza di un ulteriore disservizio fornito da Trenord, da RFI, da qualunque azienda ferroviaria gestisca i treni che vanno verso Chiasso, e da chiunque gestisca le informazioni sulla mobilità nella stazione di Milano Centrale (e non sull'account Twitter di Trenord, che è uno strumento che serve solo una fetta dell'utenza ferroviaria, discriminandone un'altra).
Alla stazione di Milano Centrale, venerdì 23 giugno, il treno 25526 per Chiasso (così dice my-link.it, ma alla stazione di Milano Centrale il treno viene annunciato con una destinazione ben diversa) è inizialmente regolare.
All'ultimo momento, viene invece reso noto che il treno partirà con un ritardo di 10 minuti.
Il motivo? Non viene comunicato.
Trascorsi i 10 minuti, il ritardo si estende a 30 minuti.
Ai passeggeri che chiedono informazioni, gli stewart dell’assistenza in stazione garantiscono una partenza a breve.
Invece, il treno 25526 viene cancellato.
Cosa è successo, esattamente?
Sul sito di FS News, la pagina dell'infomobilità comunica un rallentamento del traffico sulla linea Milano-Lecco/Chiasso per un inconveniente tecnico tra Sesto S. Giovanni e Monza (in altre parole, gli impianti si sono di nuovo guastati, come se RFI o TRenord non eseguissero la manutenzione dovuta, e usassero chissà come il denaro pubblico ad essa destinato; sappiamo, per esempio, che RFI si è dedicata ad asfaltare strade per portare utenti all'autostrada privata in perenne passivo BreBeMi; sappiamo che Trenord ha una lunga storia di funzionari provenienti dalla Lega Nord che hanno usato l'azienda per dare lavoro ai parenti, o le casse della stessa per rimpinguare le finanze proprie o dei figli).
Il sito precisa che sono previsti ritardi fino a 40 minuti.
Nella stazione di Milano Centrale, la notizia non viene data nè dal personale viaggiante del treno 25526, nè dal personale della stazione stessa, nè dagli annunci del sistema centralizzato (centralizzato dove?). I passeggeri apprendono il fatto tramite il passaparola. Nel 2017. A Milano, la presunta capitale morale ed economica dell'Italia, le cose funzionano così. #LombardiaConcreta.
Col tempo, i treni di quelle linee accumulano ritardi fino a 60 minuti, dieci regionali vengono cancellati, e quattro regionali vengono limitati nel percorso.
Nella stazione di Milano Centrale, regna il caos dell'informazione: nessuno è in grado di comunicare quale treno partirà, e quando, e con che priorità: i passeggeri sono costretti a correre da un marciapiedi di un binario all'altro, facendo pressioni sul personale viaggiante per spremere qualche informazione.
E questa è la #LombardiaConcreta di Maroni Roberto, quella che vuole il referendum per l'indipendenza da Roma Ladrona, e intanto usa le aziende pubbliche come mangiatoie per amici e conoscenti, e fornisce un servizio ferroviario perennemente inaffidabile, salvo poi servirsi di media compiacenti per dipingere una realtà completamente fasulla di investimenti ed efficienza.
Nella mattinata di lunedì 26 giugno, in opposizione alle chiacchiere propagandistiche che compaiono su quotidiani e telegiornali compiacenti, si manifesta nuovamente la verità dei fatti che scaturisce dalla cialtronaggine di Trenord e FNM, le quali sono dirette espressioni della cialtronaggine di Maroni Roberto e delle sue ramazze dei "barbari sognanti" che avevano promesso di fare piazza pulita della corruzione del "cerchio magico" di Bossi Umberto (senza dire che lo scopo era sostituirla con la propria corruzione, ancora più ramificata e putrida).
Alla stazione di Treviglio, il treno 2054 da Verona delle 7:05 porta un ritardo di 20 minuti, poi corretto in ritardo di 25 minuti, e infine in ritardo di 30 minuti.
Io però vorrei prendere il treno 10456 da Cremona delle 7:22, ma questo treno è stato cancellato.
Ancora una volta, Trenord e FNM riescono a non erogare il servizio su due linee diverse in contemporanea. Ancora una volta, queste due aziende non danno motivazioni per il disservizio. (Dov'è l'assessore Sorte Alessandro? Sta dormendo anche questa volta, dopo i bagordi per la commemorazione di qualche encomiabile sindaco che ha concluso la carriera da inquisito?).
Come alternativa al treno cancellato, ci sarebbe il treno 10906 delle 7:27 da Brescia, che però oggi parte da Rovato e non va oltre Milano Lambrate, alla faccia dei suoi passeggeri che devono raggiungere Milano Greco Pirelli.
Perchè il suo tragitto è stato limitato?
Gli annunci sonori non lo spiegano, ma suggeriscono di attendere il primo treno utile delle 7:54, cioè trenta minuti dopo. E' una presa per i fondelli? Oppure questo annuncio è sponsorizzato da GrandiStazioni, l'azienda che vede i passeggeri come gente ricca e nullafacente, che va in stazione a prendere un treno per capriccio, e se il treno non c'è, può permettersi il lusso di trascorrere 30 minuti a bere tisane e brodaglie alla moda?
Ma cosa credono, questi idioti, che io e centinaia di altri pendolari ci si diverta, ad alzarsi alle 6:30 del mattino per correre a prendere un treno alle 7:20, e scoprire poi che è stato cancellato, e che si deve aspettare mezz'ora senza far nulla, quando abbiamo scadenze e orari da rispettare?
Potremmo prendere il famoso treno in ritardo di 30 minuti, dice qualcuno.
Ma, quando arriva, il treno in ritardo 2054 è saturo, in quanto offre solo carrozze a un piano. E questo nonostante arrivi da Verona, e debba raccattare molti più pendolari di un treno da Brescia. Soprattutto oggi, con il treno 10906 che non è partito da Brescia, e ha quindi lasciato a piedi parecchi pendolari.
Ma come, questi treni di vecchio modello non avrebbero dovuto essere sostituiti dai modernissimi Vivalto di cui Sorte Alessandro si era tanto vantato, quando non era impegnato a ingozzarsi al buffet privato di qualche politico divenuto ricco sfondato grazie alla politica? Dove sono finiti, questi nuovissimi Vivalto? Non si sa.
Il treno 10906 arriva talmente in ritardo da essere ridicolo: pur terminando la corsa alla stazione di Milano Lambrate, accumula 38 minuti di ritardo, per cui non va neppure tenuto in considerazione: è a tutti gli effetti una mancata erogazione del servizio, punto e basta.
Per rimediare alla propria cialtronaggine, Trenord offre il treno 2090 delle 7:33, in alternativa: lo si può usare per raggiungere Milano Lambrate, e attendere una coincidenza.
Per confermare la propria cialtronaggine, Trenord comunica che il treno 2090 è in ritardo di 5 minuti. Ma Trenord mente: il 2090 è in ritardo di 12 minuti. Considerando che io avrei voluto prendere il treno delle 7:22, e sono arrivato in stazione in anticipo (perchè il 7:22 parte con ferrea regolarità, e accumula ritardo solo tra Treviglio e Milano Lambrate), ho buttato via almeno 25 minuti anche oggi.

