lunedì 11 giugno 2018

11 giugno 2018: il treno di Trenord che riuscì a non partire per guasto al treno e guasto agli impianti di circolazione a cura di RFI. Contemporaneamente. Ma RFI dava la colpa a Trenord, e Trenord accusava RFI. E il pendolare pagava per entrambe.

Trenord va all’attacco dei macchinisti e dei capitreno. Nel mirino i permessi di lavoro: nell’anno in corso, rispetto al 2017, secondo l’azienda il tasso di assenze dal lavoro è cresciuto del 2%.
Pronta e ferma reazione dell’Orsa (organizzazione sindacati autonomi e di base) che attraverso il suo segretario Adriano Coscia accusa Trenord di voler scaricare sui dipendenti la responsabilità delle soppressioni dei treni, che quotidianamente si verificano, replica il sindacato, per una mancanza strutturale di personale: «Il problema è che per garantire la circolazione regolare dei treni – sostiene Coscia – servirebbero fra i 150 e i 200 capitreno e macchinisti, che l’azienda deve ancora assumere».
Ridicolo. Per distogliere l'attenzione dal proprio clamoroso fallimento sistematico, che sbatte in faccia ai pendolari ben cento treni cancellati al giorno, l'azienda a controllo pubblico ma missione privata Trenord tenta di nascondersi dietro un dito, nella speranza di distogliere l'attenzione dalle proprie magagne indirizzando l'ira del pubblico contro la famigerata categoria degli assenteisti statali.
Ma allora, ci decidiamo? Se Trenord è statale, perchè continua a inseguire il profitto a colpi di carrozze di prima classe, treni speciali per eventi speciali, vendite di corsi d'inglese online e di spese al supermercato, e via di mercanteggiando?
Se invece non è statale, perchè ha un capitale al 100% in mano ad enti pubblici?
E comunque, tornando al discorso dell'assenteismo: una così esile percentuale giustifica un centinaio di soppressioni sistematiche al giorno, nonchè i treni non soppressi che sono continuamente guasti? Saranno mica in malattia anche i treni?
E che vogliamo dire di una dirigenza che, fino al disastro ferroviario di Pioltello, non si era accorta di dirigere un'azienda sotto organico, e ora taglia corse a più non posso perchè non ha il personale per gestirle (o meglio non può imporre straordinari continui a gente che comunque deve essere molto lucida e riposata per fare un lavoro così delicato)?

Ma, a dirla davvero tutta, non si riesce esattamente a capire perchè Trenord si dia tanta pena per addossare ad altri colpe che comunque non le vengono rinfacciate. Maroni Roberto, Sorte Alessandro e la loro giunta regionale della Lombardia (ora scaduta) hanno sempre difeso Trenord a spada tratta, deridendo, aggredendo e comunque ignorando qualunque organizzazione di cittadini tentasse di denunciarne malfunzionamenti, malagestione e disservizi. Fontana Attilio, subentrato a Maroni, emette messaggi fintamente irati in cui non muove mai vere critiche a Trenord, ma attacca e incolpa invece di volta in volta Rfi, Trenitalia, lo Stato, e chiunque gli faccia politicamente comodo: infatti, anche se sembra fare la voce grossa, Fontana sta solo allestendo una faccia minacciosa dietro la quale nasconde la stessa politica compiacente e connivente che portava avanti Maroni. Non stupisce, dato che entrambi sono parte del partito degli imprenditori rapaci chiamato Lega Nord.

Nella serata di lunedì 11 giugno 2018, va in scena l'ennesimo esempio della farsa tutta #LombardiaConcreta che solamente l'agghiacciante combinazione dei servizi di Trenord e di Rete Ferroviaria Italiana riesce a produrre in Lombardia, la regione che si vanta di essere più all'avanguardia di tutte.
La farsa va in scena in quel di Milano Centrale. Ma il sindaco Sala Giuseppe se ne frega, perchè i treni sono affari della regione Lombardia. Ma Fontana Attilio se ne frega, perchè Trenord adesso è affare di Trenitalia (mentre fino a pochi mesi fa era il giocattolo di Maroni Roberto). Ma Trenitalia se ne frega, perchè deve buttare i soldi dei cittadini italiani nell'Alta Velocità, al servizio dell'elite ricca. Ma Mazzoncini Renato, AD di Trenitalia rinnovato da un compiacente governo Gentiloni, se ne frega, perchè deve fare pressione per i lavori del ponte di Messina. Ma Ferrovie dello Stato se ne frega, perchè deve andare a investire in Grecia e in Iran, e non ha tempo per quegli straccioni piagnucolosi dei pendolari italiani. Forse potrebbe interessarsene Mattarella Sergio, se gli dicessimo che senza le ferrovie convenzionali per i lavoratori, l'Italia esce dall'Europa?

