domenica 25 dicembre 2016

I prezzi del trasporto pendolare non aumenteranno, a differenza del disservizio

Nella mattinata di mercoledì 21 dicembre, alla stazione di Treviglio, il 10456 delle 7:22 per Milano Certosa è di nuovo in ritardo di 5 minuti, come ormai accade sistematicamente da quando il suo orario di partenza è stato anticipato di un minuto per avvantaggiare i FrecciaRossa.
Il suo arrivo si sovrappone così a quello del treno delle 7:27 per Milano Greco Pirelli, che è costretto a partire in ritardo per dare la precedenza proprio al treno 10456.
Chissà perchè, poi, dato che il 10456 parte prima, ma impiega comunque un tempo smodato per raggiungere la stazione di Milano Lambrate, arrivando alle 7:45 (e cioè impiegandoci ben 23 minuti). La cosa curiosa è che, almeno per oggi, il treno viaggia a velocità dignitosa per tutto il tragitto, ma rallenta penosamente fin quasi a fermarsi quando entra nell'area di accesso a Milano Lambrate: a chi starà dando la precedenza?
Per la fortuna di chi prende questo treno per raggiungere Milano Centrale, alla stazione di Lambrate, la "coincidenza" del 2160 delle 7:49 da Arquata Scrivia per Milano Centrale è in ritardo di qualche minuto, e così si riesce a fare il cambio di treno senza dover correre da un binario a un altro come scalmanati.
Chi perde quel treno, invece, faticherà non poco per raggiungere Milano Centrale: il treno delle 7:53 da Brescia per Milano Centrale è in ritardo di 5 minuti (e si tratta del treno che ora ferma a Treviglio con un minuto di anticipo, alle 7:32, sempre perchè il servizio regionale non conta nulla, rispetto ai FrecciaRossa). Il treno delle 7:54 da Bologna per Milano Centrale è in ritardo di 25 minuti, senza che il motivo venga reso noto.
Menzione d'onore per la gestione dei lavori edili alla stazione di Lambrate: nel sottopasso collegato a ciò che un tempo era l'ingresso principale della stazione (quello coi negozi e il bar), l'accesso al binario 12 è stato sigillato con una fittizia parete gialla (o bianca?), completamente anonima: persino il cartello col numero del binario è scomparso. Qualunque passeggero che utilizzi quel sottopasso per eseguire il cambio di treno e lo percorra tutto freneticamente (perchè il suo treno di arrivo è arrivato immancabilmente in ritardo e la coincidenza ha tempi risicati), si troverà di colpo in una situazione da "Ai confini della realtà", in cui oltrepassando la rampa di scale del binario 11 si trova la continuità di un muro che conduce agli accessi ai negozi e poi all'uscita dalla stazione. E la rampa per il binario 12 che fine ha fatto?
E così, grazie all'ottima organizzazione dei lavori, corredata di informazioni puntuali che dimostrano una grande attenzione per l'utenza, il passeggero che ha avuto la sventura di imboccare il sottopassaggio sbagliato perde il treno.

Parlando di informazioni, cosa ci dice il Gruppo Ferrovie dello Stato riguardo al vergognoso "disservizio" (un eufemismo sempre più penoso) verificatosi martedì sera alla stazione di Milano Lambrate, con treni in ritardo di oltre 30 minuti o cancellati, nel silenzio del personale?
La risposta è: niente.
La sezione "Infomobilità" del sito di Trenitalia, infatti, non riporta nulla tra le 17:20 e le 19:55. Il sito di Trenord, dal suo canto, riporta solo i ritardi in corso, e rimuove solertemente la "storia" degli stessi, chissà per quale illuminata scelta (nascondere le prove?).
In compenso, il sito di Trenitalia parla dell'inconveniente tecnico alla stazione di Quattro Ville Sud, che ha causato ritardi fino a 80 minuti e cancellazioni.