Alle 9:48, il treno 10466 da cremona per Milano Centrale viaggia con 22 minuti di ritardo: scegliete voi se pensare che il disservizio delle 7:00 non sia stato ancora risolto, o se invece si tratta di un altro disservizio. Tanto, Trenord si guarda bene dal comunicarlo.
E cosa ne diranno mai Sorte Alessandro e Maroni Roberto?

Nella serata, alla stazione di Milano Centrale, il treno 2077 per Verona Porta Nuova delle 17:25 è del "nuovissimo" modello Vivalto: Trenord ci tiene a non dare prova di cialtronaggine.
Infatti, il treno ha una carrozza in meno. Un'altra è di prima classe, e le restanti sono piene. Tranne quelle dove l'aria condizionata è al minimo, e i passeggeri si devono ingegnare per poter forzare i microscopici finestrini, e far circolare un filo di aria.
Qualcuno l'ha detto al personale viaggiante?
Quale personale viaggiante?
Quando arriva alla stazione di Pioltello, il treno resta fermo quanto basta per sentire un annuncio che informa che un treno per Bergamo è guasto. Sai che novità.
Ma l'orrore di questo treno è dato da un altro aspetto, su cui sorvolerei se non fosse per la richiesta di una lettrice del blog.
Orrore per cui dobbiamo ringraziare gente come De Filippi Maria, che con il suo agghiacciante intrattenimento televisivo degli ultimi dieci e passa anni ha insegnato alle nuove generazioni a dare il peggio di loro stesse, in termini di esibizionismo, ostentazione, mercimonio del dolore, narcisismo, protagonismo, celebrazione della mediocrità e gretta ignoranza.
Sul treno, infatti, c'è un adolescente che non aspetta altro che di ricevere una telefonata per lanciarsi in una interminabile (20 minuti), rumorosa e dettagliata esposizione di tutte le miserie e meschinità di cui è protagonista nella sua banalissima vita (e di cui si vanta, perchè De Filippi gli ha insegnato che questa esposizione in piazza degli affari propri e altrui è la chiave per ottenere la celebrità e l'adorazione di altri adolescenti e adulti ritardati quanto lui).
Ed ecco quindi che "Ricky" si dedica al proprio spettacolo dell'esposizione gongolante della miseria dozzinale che è la sua vita. "Ricky", sì, è il suo nome, che ripete spesso quando recita con affettazione e leziosità le conversazioni intercorse tra lui e Ryan, e Joan, e George, e altri nomi alla moda, e infine la migliore amica della sua ex, a cui lui ha dato una lezione, "smerdandola" davanti a tutti, dopo che lei è stata tutto il giorno abbracciata a "Cipri" (O Cheepree?) per farlo ingelosire.
E non parliamo di quell'intrigante del "don" dell'Oratorio (dove però "Ricky" va solo perchè gli piace divertirsi, e non per i ragionamenti di "marketing"): il "don" ha messo "Ricky" e la sua ex ragazza in due gruppi che vanno insieme a non so quale ritiro estivo, di proposito, per riappacificarli. Ma il "don" non sa che tra loro è finita. E che a "Ricky" nulla importa di lei, salvo che farsi raccontare dall'amichetta cosa dice lei di lui, o farle le ripicche per smerdarla, o passare un'eternità  al telefono a parlare di come l'ha smerdata.
Io cerco di dormire, ma mi risveglio ancora immerso in un profluvio di pettegolezzi:  un altro amico di "Ricky" è in Germania, presso una famiglia che lo tratta come un figlio, lo fa lavorare al ristorante, gli dà 3mila Euro al mese, e vitto e alloggio. Ha fatto il colpo.
E altri due amici, sempre con nomi a la page, sono venuti a trovarlo, gli hanno lasciato i bagagli, e sono andati in giro per la città. ("Ricky" ha tanti amici, purtroppo).
