mercoledì 27 giugno 2018

25-26-27 giugno: le ferrovie lombarde raccolgono i frutti di della pessima gestione politica, ma Fontana incolpa RFI e l'ex assessore Sorte incolpa la giunta Fontana

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, torna a parlare del servizio ferroviario regionale, chiedendo ad RFI «come e quando intenda usare 10 miliardi di euro che ha ricevuto per interventi infrastrutturali sul territorio lombardo».
«Siamo consapevoli - ha spiegato - che la rete necessiti di un ammodernamento. Sconta infatti, da diversi anni, mancati interventi. Chiediamo dunque a RFI e Trenitalia, per quelle che sono le reciproche e rispettive competenze, di collaborare a migliorare la rete e ad acquistare treni. Noi lo stiamo già facendo da tempo, aldilà delle quote societarie».
«Dobbiamo mettere sul tavolo le diverse tessere - ha concluso - che compongono il puzzle di un servizio così complesso: il costante aumento dei passeggeri, l’età dei treni delle due società (Trenord e Trenitalia) e le risorse che servono per garantire un servizio degno di tale nome».
E, come sempre, Fontana omette deliberatamente di parlare dei problemi specifici di Trenord, di FNM e della loro dirigenza, nominata dalla Lega Nord: "la carenza del personale dovuta ad una errata programmazione" e "la manutenzione deficitaria data da una inadeguata strategia operativa", occultate con "un ricorso spasmodico allo straordinario".

Curiosamente, A Fontana sfugge anche la sistematica negazione che la dirigenza di Trenord porta avanti nell'ambito dell'aumento dei passeggeri: nonostante certe corse ferroviarie lombarde siano sistematicamente (e documentatamente) sovrasature, la capienza dei treni erogati si mantiene inadeguata, e non solo la dirigenza di Trenord ha ignorato sistematicamente le segnalazioni dei pendolari in merito, ma ha anche avuto la spudoratezza di ripristinare la prima classe, riducendo ulteriormente lo spazio per i pendolari "comuni" che già ora faticano (o non riescono) a salire su quei convogli.


Lunedì 25 giugno 2018, la farsa della #LombardiaConcreta prosegue.

Treno 2608 Bergamo-Milano: ritardo di 13 minuti per ritardo del tremo corrispondente, rallentato da un guasto alle porte.



Treno 25024 Milano-Como: ritardo di 24 minuti per guasto agli impianti di circolazione tra Albate di Camerlata e Cantù, di competenza di RFI.
Treno 25229 Rho-Chiasso delle 8:43: cancellato fino a Milano Porta Garibaldi. Senza spiegazione. Alle 7:40, cioè con due ore di anticipo.
Treno 25235 Chiasso-Rho delle 9:38: cancellato a Milano Porta Garibaldi. Alle ore 7:30, cioè con due ore di anticipo. Senza spiegazione.

 
Treno 25241 Rho-Chiasso delle 11:43: cancellato a Milano Porta Garibaldi. Senza spiegazione. Alle 8:45, cioè con quasi due ore di anticipo.
Treno 25028 Milano-Como: cancellato per guasto agli impianti di circolazione, di competenza di RFI.
Treno 25231 Chiasso-Rho: cancellato fino a Como per guasto agli impianti di circolazione, di competenza di RFI.
Treno 25202 Milano-Chiasso: 29 minuti di ritardi per guasto agli impianti di circolazione, di competenza di RFI. E' cancellato a Como.

Treno suburbano 23008 Treviglio-Varese: cancellato per guasto al treno.
Treno suburbano 23023 Varese-Treviglio: cancellato fino a Milano Certosa per guasto al treno.
Treno suburbano 10610 Treviglio-Novara: ritardo di 14 minuti per guasto al treno.




Nella serata, ai pendolari della lineea Milano-Bergamo viene nuovamente tolto il mezzo per rientrare dal lavoro.

Treno 10813: cancellato. Senza spiegazione.
Treno 10810: cancellato. Senza spiegazione.
Treno 2628: cancellato. Senza spiegazione.



Sulla linea suburbana Treviglio-Varese, avviene la cancellazione programmata con largo anticipo. O forse dovrebbe essere chiamata "interruzione di servizio", cosa che, nel caso avvenga per via di pendolari esasperati che restano bloccati su un treno fermo per due ore senza ricevere assistenza o informazioni, comporta una denuncia alle forze dell'ordine. Ma se l'autore è Trenord, ciò non accade.

#LombardiaConcreta
Alle ore 16:50, il treno 10658 delle 20:48 viene cancellato.
Alle ore 16:50, il treno 10688 delle 22:23 viene cancellato.
Alle ore 14:10, il treno 10669 delle 18:18 viene cancellato a Milano Certosa.

Alle ore 14:02, il treno 23063 delle 16:43 viene cancellato fino a Milano Certosa per guasto al treno.

Come si spiegano questi guasti a treni che appartengono alla linea suburbana, e sono quindi convogli acquistati negli ultimi 14 anni? Sono già treni "vecchi", come sostiene Fontana, accusando Trenitalia al riguardo? Oppure c'è qualcosa di assai grave nei criteri degli acquisti, e soprattutto nell'esecuzione di una manutenzione ridotta all'osso, di cui curiosamente Fontana non parla mai?
E la domanda più importante è: a che serve comprare treni nuovi, modernissimi e tecnologicamente complessi, se li si affida ad aziende come FNM e Trenord, che dimostrano già adesso di essere incapaci di manutenere (e di formare il relativo personale) i relativamente semplici treni del parco attuale?
E perchè Fontana non considera nemmeno questo argomento, che è un fatto concreto che accade sotto gli occhi di tutti i pendolari con rimarchevole regolarità?

