sabato 28 luglio 2018

Luglio 2018: gli impianti di circolazione ferroviaria della Lombardia vanno a pezzi. E la Lega Nord vuole affidare FS all'amministratore di Rfi che ha gestito finora le strutture ferroviarie della Lombardia in modo schifoso

Ritorno drammatico per i pendolari della Milano – Cremona – Mantova,  che in questo momento, alle 20:30 di un torrido 24 luglio, sono bloccati sulla linea a binario unico sul convoglio partito (in ritardo di 6 minuti) da Milano centrale alle 18,26 e atteso a Cremona alle 19,28. Un guasto alla linea aerea, come è stato annunciato con circa 30 minuti di ritardo ai viaggiatori, sta bloccando l’avanzata del treno verso Cremona e Mantova. I viaggiatori sono stipati nel convoglio, con poca aria condizionata, nella campagna attorno a Pizzighettone. Una situazione che sta facendo salire la tensione ed esasperando gli animi, infatti è la seconda volta nel giro di pochi giorni che la linea aerea non regge.

Altri convogli che stavano sopraggiungendo sulla linea sono stati fatti tornare indietro.

Ore 20,45 – Sul posto è giunta una squadra dei vigili del Fuoco in supporto al personale ferroviario per ripristinare la linea. Ore 21 – Presenti anche le forze dell’ordine. Vigili del Fuoco saliti  a bordo per verificare se qualcuno non si senta bene considerata la sosta forzata che ormai dura da un'ora e mezza.

Ore 21,14 – Carabinieri portano acqua e aiuti ai viaggiatori. Clima sempre più teso in attesa dell’arrivo di un locomotore che trascini il convoglio alla prossima stazione. Alcuni di loro hanno chiamato casa per farsi venire a prendere in auto, ma è impossibile uscire dal convoglio per ragioni di sicurezza: la linea aerea infatti è caduta sui binari.

Ore 21,40 c.ca – Arrivata un’ambulanza in supporto alle forze dell’ordine.

Ore 22 – Sul treno ancora bloccato viaggia anche l’assessore alla Mobilità e Ambiente Alessia Manfredini del comune di Cremona: “In 14 anni che viaggio non ho mai vissuto una situazione del genere. Ringrazio per la presenza preziosa i vigili del fuoco e i carabinieri; ma la gestione di questa emergenza è molto, molto opinabile, Trenord e Rfi dovranno spiegare e sicuramente la cosa non può finire qui o essere archiviata come l’ennesimo disservizio. Il guasto è delle 19.15, si sarebbe dovuti arrivare a Cremona alle 19,40 e c’è chi deve raggiungere Mantova.  Non ci possono volere tre ore per far arrivare un locomotore diesel da Cremona che trascini queste otto carrozze strapiene fino alla stazione più vicina, forse Acquanegra. Ci sono  almeno 500 persone su questo treno, i bagni sono chiusi, l’aria condizionata tolta. Anche le condizioni igieniche cominciano a preoccupare”.

Ore 22,30 – Il locomotore del treno 2661 bloccato a Roggione di Pizzighettone forse riesce a ripartire. La linea aerea probabilmente è stata ripristinata, dopo vari tentativi andati a vuoto, in cui la marcia riprendeva per pochi metri per poi bloccarsi.

Ore 22. 45 – Intervento del 118 alla stazione di Acquanegra. Un uomo di 61 anni necessita di trasfusione di sangue che viene effettuata.

Ore 23,07 – Il treno arriva a Cremona. 220 minuti di ritardo rispetto alla tabella di marcia regolare (19,28).
Purtroppo all'assessore Manfredini, del Partito Democratico, sfugge che la manutenzione degli impianti di circolazione è di competenza di Rfi, azienda statale controllata dal gruppo Ferrovie Dello Stato. Rfi, come Trenitalia e FS, da anni pensano a privilegiare l'Alta Velocità, a quotarla in borsa, a imbarcarsi in imprese ferroviarie in Grecia e in Iran. Di manutentere con rigore ed efficienza la rete ferroviaria "convenzionale" in Italia, chiaramente, non ne vogliono sapere.
In che modo Manfredini pensa che Rfi possa esserne chiamataa rispondere, se per anni i ministri del PD hanno dato carta bianca al Gruppo FS, senza mai battere ciglio davanti alla palese gestione classista del trasporto ferroviario italiano portata avanti dai suoi dirigenti?

