martedì 6 dicembre 2016

La riforma è morta. Viva la Costituzione. Tanto i treni erano comunque in ritardo anche quando c'era lui.

Martedì 6 Dicembre, alla stazione di Treviglio, il 10456 delle 7:23 è in ritardo di 5 minuti, il che significa perdere le coincidenze per Milano Centrale alla stazione di Milano Lambrate.
O forse no, perchè alla stazione di Milano Lambrate trovo: il 7:43 per Milano Certosa in ritardo di 20 minuti; il 7:43 per Milano Centrale in ritardo di 5 minuti (ma sono già le 7:49, e il treno non arriva); il treno da Arquata Scrivia delle 7:49 per Milano Centrale in ritardo di 5 minuti; il treno delle 7:53 da Brescia per Milano Centrale in ritardo di 5 minuti; il treno delle 7:54 da Bologna per Milano Centrale in ritardo di 5 minuti.
Alla stazione di Milano Centrale, il 2105 per Verona Porta Nuova delle 17:25 è già saturo alle 17:15, e i passeggeri devono restare in piedi, tra bagagli e zaini e borse.
Perchè, come sanno tutti quanti tranne il gruppo di Ferrovie dello Stato e le sue incarnazioni locali di Trenord, FNM e Trenitalia, questi treni viaggiano abitualmente saturi di lavoratori e studenti. E, nei periodi pre-festivi, si riempiono ulteriormente di vacanzieri, o gente che torna a casa dalla trasferta lavorativa per Milano, famiglie che devono riunirsi, eccetera.
Chissà perchè, i sondaggi promossi da Gibelli Andrea di FNM, o da Sorte Alessandro della giunta regionale lombarda, non portano alla luce simili fatti.
Il treno arriva a Treviglio con 4 minuti di ritardo. A causa dei lavori di "manutenzione e potenziamento" che si protrarranno fino al 10 dicembre, cioè il giorno prima dell'inaugurazione della nuova tratta di Alta Velocità tra Brescia e Treviglio?
Sarebbe bello se Trenitalia, Trenord, FS, RFI o chi per esse ci dicesse esattamente a cosa servono questi "lavori di manutenzione e potenziamento": servono per il servizio ferroviario che loro chiamano "convenzionale", o servono per l'Alta Velocità?
Sarebbe logico e onesto, nel secondo caso, che noi pendolari venissimo rimborsati, per il disservizio e i disagi e i ritardi che stiamo patendo da mesi, dato che noi non paghiamo per l'Alta Velocità, ma paghiamo per il servizio convenzionale, e questo servizio viene erogato male (o non erogato del tutto) a vantaggio di altri soggetti (FS e i FrecciaRossa, che saranno quotati in borsa per arricchire i privati, dopo che noi pendolari abbiamo pagato per ben tre volte la realizzazione delle infrastrutture degli stessi: tasse, biglietti e ora disservizi continui per lavori in corso).
Ma chi potrebbe porsi domande in merito, ed esigere risposte, tutelando noi cittadini?
Di certo non l'assore Sorte "Non Pervenuto" Alessandro. Magari Delrio Graziano, che di recente è stato a Treviglio per festeggiare i lavori dell'Alta Velocità, e non ha speso una parola per il danno che essi causano al servizio regionale. E per qualche motivo abbiamo il sospetto che neanche Renzi Matteo avesse intenzione di farlo, nonostante il giorno 11 dicembre fosse prevista la sua presenza a Treviglio per, guarda un po', inaugurare la nuova tratta di AV.