Ma "Ricky" doveva andare a un matrimonio, e non aveva tempo per fare il facchino. E ha lasciato i bagagli alla madre. E anche la madre è andata al matrimonio (e il padre niente? Divorziato? Lo posso capire).
E al matrimonio, col vestito comprato apposta, "Ricky" era un figurino (a parte una ventina di chili in più, ben visibili). E al pranzo, giù a bere alcolici, si vanta "Ricky", elencandoli tutti, uno a uno, e nell'esatta quantità di bicchieri e bottiglie ingurgitate (li contava mentre li beveva, perchè sapeva che avrebbe dovuto farne un resoconto al telefono?).
Finchè lo sposo non ha citato un personaggio assente, definendolo il migliore di tutti. Forse è morto? Ci sta bene il morto, in questa "televisione del dolore usato per acquisire notorietà". Solo che io non capisco bene questa parte: "Ricky" qui è troppo infervorato, e si mangia le parole.
Dopo la citazione commovente dello sposo,  "Ricky" e il suo amico Qualcosa si sono guardati negli occhi, e ce li avevano entrambi umidi, e sono andati a nascondersi in bagno, con le bottiglie di superalcolici trovate al bar, e a bere, e a piangere "per venti minuti".
E con che gioia "Ricky" riferisce e ribadisce questi dettagli: gongola, si impappina, e quasi ride, dicendo con tono affettatamente mondano, "sai, bere per dimenticare".
E dopo questa catarsi omoerotico-alcolica, "Ricky" era comunque sobrio: lucido, in equilibrio, dalla dizione perfetta. La mamma lo ha messo alla prova, e ne era stupita (io mi stupisco che la madre non sia in galera, per aver permesso a un figlio in queste condizioni mentali di ubriacarsi).
Verrebbe quasi da chiedersi quanto questa mentalità e comportamenti si concilino con quelli di un cristiano, e quanto il "don" sia informato di tutto ciò, ma è una ingenuità equivalente a quella sull'onestà e rettitudine dei cardinali che dominano il Regno Vaticano.
Nel frattempo, "Ricky" riesce anche a infilare due congiuntivi sbagliati nella sua esibizione, forse  proprio per adeguarsi al livello dei partecipanti ai programmi di De Filippi che sta imitando e che sono il suo splendido e cristianissimo modello di vita: ecco quindi un "se io l'avrei detto, lei avrebbe capito", ma anche un "se io sarei stato con loro, loro avrebbero fatto quello che dicevo". Neanche il Ragno di Rat-Man.
E a questo punto, l'interlocutore telefonico di "Ricky" (che a quanto pare non è il segnale orario) si intromette nel monologo, e gli fa sapere che deve concludere.
Chi sarà questo interlocutore? Io presumo che sia uno degli amici mongoloidi di "Ricky", simili al pubblico analfabeta ed emotivamente lobotomizzato dei programmi di De Filippi.
Invece, "Ricky" chiude dicendo "Va bene, ciao, papà."

Papà?

Nella mattinata di Martedì 27 giugno, alla stazione di Treviglio, il treno da Milano per Verona delle 6:55 è in ritardo di 20 minuti, ma senza spiegazione.
Il treno 2090 da Brescia per Milano Centrale ha un ritardo di 10 minuti. Motivazione ignota.
Alle 17:00, alla stazione di Milano Centrale, il treno "regionale veloce" 2190 da Savona ha un ritardo di 50 minuti. E' tornato il crimine dell'ossimoro.
Ma, se non altro, il treno 2077 delle 17:25 per Verona viaggia con tutte le carrozze presenti, ha un'aria condizionata accettabile (perchè le temperature esterne sono intorno ai 30 gradi, e basterebbero i finestrini aperti per respirare), e arriva a Treviglio in orario.
E il racconto del muratore il cui collega voleva spaccare la faccia a un cliente insopportabilmente arrogante è un sollievo da ascoltare.

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