#LombardiaConcreta
Nella stazione di Milano Centrale, il treno 2077 Milano-Verona di Trenord delle 17:25 non parte alle 17:25.
Il capotreno non dà informazioni.
Alle 17:40, un annuncio sonoro a cura di RFI, all'interno della stazione, rende noto che "il treno 2077 è in partenza in ritardo". Senza spiegare il motivo.
Il capotreno non dà informazioni.
Alle 17:45, un annuncio sonoro a cura di RFI, all'interno della stazione, rende noto che "il treno 2077 partirà in ritardo per guasto al treno".
Il capotreno non dà informazioni. I passeggeri, però, lo vedono attendere per tutto il tempo, in silenzio, appoggiato con una mano alla motrice.
Ora, se il treno fosse guasto, il capotreno si starebbe forse impegnando per ripararlo. Invece il capotreno se ne resta fermo. Perchè RFI parla di treno guasto?
Un passeggero consulta il sito trenord.it, dove Trenord riferisce che i treni subiranno ritardi fino a 20 minuti a causa di un "guasto agli impianti di circolazione a cura di RFI tra le stazioni di Milano Centrale e Milano Lambrate".
Quindi RFI mente.

O no?

Il treno parte con 20 minuti di ritardo, e percorre la tratta fino a Pioltello e oltre procedendo sempre a velocità ridotta.
Ci sono ancora impianti di circolazione guasti, oppure è davvero guasto il treno?

Con i rimbalzi tra Trenord e RFI, il treno arriva a Treviglio con 30 minuti di ritardo. Senza che si sia capita la causa.

Il 2077 è un treno di modello Vivalto, acquistato da FNM con il denaro pubblico di Regione Lombardia. Sarebbe il colmo se si guastasse.
Eppure, accade periodicamente, perchè è noto che il modello Vivalto, concepito nel 2005, soffre di difetti di progettazione che lo assoggettano a guasti cronici che non si possono riparare in maniera definitiva. Lo sapevano tutti, tranne i dirigenti di FNM e i loro padrini mafiosi della Lega Nord che li hanno messi a sedere in quelle poltrone lautamente stipendiate.


Di certo le premesse per il 2077 non erano delle migliori.
Infatti il treno 2074 da Verona,  pur arrivando ben prima del suddetto guasto agli impianti di circolazione, cumula 35 minuti di ritardo. Di nuovo.

In seguito, il treno 2076, sempre da Verona, cumula 42 minuti di ritardo, Colpa del 2077?
 Il treno 2091 Milano-Brescia, invece dei soliti 50 minuti, cumula 45 minuti di ritardo. Di nuovo.

Non è curioso come gli impianti di circolazione a cura di RFI si guastino sempre negli stessi orari?
E quando non si guastano gli impianti di circolazione, è il treno 2091 stesso a guastarsi?


E non è incredibile come Trenord e RFI riescano a essere incompetenti e inefficienti ogni giorno, alla stessa ora, senza mai imparare dai loro stessi errori del giorno precedente?

E non è incredibile come i loro dirigenti non se ne rendano conto e non intervengano?

E non è incredibile come la giunta della regione Lombardia di Fontana Attilio non si renda conto dell'incapacità dei dirigenti di Trenord, scelti dalla stessa Lega Nord?

E non è incredibile come il ministero delle Iinfrastrutture (dell'ex ministro Delrio Graziano) e il ministero dell'Economia, e l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, non si siano mai resi conto dell'incapacità dei dirigenti di RFI?

In compenso, però, Trenord si permette di offrire biglietti dal prezzo speciale per chi voglia partecipare a un concerto, garantendone i treni.
Invece i lavoratori e studenti pendolari possono crepare in attesa sui marciapiedi roventi o dentro treni fermi per ore sotto il sole.

LombardiaConcreta

Sempre sulla linea Verona-Milano, Trenord propone il treno 2081  guasto e in ritardo di 13 minuti.

La giornata non è completa senza un po' di macello delle linee suburbane di #LombardiaConcreta.

Treni 23066 e 23083: cancellati per guasto al treno.

Treno 10683cancellatoSenza spiegazione.
Treno 10688cancellatoSenza spiegazione.





Ma voi godetevi il concerto e andateci col treno a prezzo scontato.




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