Martedì 26 giugno 2018,
Imancabilmente, l'azienda pubblica RFI conferma che la malagestione non è esclusiva di Trenord, e che anche nell'ambito della gestione delle infrastrutture c'è una dirigenza che persegue fini diversi da quelli di erogare un servizio pubblico funzionante, pur venendo riccamente e costantemente foraggiata da investimenti di denaro pubblico.

Già dalla mattina, sulla Verona-Milano si verificano ritardi fino a 10 minuti per l'ennesimo guasto impianti di circolazione tra Brescia e Rovato.

E' invece di Trenord l'ennesima mancata erogazione di servizio senza spiegazione sulla linea suburbana Treviglio-Varese.
Treno 23074 delle 20:10 cancellato alle 15:10. Cancellazione programmata con 5 ore di anticipo.
Treno suburbano 23049: ritardo di 18 minuti per guasto al treno.
Treno suburbano 23067 delle 17:43: cancellato a Milano Certosa, già alle 12:43, e quindi un'altra cancellazione programmata con 5 ore di anticipo.

Mercoledì 27 giugno 2018.

Treno 10923 SestoSGiovanni-Brescia delle 18:46: cancellato alle 14:21. Più di quattro ore prima.
Treno 10922 Brescia-SestoSGiovanni delle 16:44: cancellato alle 12:09. Più di quattro ore prima.




Treno 23074 Treviglio-Varese delle 20:10: cancellato alle 15:30. Più di quattro ore prima.




«Da tre mesi — butta lì — il servizio delle ferrovie è pesantemente peggiorato, e sta andando male anche dove andava bene». Tre mesi: proprio da quando l’assessore regionale alle Infrastrutture non è più lui. 
 Claudia Terzi (che ha preso il suo posto all’assessorato) e il governatore Attilio Fontana hanno duramente attaccato Trenord, cosa che lui si era sempre guardato dal fare. «Anche se i vertici — dice — erano stati nominati due settimane prima della mia nomina, quindi avevo lavorato con chi ho trovato.». 
La frase più corretta sarebbe "ho attaccato e delegittimato i Comitati dei Pendolari per difendere i dirigenti nominati dal mio blocco politico".
La locomotiva rotta giovedì aveva una trentina d’anni. «I treni sono obiettivamente vecchi. Si bloccano anche se c’è una media di 27 gradi mentre lo scorso anno quando ce n’erano 40 non succedeva. Certi disservizi sono anomali: ci sono anche problemi organizzativi».
Menzogna documentata dai guasti verificatisi nelle estati degli anni precedenti il 2018.
Ma il giornalista non lo sa.
Cosa serve per uscirne?«Noi i treni nuovi li abbiamo comprati ma serve tempo, arriveranno fra 20 mesi.».
Cioè con una mancanza di tempismo abissale. Ma Sorte lo rivendica come un merito, e il giornalista non obietta.

La spaventosa spudoratezza di Sorte Alessandro, ex assessore ai trasporti della Lombardia, non stupisce per nulla.
Durante la sua gestione, Sorte era il primo a negare l'esistenza di qualunque disservizio o malagestione del trasporto ferroviario pubblico lombardo, preferendo invece insinuare con grande bassezza che nei Comitati Pendolari si nascondessero persone dai secondi fini, interessate a diffamare l'eccellenza di Trenord per scopi politici.
Anche un idiota si accorgerebbe che lo sfacelo attuale della malagestione ferroviaria di Trenord non può essere scaturito dal nulla in pochi mesi, soprattutto dopo aver assistito a più di un anno di crescenti disservizi che indicavano con forza che dentro l'azienda stava avendo luogo qualcosa di veramente grave. Anche i sassi sanno che il servizio di Trenord è collassato dopo il disastro ferroviario di Pioltello nel gennaio 2018, che diede origine al rapporto dell'ANSF, dove si denunciarono (di nuovo) gli abusi che Trenord perpetrava da tempo (eccessivo uso di straordinari a fronte di organico inadeguato; utilizzo di materiale rotabile oltre i limiti di usura).
La sola differenza tra oggi e ieri è che ieri la dirigenza di Trenord poteva permettersi di ignorare l'ANSF, forte della protezione politica che riceveva senza acluno sforzo (vedi appunto gli interventi con cui Sorte dileggiava e minimizzava le segnalazioni dei pendolari); adesso che Trenord deve attenersi a regole che sono il minimo necessario per garantire la sicurezza dei passeggeri, la facciata di successo dipinta da Sorte crolla, rivelando la pochezza della gestione politica di quest'azienda pubblica.
Nonostante la spudoratezza con cui Sorte parla come se tutto quanto avesse avuto origine dopo il suo addio: non si capisce cosa sia più grave, se Sorte stia parlando onestamente (e quindi è sempre stato all'oscuro della verità, dimostrandosi clamorosamente inadatto al ruolo rivestito) o se invece ancora adesso stia fingendo di cascare dalle nuvole per malizia. Oppure c'è una terza alternativa?

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