27 luglio 2018: oggi è il turno di Trenitalia per compromettere la circolazione ferroviaria, e infatti la linea Genova-Milano si ritrova un treno guasto nella stazione di Arquata che blocca la circolazione dei treni.
Secondo Rfi, il guasto causa "ritardi fino a 50 minuti".
Infatti il treno 2160 ArquataScrivia-Milano viene cancellato, dopo aver raggiunto un ritardo di 70 minuti.
Il treno 2162 accumula 77 minuti di ritardo.


Può Rfi essere da meno?
Naturalmente no: un guasto agli impianti di circolazione tra le stazioni di Brescia e Rovato causa ritardi fino a 15 minuti per i treni della linea Verona-Brescia-Milano.

Vale la pena di osservare che sulla linea Brescia-Milano, dove il servizio ferroviaio "convenzionale" è sistematicamente flagellato da guasti e ritardi, è stata di recente attivata una nuova tratta dell'Alta Velocità, la quale ha permesso a Trenitalia di eliminare i treni FrecciaBianca Brescia-Milano, per sostituirli coi costosissimi FrecciaRossa.
Questo palese abuso è accaduto nel più totale silenzio del ministero dei trasporti del PD, mentre la giunta regionale lombarda della Lega Nord ha risposto erogando indiscriminatamente denaro ai pendolari che utilizzano i FrecciaRossa Brescia-Milano, a prescindere dal loro reddito.

Da sempre specializzata nell'affidare servizi ferroviari a personaggi di dubbia moralità (dal formigoniano Biesuz a Norberto Achille eccetera) o capacità, la Lega Nord non si tira indietro nel pescare tra la feccia anche per la sostituzione di Mazzoncini (colui che ha attivamente collaborato nel distruggere Trenord), con buona pace degli ingenui militanti leghisti:
La Lega vuole il renziano Gentile, che promette miliardi per i binari lombardi. Ma è nel registro degli indagati per il disastro ferroviario di Pioltello e il suo nome compare nell'inchiesta Consip. M5s valuta il nome di Gianfranco Battisti, presidente di Federturismo
5 Stelle e Lega che hanno idee diverse e poi c’è il ministro del Tesoro, Giovanni Tria, che in qualità di azionista unico dell’azienda dei treni vorrebbe dire la sua. Nella Lega, che si ritiene avvantaggiata nella corsa alla poltrona Fs, si sta imponendo il continuismo del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, che dopo aver provato a usare Tria per blindare Mazzoncini sta dirottando i suoi sforzi sul numero due dell’azienda, Maurizio Gentile, ad e direttore di Rfi, la rete ferroviaria. Per Giorgetti, Gentile ha molti meriti: è renziano, imposto 4 anni fa alla guida di Rfi dall’allora sottosegretario Luca Lotti. L’altro merito è che Gentile ha deciso per i prossimi anni investimenti per 14 miliardi di euro per i binari Lombardi. Il braccio di ferro nella Lega per le Fs si sta risolvendo con la sconfitta dell’ala pro Giuseppe Bonomi, all’inizio degli anni Duemila presidente di Alitalia e poi ad della Sea (aeroporti di Milano).

Il licenziamento di Mazzoncini si riverbera anche sul futuro di Trenord, le ferrovie lombarde. Proprio quando Toninelli ha sganciato la sua bomba, Fs e Trenord stavano decidendo di andare ognuna per conto suo, ma secondo fonti della Lega ieri mattina c’è stato il dietrofront: il ministro dei Trasporti si è sentito per telefono con il governatore della Lombardia e insieme avrebbero deciso di tenere insieme Fs e Trenord sulla base di un nuovo patto basato sulla condivisione delle spese (1 miliardo di euro circa) per il rinnovo della flotta dei treni
27 luglio 2018: nonostante il disastro di Pioltello accaduto a inizio anno, Rfi continua a svolgere una manutenzione palesemente inadeguata, colpendo come sempre l'utenza dei pendolari che tenta invano di tornare a casa in orario dignitoso dopo una giornata di lavoro.
Paradossalmente, tutto ciò è frutto della gestione del Guppo Ferrovie Dello Stato targata Partito Democratico di Renzi Matteo: i leghisti, infatti, non sono ancora riusciti a metterci le mani insediando un amministratore a loro gradito.
Disagi in particolare per il treno delle 19.05 da Milano Centrale a Bergamo, fermo per circa un’ora tra Lambrate e Pioltello. Ai passeggeri è stato poi annunciato un rientro a Lambrate poi rientrato. Trenord ha avvisato che il treno da Milano Centrale a Bergamo delle 21.05 e quello da Bergamo a Milano delle 22.02 non verranno effettuati.



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