lunedì 30 luglio 2018

30 luglio 2018: stazione Milano Centrale, l'ennesimo guasto del nuovissimo Vivalto della Lega Nord paralizza un treno per 40 minuti

30 luglio 2018: alla stazione di Milano Centrale, alle 17:25, va in scena l'ennesima pantomima che spinge il pendolare inorridito a sospettare che le ferrovie della Lombardia siano nelle mani di un branco di dementi e ritardati mentali, rinchiusi in una grande sala di un manicomio dove ognuno è intento a percuotere oggetti o a emettere lamenti strazianti, ognuno ignaro dell'altro, e tutti perduti in un'orgia di confusione, disorganizzazione, incompetenza, incapacità, disordine mentale e fondamentale follia.

#LombardiaConcreta
Come altro spiegare ciò che accade sul treno 2077 delle 17:25 per Verona?
Il treno non parte all'orario previsto, e il personale di bordo non dà alcuna comunicazione in merito.
Alle 17:30, gli altoparlanti interni diffondono un annuncio sul bonus per il sovrapprezzo degli abbonamenti sopraregionali. Il treno continua a non muoversi. I passeggeri non sanno il perchè.
Alle 17:35, gli altoparlanti interni diffondono ancora una volta un annuncio sul bonus per il sovrapprezzo degli abbonamenti sopraregionali. Il treno continua a non muoversi. I passeggeri non sanno il perchè.
Alle 17:40, il treno continua a non muoversi. Il personale di bordo non comunica nulla. Il capotreno,  che è stato visto attraversare le carrozze trafelato chiedendo al telefono "si parte?", viene interrogato dai passeggeri, e risponde solo che non gli viene dato il segnale di via. Il capotreno sembra non conoscere la causa del ritardo
Tramite accessori telefonici, i passeggeri vengono informati che alla stazione di Milano Lambrate gli annunci sonori attribuiscono il ritardo a un guasto agli impianti di circolazione della stazione di Milano Centrale.
Sul sito di trenord.it, è laconicamente riportato solo che il treno, alle 17:44, non è ancora partito, e che seguiranno aggiornamenti.


Alcuni passeggeri, furibondi, prendono inutilmente a male parole il capotreno, che continua a sembrare all'oscuro della situazione che sta fronteggiando.
Disperati, alcuni passeggeri si spostano sul treno 2091 delle 17:50 per Brescia, che gli annunci sonori di Rfi assicurano essere "in partenza".  Ma non è vero: a causa del suddetto guasto agli impianti di circolazione, il treno 2091 parte con 31 minuti di ritardo.



Torniamo al 2077: parte con 40 minuti di ritardo. Senza alcuna comunicazione da parte del personale di bordo.
Alle 18:13, finalmente, ma inutilmente, il personale di bordo diffonde un annuncio che ufficializza i 40 minuti di ritardo, sempre senza dare le spiegazioni.

La vera causa del ritardo del treno 2077 è resa nota sul sito di trenord.it alle 17:44, ed è un guasto al sistema di chiusura delle porte.

Com'è possibile che il capotreno non lo sapesse?

Com'è possibile che il treno 2077, costituito da un modello Vivalto che è stato acquistato da FNM della Lega Nord (e non da Trenitalia, perchè la Lega Nord ripete continuamente che Trenitalia fornisce solo treni vecchi e fatiscenti) e messo in pista nel 2017, si guasti per l'ennesima volta?
Com'è possibile che i dirigenti di FNM abbiano buttato i soldi dei contribuenti per acquistare treni di un modello ormai superato, i cui difetti congeniti (tra cui i continui guasti alle porte) sono ben noti?

Si continua a ripetere che Trenord è al collasso perchè, da febbraio 2018, l'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria le impedisce di ricorrere ai continui straordinari di un organico sottodimensionato, e le impedisce di usare treni troppo usurati, mettendola così nell'impossibilità di lavorare.
A parte che la colpa è comunque di Trenord e di FNM, che in otto e passa anni non sono riuscite neppure a comporre un organico adeguato al servizio da erogare, nel silenzio compiacente della Lega Nord al governo della regione Lombardia, bisogna comunque osservare una cosa fondamentale.
E cioè: questa malagestione spaventosa del guasto al 2077 e agli impianti, con annesse la totale mancanza di comunicazione ai passeggeri, la disorganizzazione, la confusione, l'improvvisazione e l'approssimazione, non sono le stesse che si verificavano nel 2017, come questo blog ha riportato?
E lo stesso "circo gestionale" non era forse tipico dei treni della Lombardia anche nel 2016? E nel 2015? E via regredendo di anno in anno?
E i politici dello schieramento della Lega Nord, da Sorte Alessandro a Cattaneo Raffaele, da Maroni Roberto a Formigono Roberto, non hanno sempre deliberatamente ignorato le proteste dei pendolari sul costante e allarmante livello di disservizio di Trenord e FNM, coprendolo con patetici rimborsi a base di denaro pubblico e altri trucchi miserabili che avevano il solo scopo di proteggere la dirigenza leghista insediata in queste due aziende?

#LombardiaConcreta
Il treno 2077 arriva a destinazione con 50 minuti di ritardo.








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