Nel pomeriggio, alla stazione di Milano Centrale, il treno 2077 delle 17:25 parte finalmente in orario, dopo più di una settimana di disservizi.
Incredibilmente, per la prima volta dal cambio di orario, il controllore si fa vedere nelle carrozze, per verificare i "documenti di viaggio" dei passeggeri.
Ma allora questa creatura esiste, e non è solo una leggenda di cui si ricordano gli anziani? Come mai compare solo quando non serve a nulla, nonostante nelle carrozze siano appesi cartelli che lo equiparano minacciosamente a un pubblico ufficiale, e lo definiscono "sempre a disposizione per assistere i passeggeri"? Dov'era questo pubblico ufficiale quando il treno accumulava un ritardo di 50 minuti per un vetro rotto, o quando il treno restava bloccato alla stazione di Milano Lambrate per 35 minuti?
Una volta giunti a Treviglio, apprendiamo che un successivo treno per Brescia è in ritardo di 5 minuti: sarà forse uno di quei treni la cui partenza è stata anticipata, in sprego al disagio causato ai lavoratori pendolari, e che di conseguenza soffre di un cronico ritardo nella preparazione che era stato previsto da tutti, ma sprezzantemente ignorato dalle "autorità" come Sorte Alessandro?
Nella mattinata di giovedì 22 dicembre, apparentemente a causa della scomparsa della massa pendolare studentesca, i treni che transitano per Treviglio sono in orario.
Sarà vero?
No.
Alle 7:45, alla stazione di Milano Lambrate ci sono un treno per Milano Greco Pirelli cancellato e un treno per Milano Certosa cancellato. Altri tre treni sono in ritardo dai 10 ai 15 minuti.
La causa? Un treno guasto sulla linea, cioè un evento all'ordine della settimana  (quando siamo fortunati), ma che nè Trenord nè l'assessore ai trasporti lombardo si degnano di riconosce, impegnati come sono ad applicare la "tolleranza zero" (ma non sulla loro incapacità) o farsi propaganda a colpi di milioni di Euro pubblici spesi in nuovo personale ferroviario che dovrebbe essere FNM/Trenord a pagarsi.
Nel pomeriggio, alla stazione di Milano Centrale, alle 16:15, c'è l'altro intoppo ricorrente della rete ferroviaria italiana, anche se capita su una linea che io non utilizzo: un guasto agli impianti dopo la stazione di Seregno, che causa ritardi di ogni sorta.
Invece, il mio treno delle 16:25 per Verona Porta Nuova viaggia in orario: ecco quindi manifestarsi di nuovo la figura del controllore, in una specie di scherno che si aggiunge al danno.

Nella mattina di venerdì 23 dicembre, alla stazione di Treviglio, il treno per Verona delle 6:55 è in ritardo di 20 minuti, mentre il treno per Milano Centrale delle 7:05 (nuovo orario) è in ritardo di 40 minuti.
Il 10456 delle 7:22 parte in orario, ma arriva a Milano Lambrate alle 7:47: un viaggio di 25 minuti quando non dovrebbe superare i 20, ma ovviamente i treni privati hanno la precedenza, e il regionale deve rallentare a loro vantaggio: peccato che il costo dell'abbonamento pendolare non scenda di conseguenza.
A Milano Lambrate, il treno delle 7:49 per Milano Centrale è annunciato con un ritardo di 5 minuti, ma alle 7:57 il treno non è ancora comparso. Ovviamente nessuno si sogna di informare i passeggeri in attesa che il ritardo è maggiore.
Ci sono anche un treno per Milano Greco Pirelli in ritardo di 5 minuti, e un treno per Bergamo in ritardo di 5 minuti, confermando ancora una volta la "tesi" (una realtà di fatto) della mancata preparazione cronica dei treni che sarebbe stata causata dallo stravolgimento degli orari a vantaggio dei FrecciaRossa.
Il treno delle 7:54 da Bologna per Milano Centrale è in ritardo di soli 3 minuti, ma durante il tragitto rallenta fino quasi a fermarsi, per fare strada a un FrecciaRossa.
Alla stazione di Milano Centrale, il treno per Verona delle 8:25 è annunciato con 10 minuti di ritardo.
Alle 14:10, un annuncio rende noto che i treni per Verona-Brescia subiranno ritardi fino a 15 minuti a causa di un guasto alla linea elettrica dopo la stazione di Treviglio.
Ma, di fronte a questo crescente stillicidio di disservizi, guasti, ritardi, cancellazioni, coincidenza impossibili, tempi di viaggio prolungati oltre ogni misura, e sempre tutto ai danni di cittadini che si stanno recando al lavoro, tutto quello che la giunta della regione Lombardia ha saputo dire di recente è che non è vero che a gennaio i prezzi dei biglietti aumenteranno, e l'ha detto quasi con orgoglio, sottolineando come la Lombardia sia l'unica regione a non aver effettuato questo aumento. Sarà anche vero (io non ho visto dati in merito, e Sorte Alessandro si è ben guardato dal diffonderli), ma considerando la qualità del (dis)servizio erogato, con un massimo di un giorno regolare su cinque, ci vuole veramente una faccia di bronzo per far passare questo atto doveroso come una concessione ai pendolari, o addirittura il risultato conseguito in un anno di lavoro da parte di giunta regionale e FNM/Trenord. Non sarebbe invece il caso di abbassare i prezzi, per adeguarli allo schifoso servizio effettivamente erogato, dato che comunque i milioni per finanziare le guardie aggiuntive ci sono?

Nessun commento:

Posta un commento