Al cittadino Renzi Matteo voglio dire che ho votato NO al suo referendum anche per la vergognosa gestione del trasporto pubblico che il suo governo, nella figura del cittadino Delrio Graziano (il ministro-burattino dei trasporti), consente ogni giorno, privilegiando l'Alta Velocità (che Mazzoncini Renato, AD di FS, vuole piazzare in borsa, per far arricchiere i privati che vi investiranno) a discapito dei servizi ai pendolari, che pagano le tasse per manutenere la linea ferroviaria su cui viaggia ANCHE l'Alta Velocità, e ciò nonostante vengono trattati come cittadini di serie Z, assoggettati ogni giorno a ogni genere di disservizio, soprattutto quando i loro miserabili treni regionali ostacolano il passaggio dei Frecciarossa, simbolo della modernità e della ricchezza e dei privilegi dell'elite di potenti e ricchi che a Renzi Matteo sono sempre stati così cari.
Ho votato NO al referendum sulla riforma alla Costituzione, cittadino Renzi, per tanti motivi. Eppure, sono tutti riconducibili a un solo, fondamentale aspetto alla radice del suo modo di pensare, reso emblematico proprio dalla gestione delle Ferrovie dello Stato (e includo in ciò le false promesse di Mazzoncini di dare maggiore attenzione ai pendolari, tutte smentite sistematicamente nelle ultime settimane, ma sfruttate dal cittadino Renzi per farsi bello agli occhi degli altri cittadini).
In questi tre anni, cittadino Renzi, lei ha gestito la cosa pubblica facendo gli interessi dei privati, con manovre descritte come unico modo di rilanciare l'economia, ma che hanno costantemente fallito in questo scopo: ha eliminato l'articolo 18, togliendo i diritti ai lavoratori, e li ha poi sprofondati nella precarietà e nella ricattabilità dei voucher, una benedizione per imprenditori senza scrupoli e per l'Istat (che calcola chi li percepisce come "occupati", falsando le statistiche di cui lei si è beato); ha permesso (voluto) che la gestione dell'acqua potabile finisse in mani private, nonostante il referendum in cui gli italiani volevano il contrario per questo bene comune, e in ossequienza a quel dirigente Nestlè che ha affermato (chissà come mai) che secondo lui l'acqua non è un diritto; ha trasformato la sanità pubblica in un percorso a ostacoli, in cui essere visitati e sottoporsi a esami diventa un'impresa che porta via mesi, spingendo i malati verso il settore privato, mentre la sconcertante cittadina Lorenzin del ministero della sanità invitava le donne italiane (bianche) a fare più figli e in fretta, dimenticandosi de futuro di crescente precarietà (lavorativa, sanitaria, ambientale) a cui vanno incontro le madri e questi stessi figli, grazie alle politiche del suo governo; ha difesso la cittadina Guidi, che dormiva con un rappresentante di lobby petrolifere, e faceva leggi a favore delle compagnie petrolifere, per consentire loro di trivellare gratis in eterno i fondali delle coste italiane, infischiandosene inoltre dei danni ambientali a un territorio già devastato da decenni di sfruttamento; ha trasformato la scuola pubblica in un riflesso di ciò che voleva far diventare l'Italia, alterando la Costituzione per concentrare tutto il potere in poche figure libere da ogni controllo; ha legittimato i comportamenti privi di etica e di morale di gente come il cittadino DeLuca, all'inno di "chissenefrega come, l'importante è avere i voti e il potere"; ha rimosso i giornalisti "scomodi" dalla RAI, per sostituirli con sicofanti che intonano i peana per la sua politica ogni giorno, senza alcun pudore nell'omettere notizie o falsarne i dettagli pur di non dispiacerla; si è alleato con gente eticamrnte e moralmente ripugnante come il condannato Verdini Denis, a cui ha permesso di contribuire a riscrivere la Costituzione; ha rivendicato con strafottenza, arroganza e dispresso di ogni decenza verso i ciittadini persino quel tentativo di fare un favore a Berlusconi, infilato in una manovra di un paio di anni fa da uno dei suoi scagnozzi (la famosa frase "è mia la manina").
E, come dicevo prima, ha permesso ai trasporti pubblici di diventare una macchina per soldi per i privati, simulando un interesse inesistente per il trasporto regionale mentre i suoi complici lavoravano invece per consentire all'Alta Velocità di imporsi ovunque fosse economicamente profittevole, togliendoci il servizio pubblico per cui noi continuiamo a pagare le tasse (proprio come la sanità a cui non abbiamo accesso), senza spiergarci dove vadano quindi a finire questi soldi, che di certo non ci vengono restituiti, ma che sono elargiti nelle cifre di milioni ai tornei di golf (e questo non è certo emerso dalla trasparenza con cui ha operato il suo governo).
Ha presentato il referendum in un solo quesito, invece che spacchettarlo in più argomenti, per consentirci di scegliere cosa approvare e cosa no. Ha presentato un testo del quesito che era pura propaganda. Si è presentato in televisione a mostrare una falsa scheda elettorale per il Senato, tentando di farci credere che la riforma non lo avrebbe svincolato dal voto dei cittadini.
E ha infine avuto, cittadino Renzi, la sconcertante, incommensurabile arroganza di anteporre se stesso al futuro di questa nazione e dei suoi abitanti e dei figli dei suoi abitanti, ponendo il ricatto esplicito di un suo abbandono nel caso il referendum sulla riforma Costituzionale non fosse passato, come se la sua figura di statista fosse una cosa più importante della Costituzione del nostro paese, scritta da persone, dotate di integrità morale, di etica e di civiltà a lei inimmaginabili, a cui lei non è degno neppure di baciare la suola delle scartpe. Una Costituzione che dovrà essere valida ancora fra decenni, quando lei sarà solo un ricordo imbarazzante di uno dei tanti tentativi di trasformare l'Italia in una risorsa al servizio delle agenzie di rating.

Insomma, lei ci ha fatto vedere cosa è possibile fare attualmente, se si è adeguatamente spregiudicati, cinici, miserabili e "violenti", col potere concesso alle istituzioni. E nonostante questo, pretendeva che noi avallassimo una ulteriore concentrazione di poteri nelle mani di un'oligarchia di "amici" come la sua.
E ora mandi pure i suoi leccapiedi in televisione a dire che il voto del NO è stato un "voto di pancia", o di "rabbia", o qualunque altra cosa le venga in mente per deligittimare i cittadini che vogliono partecipare alla vita pubblica e difendere i propri diritti. E ignori invece lo sdegno di questi stessi cittadini, espresso per mesi da voci che lei ha continuamente ignorato, dileggiato, umiliato.

Io lunedì tornerò a prendere il mio treno scassato, affollato e in perenne ritardo, conscio che lei, cittadino Renzi, non solo non ha mai fatto nulla per ovviare a questa situazione, ma non aveva nessuna intenzione di fare mai nulla del genere in futuro, e stava invece lavorando da anni per peggiorarla ulteriormente, con lo scopo finale di far sparire qualunque diritto dei cittadini, salvo quello di non avere servizi pubblici pur continuando a pagare le tasse (tasse, per inciso, che lei ha "abbassato" solo a parole, come erano chiacchiere, fumo e specchi tutte le sue uscite propinateci in questi tre anni).
Tornerò a patire i disservizi e le inadempienze di sempre, dicevo, ma almeno saprò di averle impedito di peggiorare ancora la situazione. E di vantarsene, schernendo, umiliando, insultando e sbeffeggiando un altro settore della nostra società, come ama fare con la sua cricca di benestanti e potenti.

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